Negli ultimi anni, il comparto olivicolo del Salento ha affrontato una delle crisi più gravi della sua storia, causata dalla diffusione del batterio Xylella fastidiosa subsp. pauca, agente patogeno che ha provocato la perdita di milioni di piante di olivo, con pesanti conseguenze sul piano agronomico, paesaggistico ed economico.
In risposta a questa emergenza fitosanitaria, il Consorzio di Tutela dell’Olio Dop “Terra d’Otranto”, presieduto da Giovanni Melcarne, ha avviato un processo di revisione del disciplinare di produzione, oggi formalmente approvato dal Ministero dell’Agricoltura e notificato agli organismi competenti dell’Unione Europea.
Il nuovo disciplinare prevede l’inclusione, a titolo definitivo, di cultivar tolleranti o resistenti a Xylella, accanto a quelle tradizionali colpite in misura significativa dall’epidemia. Oltre a Cellina di Nardò e Ogliarola salentina, potranno essere impiegate le varietà Leccino, FS17 (Favolosa), Lecciana e Leccio del Corno. Queste cultivar sono state selezionate sulla base di studi scientifici che ne attestano una maggiore tolleranza al batterio, pur con alcune differenze in termini di adattabilità agronomica e qualità dell’olio.
Parallelamente, sono stati introdotti requisiti più stringenti in materia di qualità chimico-fisica del prodotto finale:
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l’acidità libera non potrà superare lo 0,35% (limite significativamente inferiore rispetto allo 0,8% previsto dalla normativa comunitaria per l’olio extravergine di oliva);
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il valore dei perossidi dovrà essere inferiore a 12 meq O₂/kg.
Per favorire una maggiore tracciabilità e contrastare il rischio di frodi, è stato stabilito un nuovo limite temporale per la raccolta delle olive: entro il 15 novembre di ogni anno (precedentemente il 31 gennaio). Tale anticipo ha l’obiettivo di assicurare la freschezza e l’integrità della materia prima, sebbene la sua applicabilità dovrà essere monitorata in relazione alle specificità delle cultivar e alle condizioni pedoclimatiche.
L’organismo di controllo sarà tenuto, tra l’altro, a effettuare una stima previsionale dei quantitativi di olive idonee alla trasformazione, per rafforzare il sistema di certificazione e ridurre il rischio di introduzione nel mercato DOP di oli di incerta provenienza.
Un’altra innovazione riguarda la liberalizzazione dei sesti di impianto: sarà consentito adottare diverse distanze tra le piante, nel rispetto delle buone pratiche agricole e ambientali. Questa misura è orientata a favorire l’introduzione di impianti olivicoli moderni, più adatti alla meccanizzazione e alla gestione efficiente delle risorse.
Il progetto ha visto la collaborazione attiva di Unaprol – Coldiretti, in particolare attraverso il supporto tecnico del direttore Nicola Di Noia, e il sostegno della Camera di Commercio di Lecce, rappresentata dal presidente Mario Vadrucci.
Il nuovo disciplinare rappresenta un modello innovativo nel panorama delle DOP italiane, sia per l’approccio integrato tra sostenibilità ambientale e qualità certificata, sia per il tentativo di rilanciare un territorio fortemente colpito, ma ancora in grado di esprimere eccellenze agroalimentari.
Tra gli effetti immediati del rinnovato impulso al settore, si segnala la distribuzione – a cura di Aprol – di oltre 160.000 piante di Lecciana agli olivicoltori delle province di Lecce e Brindisi, che si aggiungono alle 100.000 già consegnate nella stagione precedente. Le nuove piantumazioni contribuiscono al processo di rigenerazione del paesaggio rurale e alla ricostruzione del patrimonio olivicolo.
Il Consorzio, con il supporto delle istituzioni, intende proseguire nella promozione dell’olio extravergine DOP attraverso iniziative commerciali, comunicative e di internazionalizzazione, valorizzando il marchio “Salento” quale elemento identitario e leva strategica per l’intero comparto agroalimentare.
📚 Bibliografia di riferimento
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EFSA (2022). Update of the scientific opinion on the risks to plant health posed by Xylella fastidiosa in the EU territory. EFSA Journal.
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Saponari M. et al. (2019). Xylella fastidiosa in olive in Apulia: where we stand. Phytopathologia Mediterranea.
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Girelli, C.R. et al. (2020). Cultivar resistant to Xylella fastidiosa and olive oil production. Agronomy.
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Servili, M. et al. (2004). Effect of fruit ripening on olive oil composition. Food Research International.
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Luvisi A. et al. (2020). Olive varieties and Xylella fastidiosa: a review of resistance and resilience. Acta Horticulturae.
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UE Reg. 2022/2104. Regulation on marketing standards for olive oil.
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ISO 22005:2007. Traceability in the feed and food chain – General principles and basic requirements.
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FAO (2019). The future of olive oil production and trade.
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Unaprol – Comunicati ufficiali (2023–2024).
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Camera di Commercio di Lecce – Atti pubblici e interventi promozionali.
New PDO Production Protocol for Salento Olive Oil: Innovation Rooted in Resilience
The olive-growing sector in Salento (southern Apulia, Italy) has undergone a severe crisis due to the spread of Xylella fastidiosa subsp. pauca, a plant pathogen responsible for the decimation of millions of olive trees. This phytosanitary emergency has generated extensive economic, environmental, and social repercussions.
In response, the “Terra d’Otranto” Protected Designation of Origin (PDO) Consortium, led by Giovanni Melcarne, launched a process to revise its production specification, which has now been officially approved by the Italian Ministry of Agriculture and notified to EU authorities.
The updated specification introduces new olive cultivars resistant or tolerant to Xylella, including Leccino, FS17 (Favolosa), Lecciana, and Leccio del Corno, alongside the traditional Ogliarola and Cellina di Nardò, which have suffered significant losses. These selections are backed by scientific validation of their resilience and oil quality potential.
Key quality requirements have been revised to ensure higher product standards:
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Maximum free acidity: 0.35% (vs. the EU limit of 0.8% for extra virgin olive oil).
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Peroxide value: ≤12 meq O₂/kg.
To improve traceability and product integrity, the latest allowed harvest date has been brought forward to 15 November, compared to the previous deadline of 31 January. A pre-harvest estimate of olive volumes will be required by the control body, to prevent fraudulent practices and guarantee PDO authenticity.
Moreover, planting densities (row spacing) have been liberalised, allowing producers to adopt more modern, mechanised farming layouts in accordance with sustainability principles.
This new framework marks a turning point for the PDO system in Italy, blending product innovation, agroecological adaptation, and market competitiveness.
The project was supported by UNAPROL – Coldiretti, with technical coordination from Director Nicola Di Noia, and by the Lecce Chamber of Commerce, whose President Mario Vadrucci reaffirmed the institution’s commitment to the agri-food economy of the region.
Following these efforts, over 160,000 Lecciana olive trees have already been distributed to farmers in Lecce and Brindisi provinces, complementing the 100,000 plants distributed the previous year. This replanting initiative is central to rebuilding the region’s productive and environmental capital.
Finally, the Consortium has submitted a request to rename the PDO as “Olio del Salento”, to unify and strengthen regional branding by potentially incorporating also the neighbouring PDOs “Terre Tarantine” and “Collina di Brindisi”. The proposal is currently under review by the competent EU bodies.
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