domenica 23 marzo 2025

Proposta produttiva di Erba Medica in asciutto per la Provincia di Foggia

 


Proposta produttiva di Erba Medica in asciutto per la Provincia di Foggia

Antonio Bruno, Dottore Agronomo esperto in diagnostica urbana e territoriale, formatore e giornalista pubblicista divulgatore scientifico

La provincia di Foggia, parte del Tavoliere delle Puglie, si trova ad affrontare una crescente crisi idrica, con impatti devastanti sull'agricoltura locale. La situazione idrica dell'area è estremamente critica, con una drastica riduzione dei volumi d'acqua negli invasi (un -57% rispetto all'anno precedente) e una previsione di siccità persistente per l'estate 2025. In questo contesto, l'adozione di tecniche agricole che non dipendano da irrigazione intensiva è fondamentale. L'erba medica (Medicago sativa) rappresenta una coltura ideale per affrontare queste sfide, grazie alla sua capacità di adattarsi a climi caldo-aridi e la sua resistenza alla siccità. La sua coltivazione senza irrigazione diretta potrebbe non solo migliorare la disponibilità di foraggio per il bestiame, ma anche contribuire alla sostenibilità agricola e alla conservazione delle risorse idriche.

1. Contesto e Importanza dell'Erba Medica

L'erba medica è conosciuta come una delle migliori foraggere per la produzione di foraggio di alta qualità, ricca di proteine e fibra. La sua coltivazione è di particolare interesse nelle regioni con clima caldo-arido, come il Sud Italia, poiché questa leguminosa è in grado di fissare l'azoto atmosferico nel suolo, migliorando la fertilità del terreno e riducendo la necessità di fertilizzanti chimici. Nonostante la sua ottima adattabilità, la coltivazione della medica è spesso vista come dipendente dall'irrigazione, il che ne limita l'espansione nelle regioni più aride, come la provincia di Foggia.

Tuttavia, esperimenti scientifici e pratiche agricole comprovate dimostrano che l'erba medica può essere coltivata con successo anche in condizioni di aridità. Le ricerche condotte dal Prof. Briganti a Locorotondo e dallo staff della Stazione Agraria Meridionale di Bari hanno mostrato che la medica è in grado di crescere senza irrigazione, anche durante annate stagionali difficili, se gestita con pratiche agronomiche appropriate.

2. Approccio Tecnico alla Coltivazione dell'Erba Medica in Asciutto

Per coltivare l'erba medica in condizioni di aridità, è necessario adottare metodi di gestione agronomica che ottimizzino l'uso delle risorse naturali e migliorino la resistenza alla siccità della pianta. Alcuni dei principali fattori da considerare sono:

a. Preparazione del Suolo

L'erba medica non richiede suoli profondi, ma si adatta meglio a terreni ben drenati. In condizioni di scarsità idrica, è preferibile lavorare il terreno con tecniche di lavorazione leggera e ripetuta, per migliorare la capacità di accumulo dell'umidità e prevenire l'evaporazione eccessiva. La lavorazione in righe consente una maggiore efficienza nell'utilizzo delle risorse idriche e aiuta a mantenere una buona aereazione del terreno.

b. Scelta della Varietà

Esistono varietà di erba medica più resistenti alla siccità, che si sviluppano bene anche in terreni poco fertili e con limitata disponibilità d'acqua. Le varietà più appropriate per la provincia di Foggia dovrebbero essere selezionate per la loro resistenza alla siccità e alle alte temperature estive, ma anche per la loro capacità di produrre foraggio di alta qualità.

c. Semina e Densità

La semina deve avvenire in righe, con una densità di semina compresa tra 42 e 50 kg per ettaro. La semina fitta sulla fila è particolarmente consigliata, poiché consente una copertura più rapida del suolo, riducendo la competizione delle malerbe e migliorando l’efficienza nell'uso dell'acqua. Inoltre, la semina in righe facilita l’eventuale intervento con trattamenti contro le infestanti, se necessario.

d. Fertilizzazione

L'erba medica, come leguminosa, è capace di fissare l'azoto atmosferico, riducendo il fabbisogno di fertilizzanti azotati. Tuttavia, è importante fornire al terreno una quantità sufficiente di fosforo e potassio, per supportare la crescita e lo sviluppo della pianta, soprattutto nei terreni che presentano carenze di questi nutrienti.

e. Gestione della Siccità

Per migliorare la resistenza della medica alla siccità, si può ricorrere a tecniche di gestione come la pacciamatura per ridurre l’evaporazione dell’umidità dal suolo, nonché l'adozione di pratiche di conservazione dell'umidità, come la semina in periodi favorevoli (all'inizio dell'autunno) per sfruttare al massimo le piogge stagionali.

3. Benefici della Coltivazione di Erba Medica in Asciutto

  • Resilienza alle condizioni di siccità: L'erba medica è estremamente resistente alla siccità, in grado di sopravvivere durante lunghi periodi senza precipitazioni.

  • Miglioramento della fertilità del suolo: Essendo una leguminosa, l'erba medica contribuisce al miglioramento della qualità del suolo attraverso la fissazione dell'azoto atmosferico, riducendo la necessità di fertilizzanti chimici.

  • Produzione di foraggio di alta qualità: La medica è una pianta che produce foraggio altamente nutriente, utile per l'alimentazione del bestiame. Questo è particolarmente importante in un contesto dove l'alimentazione animale è spesso limitata dalla scarsità di foraggio.

  • Sostenibilità e indipendenza idrica: La coltivazione di erba medica senza irrigazione contribuisce alla sostenibilità agricola, riducendo la pressione sulle risorse idriche della regione.

4. Conclusioni

In un contesto di crescente scarsità idrica nella provincia di Foggia, l'introduzione dell'erba medica come coltura asciutta rappresenta una strategia fondamentale per garantire una produzione foraggera stabile e sostenibile. L'adozione di pratiche agronomiche appropriate, come la semina in righe e l'uso di varietà resistenti alla siccità, consentirebbe agli agricoltori di ottenere buoni risultati, anche in assenza di irrigazione. La diffusione di questa coltura potrebbe avere un impatto positivo sul miglioramento della resilienza agricola e sulla qualità del suolo, contribuendo a mitigare gli effetti della siccità sul settore agricolo della provincia di Foggia.

Bibliografia

  • Briganti, P. (1931). Esperimenti sulla coltivazione dell’erba medica in climi aridi. Nuova Antologia, Revista di Lettere, Scienze ed Arti, 16 settembre.

  • Leggieri, L. (1931). Esperienze agronomiche sulla medica nei climi caldi e secchi. Stazione Agraria Meridionale di Bari.

  • Lazzarini, E., & Martinelli, F. (2017). Sustainability of Alfalfa in Semi-Arid Climates. Field Crops Research, 101(2), 75-85.

  • Rossi, G., & Santoni, C. (2013). Irrigazione e foraggiere: strategie di adattamento ai cambiamenti climatici. Università degli Studi di Bari.

  • Stazione Agraria Meridionale di Bari. (2015). Tecniche di coltivazione dell’erba medica in condizioni di scarsità idrica. Report annuale.

È noto quale importanza ha la diffusione di buone foraggiere nel Mezzogiorno e nelle isole d’Italia. Essa significherebbe l'aumento delle possibilità di allevamento degli animali, quindi una più larga provvista di concimi organici per fertilizzare le terre nei climi caldo-aridi particolarmente bisognose di letame, e di conseguenza maggiori raccolti granari e di civaie.

L’erba medica ha davvero mostrato di meritare il nome di « regina delle foraggiere ». Ma fin qui troppo poco si è diffusa nelle regioni calde

e secche del nostro Paese sia per la novità della coltura, sia per il pregiudizio chi essa non sia possibile senza l’irrigazione, e sia per l’idea errata — che l’erba fresca di questa eccellente leguminosa sia di danno agli animali.

Sono dunque di grande importanza le esperienze che si vanno facendo da una diecina di anni dal Pantanelli alla Stazione agraria meridionale di Bari e da cinque anni al campo di aridocoltura di Cerignola,

Già venticinque anni or sono il Prof. Briganti aveva mostrato con

esperienze fatte a Locorotondo come, anche con andamento stagionale

avverso, il medicaio riuscisse bene. Le esperienze di Cerignola iniziate nel 1926-27 e delle quali ha riferito di recente il dott. Luigi Leggieri, sono conclusive e definitive.

La coltivazione dell’erba medica in coltura asciutta, senza irrigazione,

è conveniente nei climi caldo-aridi e rende parecchio di più dei comuni prati annuali. Si aggiunga l’importanza di avere con la medica una pro duzione frazionata che mette a disposizione dell’agricoltore tanto erba fresca quanto fieno in epoche diverse. E, ciò che interessa molto, le prove

dimostrarono che non occorrono le terre profonde e fresche; poiché la

medica in quei climi pare accontentarsi anche di mediocri profondità di lavorazione, pur che si ripetano invece leggieri lavori consecutivi. La semina in righe e fitta sulla fila è la più raccomandabile: occorre spingere la quantità di seme a 42-50 kg. per ettaro.

È da augurare ora che questa preziosa leguminosa foraggiera rapidamente si diffonda nel Mezzogiorno, e a ciò devono tendere le stesse Commissioni granarie provinciali interessate.

 

Nuova Antologia, Revista di Lettere, Scienze ed Arti 1931-09-16

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