lunedì 17 marzo 2025

L'acqua a San Ligorio località della Città di Lecce

 L'acqua a San Ligorio località della Città di Lecce

In tempi di emergenza idrica, propongo ancora alcuni esempi di corretta gestione delle acque. San Ligorio, un piccolo borgo nei pressi di Lecce con una lunga e interessantissima storia giacchè sorge su un casale agricolo medievale. La falda circola in strati permeabili della Pietra leccese a circa 30 m di profondità dal piano campagna così come testimoniato dai pozzi delle masserie. I pozzi non solo erano scavati ovviamente a mano ma l’estrazione avveniva in maniera tale da estrarne conci per le costruzioni in elevato. Nonostante, quindi, ci fosse la possibilità di reperire l’acqua dal sottosuolo, si trovano delle cisterne spettacolari per la cultura del tempo di non sprecare alcuna goccia della risorsa idrica. In foto, ne possiamo osservare una a due bocche (ce ne sono altre). Interessanti, inoltre, la presenza di alcune vasche profonde circa un metro che probabilmente servivano per rinfrescarsi. Nelle vasche l’acqua proveniva, attraverso delle canalizzazioni, proprio dalle cisterne. Gestire l’acqua non significava quindi privarsene ma utilizzarla razionalmente.. Un ringraziamento ad Antonio Mileti e Donato per avermi fatto scoprire questi e altri tesori

Dott. Geol. Stefano Margiotta







Commento allo scritto di Antonio Bruno, Dottore Agronomo esperto in diagnostica urbana e territoriale, formatore e giornalista pubblicista divulgatore scientifico


Il testo descrive una pratica antica di gestione delle risorse idriche nel borgo di San Ligorio, vicino a Lecce, in Puglia. La descrizione si concentra sull'uso di cisterne e pozzi per la raccolta e la conservazione dell'acqua, evidenziando una cultura di conservazione e utilizzo razionale della risorsa idrica. Di seguito, analizzo il contenuto scientifico del testo e lo confronto con la letteratura internazionale e casi di studio simili.


Descrizione scientifica del contenuto

  1. Geologia e idrogeologia:
    • Il testo menziona che la falda acquifera circola negli strati permeabili della Pietra leccese, una roccia calcarea tipica della zona, a circa 30 metri di profondità. Questo è coerente con le caratteristiche geologiche della Puglia, dove le falde acquifere sono spesso ospitate in formazioni calcaree carsiche.
    • La Pietra leccese è nota per la sua porosità e permeabilità, che favoriscono la circolazione delle acque sotterranee. Questo rende la zona adatta all'estrazione di acqua attraverso pozzi.
  2. Tecniche di gestione idrica storica:
    • I pozzi descritti non erano solo fonti di acqua, ma anche di materiale da costruzione (conci di Pietra leccese). Questo dimostra un uso multifunzionale delle risorse disponibili.
    • Le cisterne a due bocche e le vasche per il raffreddamento indicano una gestione sofisticata dell'acqua, con un'attenzione particolare alla conservazione e al riutilizzo. Le canalizzazioni menzionate suggeriscono una pianificazione idraulica avanzata per l'epoca.
  3. Cultura della conservazione idrica:
    • Il testo sottolinea una cultura antica di non sprecare l'acqua, che è particolarmente rilevante in una regione come la Puglia, storicamente caratterizzata da scarsità idrica. Questa pratica è in linea con i principi moderni di sostenibilità.

Confronto con la letteratura internazionale

  1. Gestione idrica storica in regioni aride:
    • La descrizione delle cisterne e delle canalizzazioni ricorda le pratiche antiche di gestione idrica in altre regioni aride o semi-aride del mondo. Ad esempio, i qanat in Iran e i foggara nel Nord Africa sono sistemi di canalizzazione sotterranea che sfruttano le falde acquifere per portare l'acqua in superficie in modo sostenibile.
    • Anche nelle antiche civiltà mesopotamiche e romane, la costruzione di cisterne e acquedotti era comune per garantire l'approvvigionamento idrico in aree con risorse limitate.
  2. Casi di studio moderni:
    • In regioni come il Rajasthan (India) o il sud-ovest degli Stati Uniti, le pratiche antiche di raccolta e conservazione dell'acqua sono state riprese e adattate per affrontare le moderne crisi idriche. Ad esempio, i tanka (cisterne tradizionali) in India sono ancora utilizzati per raccogliere l'acqua piovana.
    • In Spagna, le acequias (canali di irrigazione storici) sono state ripristinate per migliorare la gestione idrica in contesti agricoli.
  3. Sostenibilità idrica:
    • Il principio di non sprecare l'acqua descritto nel testo è in linea con gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDG) delle Nazioni Unite, in particolare l'SDG 6 ("Acqua pulita e servizi igienico-sanitari"). La gestione razionale delle risorse idriche è un tema centrale nella letteratura internazionale sulla sostenibilità.

Conclusione

Il testo descrive un esempio storico di gestione sostenibile delle risorse idriche, che trova paralleli in molte altre culture e regioni del mondo. Le pratiche descritte, come l'uso di cisterne, pozzi e canalizzazioni, riflettono una conoscenza avanzata dell'idrogeologia e una cultura di conservazione delle risorse. Questi principi sono ancora rilevanti oggi, specialmente in contesti di emergenza idrica, e possono ispirare soluzioni moderne basate su tecniche tradizionali.

 

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