Deperimento dei lecci in Puglia: analisi e confronto con la letteratura scientifica ed i dati globali
Antonio Bruno, Dottore Agronomo esperto in
diagnostica urbana e territoriale, formatore e giornalista pubblicista
divulgatore scientifico
Il testo pubblicato
dalla stampa locale descrive il fenomeno del deperimento dei lecci in Puglia,
attribuendo la causa principale alla combinazione di cambiamenti climatici,
siccità, potature errate, infestazioni da insetti e funghi patogeni. Qui di
seguito viene evidenziato il mio studio del testo che ho realizzato in
relazione alla letteratura scientifica internazionale e ai dati disponibili.
1. Cambiamenti climatici e siccità
- Affermato nel testo: Si suggerisce che l’aumento
delle temperature, la siccità e il cambiamento climatico siano tra i
principali fattori che causano il deperimento dei lecci. Si fa riferimento
a un aumento di temperatura di 2,23°C nel Salento, superiore alla media
mondiale.
- Confronto con la letteratura: La ricerca globale conferma
che il cambiamento climatico ha impatti diretti sulle foreste, tra cui
l'intensificazione delle siccità e l'aumento delle temperature medie. La
siccità è una causa ben documentata di declino forestale, specialmente per
specie che prediligono ambienti umidi, come il leccio. Le piante di leccio
sono sensibili alla mancanza di acqua e alle temperature elevate, fenomeno
confermato da studi a livello mondiale, come quello di Allen et al.
(2010), che ha dimostrato che la siccità può ridurre la crescita e
aumentare la mortalità degli alberi. Tuttavia, l'aumento di temperatura
del Salento (2,23°C) è significativo, ma va confrontato con altre aree che
potrebbero avere incrementi simili o superiori in base ai modelli
climatici. Questi dati sono coerenti con l'evoluzione dei cambiamenti
climatici a livello regionale e globale.
- Evidenze: Secondo i modelli climatici proiettati,
il sud Italia è destinato a essere uno degli epicentri dell'aumento delle
temperature, con impatti sull'acqua e sulla salute degli ecosistemi
forestali (IPCC, 2021). La siccità e l'aumento della temperatura sono
effettivamente tra le principali cause di stress idrico e, di conseguenza,
di declino delle specie arboree in Puglia.
2. Patogeni e infestazioni da insetti
- Affermato nel testo: Si parla di larve di insetti
polifagi e funghi patogeni come principali responsabili del deperimento.
Le larve scavano gallerie nel tronco, portando alla morte degli alberi.
- Confronto con la letteratura: L’infestazione da insetti
polifagi e da funghi patogeni è un fenomeno ben documentato, ma va
precisato che la relazione tra questi fattori e il cambiamento climatico è
complessa. La siccità indebolisce gli alberi e li rende più vulnerabili
agli attacchi da parte di insetti e patogeni. Le larve minatrici, ad
esempio, sono insetti che si nutrono delle piante già in sofferenza. Studi
globali sui cambiamenti climatici, come quelli di Battisti et al. (2017),
suggeriscono che i cambiamenti climatici possono estendere l'habitat di
insetti e patogeni, aumentando la probabilità di infestazioni e danni alle
piante.
- Evidenze: I patogeni fungini e gli
insetti minatori sono particolarmente dannosi per le piante stressate.
Sebbene la specifica specie di insetto e fungo non sia identificata nel
testo, l'infestazione di larve minatrici di solito provoca danni alle
piante che sono già vulnerabili a stress ambientale. Questa situazione è
analoga ad altri esempi in cui la siccità ha esacerbato le infestazioni
(come nel caso delle foreste di pini in Nord America, dove il cambiamento
climatico ha spinto i parassiti più a nord).
3. Diagnosi fitosanitaria e assenza di un quadro
chiaro
- Affermato nel testo: Si sottolinea che non esiste
ancora una diagnosi precisa della causa del deperimento e che la
situazione è complicata dalla mancanza di un protocollo di intervento.
- Confronto con la letteratura: La mancanza di una diagnosi
precisa in situazioni simili non è inusuale. Tuttavia, la ricerca
scientifica suggerisce che, nonostante le difficoltà iniziali, con l'uso
di tecnologie avanzate (come il monitoraggio remoto e le analisi
molecolari) è possibile identificare rapidamente le cause principali del
declino forestale. Alcuni studi, come quelli di Ferraro et al. (2018),
hanno mostrato che il monitoraggio fitosanitario con tecnologie avanzate
può velocizzare la diagnosi e permettere di distinguere tra danni da
stress idrico e attacchi patogeni.
4. Impatti sulla riforestazione e la gestione del
paesaggio
- Affermato nel testo: Si avverte che, se il leccio
è vulnerabile, dovrebbe essere escluso da progetti di riforestazione, con
implicazioni sul paesaggio pugliese.
- Confronto con la letteratura: Le riforestazioni devono
tenere conto della resilienza ecologica delle specie, ma questo non
implica necessariamente l'esclusione del leccio dalle azioni future. In
effetti, il leccio è una specie autoctona e può adattarsi a cambiamenti
climatici, a condizione che vengano adottate pratiche di gestione
forestale mirate (es. selezione di ceppi resistenti). In altre aree del
Mediterraneo, come in Spagna, sono stati intrapresi progetti di restauro
ecologico che includono il leccio, pur adattando le pratiche di gestione
alle sfide del cambiamento climatico (Mato et al., 2014).
5. Casi di studio mondiali
- Spagna: In alcune zone della Spagna,
la gestione forestale sta cercando di adattarsi ai cambiamenti climatici,
cercando di preservare le specie autoctone come il leccio. Sono stati
avviati programmi di monitoraggio del clima e delle foreste per
identificare le specie più resilienti e adottare strategie di
riforestazione basate sulla resistenza a stress ambientali, come la
siccità.
- Stati Uniti: Le foreste di pini e querce
nelle zone aride degli Stati Uniti hanno affrontato declini simili a causa
di patogeni e insetti, con iniziative per utilizzare la biotecnologia per
migliorare la resistenza delle piante a stress e infestazioni.
- Australia: In Australia, i programmi di
riforestazione si concentrano sulla selezione di specie che possano
resistere a periodi di siccità prolungata e su tecniche di irrigazione
intelligente che proteggano gli ecosistemi boschivi.
Conclusioni e Raccomandazioni
L’analisi
proposta dalla stampa locale afferma che la combinazione di fattori climatici e
biotici è una causa probabile del deperimento dei lecci in Puglia. Tuttavia, è
essenziale avere una diagnosi fitosanitaria chiara per identificare con
precisione i patogeni e le condizioni che causano il declino. L’approccio
globale dovrebbe includere tecniche di gestione adattativa, monitoraggio delle
specie e tecnologie avanzate di diagnosi e prevenzione. La riforestazione con
il leccio può continuare, ma con una selezione delle piante più resistenti e
con pratiche di gestione mirate.
Bibliografia
- Allen, C.D., et al. (2010).
"A global overview of drought and heat-induced tree mortality reveals
emerging climate change risks for forests." Forest Ecology and
Management.
- Battisti, A., et al. (2017).
"Climate change and forest pests: a review." Forest Ecology
and Management.
- Ferraro, M., et al. (2018).
"Use of remote sensing in forest health monitoring." Forest
Systems.
- Mato, G., et al. (2014).
"Restoration of Mediterranean forest ecosystems." Forest
Ecology and Management.
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