martedì 20 maggio 2025

Agroalimentare italiano: tra record, frodi e agromafie. Un sistema sotto assedio


 Agroalimentare italiano: tra record, frodi e agromafie. Un sistema sotto assedio

Nel 2023 l’agricoltura italiana ha prodotto valore per oltre 73,5 miliardi di euro, con un incremento nominale del 2,7%. Ma dietro questi numeri si nasconde una verità meno rassicurante: in termini reali, la produzione è calata dell’1,4%. Colpa della crisi climatica, che ha reso sempre più instabili raccolti e rese. Eppure, il sistema tiene. Ma a quale prezzo?

Il valore aggiunto agricolo è cresciuto nominalmente del 3,8%, attestandosi a 38,2 miliardi, ma in volume la flessione è del 2%. A trainare l’economia non è solo il campo, ma l’intero comparto agroalimentare — 676 miliardi di euro l’anno, il 15% dell’economia nazionale.

Un business florido, troppo florido. Tanto da attirare le mafie.

Secondo l’8° Rapporto sui crimini agroalimentari in Italia, redatto da Coldiretti, Eurispes e Osservatorio Agromafie, il fatturato delle agromafie ha toccato quota 25,2 miliardi di euro. In dieci anni, praticamente raddoppiato. E non si tratta solo di caporalato. Le mafie controllano trasporti, logistica, etichettature, truffe alimentari, mercato dei pesticidi, fondi pubblici, ristorazione e GDO. Il vino, l’olio, il riso sono i settori più colpiti.

Si lavora anche senza etichette, senza regole. Spesso senza diritti.

Dietro le etichette “bio” c’è il rischio che si nascondano prodotti adulterati, importati dai paesi dell’Est, camuffati da eccellenze italiane. Un’agropirateria silenziosa, fatta di false certificazioni, pesticidi vietati, tracciabilità manomessa. Il nuovo DDL Caselli, approvato dal governo, introduce nel codice penale reati come frode alimentare, commercio con segni mendaci e agropirateria. Ma il quadro resta critico.

L’Italia non è sola.

Organizzazioni criminali simili sono state individuate in Germania, Belgio, Austria, Slovacchia e Spagna, dove le mafie replicano il modello italiano di infiltrazione lungo la filiera. Nel frattempo, i flussi migratori vengono sfruttati da reti illecite di intermediazione del lavoro agricolo: braccianti dall’India e dal Bangladesh arrivano in Italia indebitati, già sotto ricatto, piegati dal debito e senza diritti.

La mafia non punta solo ai campi. Punta al sistema.

“È un’aggressione strutturata — ha detto il presidente di Eurispes, Gian Maria Fara — che sfrutta le falle normative, la crisi economica e climatica, la solitudine degli agricoltori”. E mentre alcuni imprenditori cedono le terre sotto minaccia, le mafie comprano, investono, riciclano. “Un’operazione di land grabbing a norma di legge”.

E lo Stato?

Il procuratore antimafia Giovanni Melillo ha definito il rapporto dell’Osservatorio “un esercizio di vigilanza democratica”. Ma senza una sorveglianza sistematica sulla destinazione dei fondi pubblici e una tutela concreta del lavoro nei campi, il rischio è che i numeri continuino a crescere. Tutti. Quelli del PIL. E quelli del malaffare.

Lecce, terra di ulivi e affari sporchi

Nel cuore del Salento, dove il paesaggio dovrebbe profumare d’olio e di terra antica, la filiera agroalimentare è diventata terreno di conquista per interessi criminali. La Provincia di Lecce, da anni piegata dalla diffusione della Xylella che ha devastato milioni di ulivi, è oggi anche uno dei territori più esposti all’infiltrazione delle agromafie.

Le aziende agricole, già indebolite dai raccolti mancati e dalla burocrazia legata agli espianti, sono facili prede. Qui si fanno largo prestiti usurari, acquisizioni forzate, compravendite opache di terreni, mentre i fondi europei della PAC diventano bottino conteso da cooperative fittizie e società “di comodo” riconducibili alla criminalità organizzata.

Il caporalato non è mai sparito. Ha solo cambiato forma.

Nei campi di angurie, pomodori e ortaggi tra Nardò, Veglie e la Grecìa salentina, il lavoro nero resta una realtà quotidiana. Le inchieste degli ultimi anni hanno mostrato come i braccianti stranieri, soprattutto africani, vivano ancora in condizioni al limite, pagati pochi euro all’ora, privi di tutele, trasportati con mezzi abusivi e alloggiati in masserie dismesse o baracche improvvisate.

Una manodopera silenziosa, invisibile. Necessaria.

Nel 2023, un’indagine della Procura di Lecce ha rivelato l’esistenza di una rete di reclutamento illegale che utilizzava anche canali online e social network per agganciare lavoratori stagionali da India, Bangladesh e Senegal. Arrivati in Puglia, spesso con permessi regolari ottenuti tramite decreti flussi, venivano “affidati” a padroncini e caporali che li collocavano in aziende compiacenti, in cambio di denaro o parte del salario.

La criminalità qui ha imparato a indossare giacca e cravatta.

Non solo racket del lavoro, ma truffe sui fondi agricoli, falsi marchi DOP e olio contraffatto: l’oro verde salentino è al centro di operazioni poco trasparenti. L’Ispettorato Centrale Repressione Frodi ha individuato lotti di olio etichettati come extravergine pugliese, ma provenienti da Grecia, Spagna o Tunisia. Spacciati per “100% italiano” e venduti nella GDO.

E quando un terreno non produce più, lo si compra. E si aspetta.

La desertificazione causata dalla Xylella ha reso decine di migliaia di ettari agricoli economicamente inutilizzabili. Ma per chi ha capitali da investire, sono un’occasione d’oro. I prezzi calano, i fondi pubblici aumentano, e le agromafie entrano in silenzio, acquistando, ristrutturando, speculando.

A Lecce, la resilienza agricola ha bisogno di più che slogan. Ha bisogno di protezione.

“Non possiamo lasciare soli gli agricoltori in questa trincea – ha detto un imprenditore leccese sotto scorta – perché quando ti arrivano a offrire contanti per il tuo frantoio, e poi la notte te lo bruciano, capisci che la partita non è solo economica. È di civiltà”.

Frodi alimentari: tracciabilità manomessa e macellazioni clandestine

Nel maggio 2024, la Guardia di Finanza di Gallipoli, in collaborazione con l'Ispettorato centrale della tutela della qualità e della repressione frodi dei prodotti agroalimentari (ICQRF), ha sequestrato 9 tonnellate di angurie, 2 tonnellate di carciofi e 1.500 litri di olio d'oliva, tutti privi di etichettatura adeguata. Le indagini hanno rivelato che un'azienda di Nardò avrebbe mascherato la tracciabilità di un grosso quantitativo di angurie provenienti dall'estero, in particolare dalla Grecia, per rivenderle come italiane. Il rappresentante legale della società è stato deferito alla Procura di Lecce con l'accusa di frode in commercio e vendita di prodotti con segni mendaci. Tuttavia, il Tribunale del Riesame ha annullato il provvedimento di sequestro per carenza di motivazioni sufficienti. Lecce Tomorrow

Nel luglio 2024, la Guardia di Finanza della Compagnia di Gallipoli, in collaborazione con i veterinari dell'ASL di Lecce, ha scoperto un'attività di macellazione clandestina di cavalli provenienti da Paesi dell'Unione Europea, come Spagna e Polonia. Durante una perquisizione, quattro individui sono stati sorpresi mentre stavano macellando un cavallo senza la presenza di un veterinario dell'ASL, mancando così la necessaria visita ante mortem. È stato inoltre rinvenuto un timbro contraffatto utilizzato per attestare l'idoneità delle carni macellate clandestinamente. I quattro soggetti sono stati segnalati alla Procura della Repubblica di Lecce con accuse di commercio di sostanze alimentari nocive, contraffazione di sigilli pubblici e frode nell'esercizio del commercio. L'attività del macello è stata sospesa per 180 giorni. ADN24+1POP - Il Giornale Popolare+1


Caporalato: controlli e violazioni diffuse

Nel 2022, una task force coordinata dall'Ispettorato Territoriale del Lavoro di Lecce ha effettuato controlli su 43 aziende agricole, riscontrando irregolarità in 35 di esse. Le ispezioni hanno riguardato colture a pieno campo, vigneti, ortaggi, aziende zootecniche e agrituristiche. Sono state controllate le posizioni lavorative di 176 lavoratori, di cui 56 provenienti da Paesi extra-UE, riscontrando violazioni in materia di orario di lavoro e di sicurezza per 70 lavoratori. Tre aziende sono state chiuse per la presenza di lavoratori completamente "in nero". Osservatorio Diritti+3Leccenews24+3L'Edicola+3L'Edicola+1Leccenews24+1

Nel gennaio 2025, a San Cesario di Lecce, un imprenditore è stato sanzionato per aver impiegato quattro lavoratori senza sottoporli a preventive visite mediche; due erano anche impiegati in nero, mentre uno non aveva il permesso di soggiorno. L'attività imprenditoriale è stata sospesa, con contestazione di violazioni amministrative per €9.500 e ammende penali per €4.912. Trnews


Iniziative istituzionali e sensibilizzazione

Nel marzo 2024, il Procuratore di Napoli Nicola Gratteri e il Segretario Generale della Fai-Cisl nazionale Onofrio Rota hanno partecipato a un evento a Maglie (Lecce) per promuovere la legalità e la lotta al caporalato. L'iniziativa ha coinvolto studenti di sei scuole del territorio salentino, con l'obiettivo di sensibilizzare sull'importanza del lavoro dignitoso e del contrasto alle mafie. Faicisl

Nel luglio 2024, lo Sportello anticaporalato di Arpal Puglia a Nardò ha fornito servizi di orientamento e supporto a 160 persone, tra cui iscrizioni nelle liste agricole speciali e candidature a offerte di lavoro. Sono state effettuate 63 intermediazioni di incrocio domanda-offerta, con 12 assunzioni tramite vacancy attivate dai Centri per l'Impiego. LeccePrima


Bibliografia

  • "Tribunale del riesame annulla il sequestro per carenza di motivazioni", Lecce Tomorrow, 23 maggio 2024. Lecce Tomorrow
  • "Lecce, GdF accerta frodi alimentari. Sequestrati 7 quintali di olio extravergine", Pugliain.net, 22 luglio 2023. pugliain.net
  • "Lotta al caporalato, controlli a tappeto dell'Ispettorato del Lavoro di Lecce. 35 aziende su 43 non in regola", Leccenews24, 26 luglio 2022. Leccenews24+2Leccenews24+2L'Edicola+2
  • "Lecce, macellazione illegale di cavalli in Salento: 4 persone denunciate", Adn24.it, 30 luglio 2024. ADN24+1POP - Il Giornale Popolare+1
  • "Legalità e lotta al caporalato, Onofrio Rota e Nicola Gratteri incontrano gli studenti di Maglie (Lecce)", Fai CISL, 25 marzo 2024. Faicisl
  • "Lotta al caporalato: successi Arpal Puglia", LeccePrima, 2 agosto 2024. Osservatorio Diritti+12LeccePrima+12Trnews+12

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