mercoledì 14 maggio 2025

Rilanciare Lecce come Hub Agri-FoodTech: Un’opportunità tra abbandono rurale e post-Xylella


 Rilanciare Lecce come Hub Agri-FoodTech: Un’opportunità tra abbandono rurale e post-Xylella


1. Introduzione

La provincia di Lecce, cuore del Salento, rappresenta un paradosso agricolo e territoriale: una terra storicamente fertile e vocata all’olivicoltura, oggi segnata da crisi strutturali e fitopatologiche. Il disastro causato da Xylella fastidiosa subsp. pauca, che ha colpito oltre 21 milioni di olivi, ha determinato un’accelerazione dell’abbandono rurale e un collasso del tessuto agroindustriale locale. Tuttavia, proprio da questa crisi può nascere una rinascita, sfruttando le potenzialità delle startup agri-foodtech e i nuovi paradigmi dell’innovazione sostenibile.


2. Il contesto: Lecce, l’abbandono agricolo e la crisi da Xylella

La Xylella ha trasformato in pochi anni il paesaggio salentino, provocando una desertificazione culturale ed economica. Secondo dati ISTAT e CREA (2023), circa il 70% degli oliveti nella provincia di Lecce risultano oggi improduttivi o abbandonati. Questo ha aggravato l’esodo giovanile, l’impoverimento dei suoli e la perdita di identità territoriale. Tuttavia, l’enorme patrimonio di terreni oggi inutilizzati può diventare un campo di sperimentazione privilegiato per nuovi modelli di agricoltura rigenerativa, circolare e tecnologica.


3. Il quadro nazionale e il rapporto Federalimentare–Luiss–Confagricoltura (2024)

Come emerso dal recente rapporto presentato al Senato, l’Italia investe solo 103 milioni di euro in startup agri-foodtech, a fronte dei 500 milioni della media europea. Ciò nonostante, l’ecosistema italiano mostra vitalità e un forte orientamento verso innovazioni in decarbonizzazione, uso razionale delle risorse e produzione sostenibile. Il ritardo italiano non è quindi legato alla mancanza di idee, ma alla frammentazione sistemica, alla scarsa cultura del venture capital e alla mancanza di distretti tematici coesi. Lecce potrebbe diventare il polo sperimentale di uno di questi distretti, catalizzando le forze residue dell’agricoltura salentina in un progetto innovativo e rigenerativo.


4. Un progetto per Lecce: Proposta di hub Agri-FoodTech

Obiettivi generali:

  • Creare un Distretto Agri-FoodTech Salentino per la sperimentazione agricola post-Xylella.
  • Favorire la riconversione degli oliveti in piattaforme per la sperimentazione di colture resilienti.
  • Attrarre investimenti pubblici e privati attraverso un piano integrato con Horizon Europe, PNRR e fondi strutturali.

Assi di sviluppo:

  1. Agricoltura rigenerativa e precision farming:
    • Sensoristica IoT per il monitoraggio dei suoli e dell’acqua.
    • Tecnologie di reidratazione e biodigestione per suoli impoveriti.
  2. Biotecnologie applicate:
    • Sviluppo di varietà tolleranti a patogeni con CRISPR e genome editing.
    • Biofabbriche per la produzione di biofertilizzanti locali.
  3. Economia circolare e trasformazione alimentare:
    • Laboratori per la trasformazione di nuovi prodotti da colture alternative (canapa, melograno, grano duro).
    • Recupero degli scarti agricoli per la produzione di energia e packaging sostenibili.
  4. Education & policy:
    • Partnership tra Università del Salento, CNR, startup e imprese.
    • Formazione dei giovani in AgriTech, digitalizzazione e bioeconomia.

5. Confronto con la letteratura e casi di studio internazionali

Israele – Arava Institute & Desert Agriculture:

Nell’arido deserto del Negev, Israele ha creato un ecosistema agricolo altamente tecnologico e resiliente, con investimenti in drip irrigation, sensoristica e colture resistenti alla siccità. Lecce, con caratteristiche climatiche simili, può ispirarsi a questo modello per l’agricoltura post-desertificazione Xylella.

Paesi Bassi – Wageningen UR e la Food Valley:

L’Olanda, pur avendo una superficie agricola ridotta, è il secondo esportatore mondiale di prodotti agricoli. Grazie alla sinergia tra ricerca universitaria, impresa e policy, ha creato un ambiente ideale per lo sviluppo di startup agri-foodtech. Lecce può replicare questo modello, connettendo Università, imprese locali e fondi UE.

Singapore – Urban farming e vertical farms:

Singapore ha investito in foodtech e farming indoor, con startup come Sustenir e Sky Greens. Queste esperienze possono ispirare la creazione di micro-hub verticali o serre idroponiche nei comuni leccesi colpiti da abbandono.


6. Conclusione

La provincia di Lecce ha tutte le condizioni per diventare un laboratorio vivente di innovazione agri-foodtech: disponibilità di terreni, necessità di riconversione, capitale umano giovane e disoccupato, e una forte identità agroalimentare. Servono però investimenti coraggiosi, una visione strategica coordinata, e un’alleanza tra enti pubblici, startup e centri di ricerca. In un mondo dove la sicurezza alimentare è un tema globale, Lecce può tornare a produrre valore, conoscenza e sostenibilità, diventando un caso virtuoso di rigenerazione territoriale post-crisi.


Bibliografia

  1. Cappellini, F. (2024). Rapporto Federalimentare – Luiss – Confagricoltura.
  2. ISTAT – Rapporto sull’Agricoltura nel Mezzogiorno, 2023.
  3. CREA – Consiglio per la Ricerca in Agricoltura, Danni e ricostruzione post-Xylella, 2022.
  4. Luiss-Xite Research Centre. (2024). Mappatura delle startup agri-foodtech in Italia.
  5. Arava Institute for Environmental Studies. (2021). Desert Agriculture Program Review.
  6. Dutch Ministry of Economic Affairs (2022). Food Valley NL: Innovation and Export Strategy.
  7. Ng, S. H., & Tan, J. W. (2021). Urban Food Sustainability in Singapore: The Role of Agritech Startups.
  8. European Commission. (2023). Horizon Europe Work Programme 2023–2024 – Cluster 6: Food, Bioeconomy, Natural Resources, Agriculture and Environment.

Piano operativo per il Distretto Agri-FoodTech Salentino


1. Obiettivi Strategici

  • Rigenerare il territorio agricolo colpito da Xylella e abbandono.
  • Promuovere l’innovazione tecnologica e sostenibile nel settore agroalimentare locale.
  • Favorire la nascita e lo sviluppo di startup agri-foodtech.
  • Attrarre investimenti pubblici e privati per rilanciare l’economia rurale.
  • Integrare ricerca, formazione, e impresa in un ecosistema collaborativo.

2. Stakeholder Coinvolti

Categoria

Ruolo

Enti pubblici

Regione Puglia, Provincia di Lecce, Comuni locali, MIPAAF

Istituzioni di ricerca e università

Università del Salento, CNR, CREA, Istituti di ricerca agroalimentare

Startup e imprese locali

Startup agri-foodtech, PMI agricole, aziende di trasformazione

Investitori e fondi

Venture Capital, Business Angels, Fondi UE (Horizon Europe, PNRR)

Associazioni di categoria

Confagricoltura, Federalimentare, Coldiretti

Organizzazioni internazionali

FAO, European Innovation Partnership (EIP-AGRI)

Formazione e scuole

Istituti tecnici agrari, scuole professionali locali


3. Linee di Intervento e Azioni Operative

Fase

Azione

Descrizione

Durata Stimata

Responsabile

Fase 1: Avvio e governance

Costituzione del Distretto e creazione rete stakeholder

Creazione di un consorzio tra enti pubblici, università, imprese e startup

3 mesi

Provincia di Lecce, Università del Salento

Analisi del territorio e censimento startup/agricoltori

Mappatura terreni abbandonati, startup locali e fabbisogni tecnologici

4 mesi

CNR, CREA, Università

Definizione del Piano Strategico

Documento quadro con obiettivi, azioni, e criteri di finanziamento

2 mesi

Consorzio Distretto

Fase 2: Infrastrutturazione e avvio progetti pilota

Creazione di hub tecnologici e laboratori innovativi

Installazione di laboratori per sperimentazioni di tecnologie digitali e biotecnologie

12 mesi

Università, imprese

Lancio di bandi per startup e PMI innovative

Finanziamento di progetti agri-tech innovativi con focus su sostenibilità e resilienza

6 mesi

Regione Puglia, Confagricoltura

Formazione e capacity building

Corsi per agricoltori e giovani su digitalizzazione, agricoltura 5.0, bioeconomia

Continuativo

Università, Istituti Tecnici

Fase 3: Espansione e internazionalizzazione

Accesso a fondi europei (Horizon Europe, PNRR)

Preparazione e invio di proposte progettuali con partner europei

Continuativo

Consorzio Distretto

Partnership con distretti europei e network internazionali

Scambi, progetti con Food Valley NL, Israele, Singapore

Continuativo

Regione, Università

Promozione e comunicazione

Eventi, fiere, digital marketing per attrarre investimenti e visibilità

Continuativo

Federalimentare, Media locali

Fase 4: Monitoraggio e valutazione

Creazione sistema di monitoraggio e reporting

Indicatori di impatto economico, sociale e ambientale

Continuativo

Università, Regione


4. Cronoprogramma sintetico

Anno

Attività principali

Mese 1-6

Costituzione distretto, censimento, pianificazione

Mese 7-18

Realizzazione hub, bandi per startup, avvio progetti pilota

Mese 19-36

Accesso a fondi europei, formazione, partenariati internazionali

Dopo 36 mesi

Consolidamento ecosistema, monitoraggio e scaling up


5. Fonti di finanziamento

Fonte

Descrizione

Valore stimato

Fondi europei

Horizon Europe, FEASR, PNRR (Misure per innovazione e sostenibilità)

> 10 milioni € (triennio)

Finanziamenti regionali e nazionali

Programmi per l’agricoltura sostenibile, innovazione, formazione

2-5 milioni €

Venture Capital e Business Angels

Investimenti in startup innovative agri-foodtech

3-8 milioni €

Partner privati (imprese)

Investimenti in tecnopoli e laboratori

Variabile

Crowdfunding e programmi UE

Per progetti specifici di innovazione e sviluppo locale

Variabile


6. Indicatori di impatto

Categoria

Indicatore

Target triennale

Economico

Numero startup create e finanziate

≥ 20 startup finanziate

Incremento fatturato imprese locali

+15%

Occupazionale

Nuovi posti di lavoro creati

≥ 100 posti

Numero giovani formati

≥ 300

Ambientale

Percentuale terreni rigenerati

≥ 30% delle aree abbandonate

Riduzione consumi idrici

-20%

Innovazione

Progetti di ricerca attivati

≥ 10 progetti innovativi

Collaborazioni internazionali

≥ 5 partnership attive


7. Rischi e mitigazioni

Rischio

Mitigazione

Scarso coordinamento

Creazione di un comitato di governance multidisciplinare

Insufficiente interesse privato

Incentivi fiscali e campagne di comunicazione mirata

Ritardi burocratici

Snellimento procedure e sportelli dedicati

Resistenza al cambiamento

Coinvolgimento comunità locali e formazione continua


Conclusione

Il Distretto Agri-FoodTech Salentino può diventare un modello innovativo di sviluppo territoriale, valorizzando risorse locali, innovazione e sostenibilità. Un approccio integrato e ben pianificato, con il coinvolgimento di tutti gli attori chiave e un adeguato supporto finanziario, è la chiave per trasformare la crisi post-Xylella in un’opportunità di rilancio economico e sociale.

Parte 1 – Documento di progetto per un bando europeo Horizon Europe (estratto)


Titolo del progetto:

Salento Agri-FoodTech Innovation Hub (SAFIH): Rigenerazione sostenibile e digitale post-Xylella


Sommario del progetto

Il progetto SAFIH mira a creare un distretto agri-foodtech all’avanguardia nella provincia di Lecce, capace di rigenerare il territorio colpito da Xylella fastidiosa e dall’abbandono rurale. Attraverso tecnologie di agricoltura di precisione, biotecnologie e economia circolare, il distretto promuoverà la nascita di startup innovative, la formazione di competenze e l’integrazione con le reti europee. Il progetto si pone come esempio di sostenibilità, resilienza e innovazione, contribuendo agli obiettivi di sicurezza alimentare e neutralità climatica UE.


Obiettivi specifici

  • Rigenerare almeno 30% del territorio agricolo abbandonato attraverso tecnologie digitali e biofertilizzanti.
  • Creare una rete di almeno 20 startup agri-foodtech con potenziale di scalabilità europea.
  • Formare 300 giovani e agricoltori su tecnologie 5.0 e agricoltura rigenerativa.
  • Stabilire 5 partnership internazionali con hub innovativi di Israele, Paesi Bassi, e Singapore.

Attività principali

  1. Mappatura e diagnosi territoriale: raccolta dati su suoli, oliveti e opportunità.
  2. Creazione hub tecnologici: laboratori e infrastrutture per test e scale-up.
  3. Supporto startup: incubazione, mentoring e accesso a capitali.
  4. Formazione: workshop, corsi e programmi educativi.
  5. Collaborazione internazionale: scambi, eventi e progetti pilota comuni.
  6. Disseminazione e comunicazione: campagne informative e networking europeo.

Risultati attesi

  • Incremento della produttività agricola e della biodiversità locale.
  • Riduzione dell’impronta idrica e carbonica del distretto.
  • Crescita dell’ecosistema innovativo locale.
  • Maggiore attrazione di investimenti privati e pubblici.

Budget richiesto

Totale richiesto: 12 milioni di euro

  • Ricerca e sviluppo: 5 milioni
  • Infrastrutture: 3 milioni
  • Formazione e capacity building: 2 milioni
  • Disseminazione e networking: 1 milione
  • Gestione progetto: 1 milione

Consorzio di progetto

Partner

Ruolo e competenze

Università del Salento

Coordinamento scientifico e formazione

Provincia di Lecce

Governance territoriale e stakeholder engagement

Startup e PMI locali

Innovazione tecnologica e sperimentazione

CREA e CNR

Ricerca applicata e monitoraggio

Partner internazionali

Scambio di know-how e sperimentazioni congiunte


Impatto atteso

  • Contributo diretto agli SDGs (Sustainable Development Goals) 2 (Fame zero), 9 (Industria, innovazione e infrastrutture) e 13 (Lotta contro il cambiamento climatico).
  • Rafforzamento della competitività agroalimentare italiana e europea.
  • Modello replicabile per altre aree rurali colpite da crisi fitopatologiche o abbandono.

Parte 2 – Modello di governance dettagliato per il Distretto Agri-FoodTech Salentino


1. Struttura di governance

Organo

Composizione

Funzioni principali

Assemblea dei soci

Tutti i partner pubblici e privati

Decisioni strategiche, approvazione bilanci e piani

Consiglio direttivo

7-9 membri (regione, università, imprese, startup)

Coordinamento operativo, supervisione attività, gestione rischi

Presidenza

Presidente eletto dall’assemblea

Rappresentanza legale e guida strategica

Comitato tecnico-scientifico

Esperti accademici e tecnici locali e internazionali

Supporto tecnico, valutazione progetti e innovazione

Segreteria esecutiva

Team operativo dedicato

Gestione quotidiana, coordinamento attività, rendicontazione


2. Modalità di funzionamento

  • Assemblea: si riunisce almeno una volta all’anno per decisioni principali.
  • Consiglio direttivo: incontri trimestrali con report intermedi.
  • Comitato tecnico: si riunisce su richiesta del consiglio direttivo o presidenza.
  • Segreteria: organo permanente con personale tecnico-amministrativo.

3. Processi decisionali

  • Le decisioni strategiche richiedono il voto favorevole di almeno il 60% dei membri dell’assemblea.
  • Il consiglio direttivo delibera con maggioranza semplice.
  • Progetti e iniziative sono valutati dal comitato tecnico sulla base di criteri di innovazione, sostenibilità e impatto sociale.

4. Meccanismi di coinvolgimento e partecipazione

  • Tavoli tematici annuali con stakeholder agricoli, comunità locali, associazioni giovanili.
  • Forum digitale per la condivisione di idee, monitoraggio e feedback.
  • Collaborazioni con scuole e università per programmi di formazione e ricerca partecipata.

5. Trasparenza e rendicontazione

  • Pubblicazione annuale del bilancio e rapporto di impatto sociale e ambientale.
  • Meeting pubblici aperti per aggiornare la comunità e coinvolgere nuovi partner.
  • Piattaforma web dedicata per documenti, avanzamento progetti e comunicazioni.

 

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