mercoledì 7 maggio 2025

Diffusione dei parrocchetti monaci (Myiopsitta monachus Boddaert)


 Diffusione dei parrocchetti monaci (Myiopsitta monachus Boddaert)

I parrocchetti monaci, originari del Sud America (Argentina, Brasile, Bolivia e Paraguay), si sono diffusi in numerose aree del mondo a causa di rilasci accidentali o deliberati da parte di privati e commercianti di animali esotici, oltre che per la loro elevata adattabilità ecologica. In Italia, come in altri Paesi mediterranei, le temperature più miti dovute ai cambiamenti climatici hanno favorito l’insediamento stabile di colonie urbane e periurbane, con espansione progressiva nelle aree rurali coltivate.

Questi pappagalli si distinguono per la loro capacità di costruire nidi comunitari complessi e per un forte comportamento gregario, che li rende particolarmente distruttivi nei confronti delle colture, come ciliegie, mandorle, mais e frutta a guscio. Le popolazioni si riproducono velocemente in assenza di predatori naturali e approfittano di ambienti antropizzati dove trovano cibo e riparo.


Strategie di contenimento e debellamento: esperienze e studi internazionali

Il contenimento dei parrocchetti monaci è una sfida complessa, ma diversi casi di studio a livello internazionale e la letteratura scientifica offrono strumenti concreti di gestione:

1. Controllo mediante cattura e sterilizzazione/traslocazione

  • In Spagna, in particolare a Madrid e Barcellona, le autorità locali hanno implementato programmi di cattura tramite reti e trappole, con successiva sterilizzazione o eutanasia secondo i protocolli di benessere animale.

  • Alcuni progetti hanno incluso la traslocazione controllata in habitat naturali protetti, ma ciò richiede verifiche ecologiche e legali accurate.

2. Distruzione dei nidi

  • Metodo impiegato con successo in Israele e Stati Uniti (Florida), che consiste nella rimozione sistematica dei nidi comunitari prima della stagione riproduttiva.

  • In alcuni casi, si è fatto uso di droni per raggiungere nidi su strutture alte o alberi non accessibili.

3. Barriere visive e sonore

  • L’uso di repellenti visivi (nastri riflettenti, sagome di rapaci) e acustici (riproduzione di suoni di predatori) ha mostrato efficacia temporanea, ma l’effetto tende a diminuire per assuefazione.

  • Studi condotti in Cile e California suggeriscono che la combinazione dei due metodi, con frequenti variazioni, può prolungarne l’efficacia.

4. Piani di gestione integrata (IPM)

  • L’approccio più efficace è quello multidisciplinare, che unisce:

    • Monitoraggio costante delle popolazioni (es. censimenti, GIS)

    • Collaborazione tra enti pubblici, agricoltori e università

    • Interventi normativi per limitare il commercio e la detenzione della specie

5. Leggi e regolamenti

  • La specie è considerata invasiva in vari Paesi europei. Il Regolamento UE 1143/2014 impone agli Stati membri misure di sorveglianza e controllo.

  • In Italia, alcune Regioni (come Lazio e Lombardia) hanno avviato studi e proposte per piani regionali di contenimento. È auspicabile che anche la Regione Puglia intervenga in questo senso.


Conclusione

Alla luce dei danni economici causati ai ciliegeti pugliesi e ad altre colture fruttifere, è urgente attivare un piano regionale strutturato, basato su pratiche già testate in ambito internazionale. La soluzione non può essere né improvvisata né lasciata ai soli agricoltori: serve un coordinamento tra istituzioni, enti di ricerca e associazioni agricole per attuare una strategia di controllo sostenibile, nel rispetto della biodiversità e della sicurezza alimentare.


Bibliografia

  • Avery, M.L., Lindsay, J.R., & Newman, J.R. (2002). Managing Monk Parakeets in Urban Environments. USDA National Wildlife Research Center.

  • Strubbe, D., & Matthysen, E. (2009). Establishment success of invasive Ring-necked and Monk Parakeets in Europe. Journal of Biogeography, 36(12), 2264–2278.

  • Domènech, J., Carrillo, J., Senar, J.C. (2003). Population size of the Monk Parakeet Myiopsitta monachus in the metropolitan area of Barcelona. Revista Catalana d’Ornitologia, 20, 1–9.

  • Menchetti, M., & Mori, E. (2014). Worldwide impact of alien parrots (Aves Psittaciformes) on native biodiversity and environment: A review. Ethology Ecology & Evolution, 26(2–3), 172–194.

  • Real Decreto 630/2013, de 2 de agosto, por el que se regula el Catálogo Español de Especies Exóticas Invasoras.

  • European Union (2014). Regulation (EU) No 1143/2014 on the prevention and management of the introduction and spread of invasive alien species


Di seguito propongo un piano operativo adattato alla Regione Puglia, specificamente pensato per la difesa delle coltivazioni di ciliegie dagli attacchi del parrocchetto monaco (Myiopsitta monachus), ispirato alle migliori pratiche internazionali ma declinato sulle caratteristiche agro-climatiche e socio-economiche del territorio.


PIANO OPERATIVO REGIONALE DI CONTENIMENTO DEL PARROCCHETTO MONACO IN PUGLIA

1. Obiettivi

  • Ridurre le popolazioni di Myiopsitta monachus nelle aree agricole pugliesi.

  • Difendere le colture frutticole (ciliegi in primis) dai danni diretti e indiretti.

  • Coordinare enti pubblici, aziende agricole e ricercatori in un'azione sinergica.


2. Area d’intervento prioritaria

  • Province BAT e Bari (Bitonto, Trani, Molfetta, Terlizzi, Ruvo, Bisceglie, Palo del Colle, Binetto).

  • Estensione successiva alle aree colpite del Brindisino e Gargano (San Giovanni Rotondo, Manfredonia).


3. Azioni specifiche

A. Monitoraggio e censimento
  • Responsabili: ISPRA, Università, Regione Puglia.

  • Azioni: Mappatura tramite droni, avvistamenti, GPS tagging e citizen science (app per segnalazione avvistamenti).

  • Tempistica: Marzo–giugno (prima e durante la stagione riproduttiva).

B. Distruzione controllata dei nidi
  • Tecniche: Uso di piattaforme mobili, droni con bracci meccanici o intervento manuale in zone accessibili.

  • Quando: Inverno (gennaio-marzo) prima della nidificazione.

  • Note: Deve essere autorizzata da ISPRA e supervisionata da personale esperto.

C. Contenimento attivo (cattura e sterilizzazione/eutanasia)
  • Tecniche: Gabbie trappola con esca alimentare in zone ad alta presenza.

  • Destinazione animali catturati:

    • Eutanasia umanitaria, secondo linee guida ISPRA.

    • Eventuale trasferimento in centri autorizzati per sterilizzazione a fini scientifici.

  • Esempi da seguire: Progetto Madrid (2019–2022), con riduzione stimata del 20–30% delle colonie urbane.

D. Difesa passiva degli impianti agricoli
  • Tecniche:

    • Reti anti-intrusione nei filari.

    • Barriere sonore mobili con versi di rapaci (da variare periodicamente).

    • Sagome di predatori (falchi, gufi), spaventapasseri mobili riflettenti.

  • Incentivi regionali: Voucher per acquisto materiali a consorzi e aziende agricole.

E. Campagna di sensibilizzazione e formazione
  • Destinatari: Agricoltori, scuole, cittadini.

  • Contenuti: Riconoscimento della specie, danni, buone pratiche di prevenzione.

  • Strumenti: Brochure, incontri pubblici, materiali online e sui social.


4. Aspetti normativi e gestionali

  • Inserimento di Myiopsitta monachus nel Catalogo Regionale delle Specie Invasive.

  • Richiesta di autorizzazione ISPRA per operazioni di contenimento e cattura.

  • Creazione di un Osservatorio regionale per la fauna aliena, coordinato dall’assessorato all’agricoltura e all’ambiente.


5. Compensazioni economiche

  • Fondo straordinario per risarcimenti danni da fauna aliena, gestito in collaborazione con le organizzazioni agricole (CIA, Coldiretti, Confagricoltura).

  • Priorità alle aziende con danni certificati da parrocchetto monaco.


6. Tempistica del piano (prima fase triennale)

FasePeriodoAzioni principali
Fase 1: AvvioSet–Dic 2025Monitoraggio, approvazione piani, fondi
Fase 2: ContenimentoGen–Lug 2026Rimozione nidi, catture, difesa campi
Fase 3: ValutazioneAgo–Dic 2026Raccolta dati, aggiustamenti strategici
Fase 4: Estensione2027–2028Nuove aree e replicazione del modello

Bibliografia aggiuntiva

  • ISPRA (2020). Linee guida per la gestione delle specie esotiche invasive di uccelli in Italia.

  • Menchetti M. et al. (2016). The invasion of the Monk Parakeet in Europe: patterns and solutions. Biological Invasions, 18(12), 3507–3520.

  • Ayuntamiento de Madrid (2021). Plan de control de la cotorra argentina y la cotorra de Kramer.

  • European Commission (2023). Invasive Alien Species – Implementation progress in Member States.

  • CABI Invasive Species Compendium. Myiopsitta monachus. www.cabi.org

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