Un agricoltore si definisce piccolo quando la sua azienda agricola ha una dimensione o un fatturato (cioè quanto guadagna) relativamente basso rispetto ad altre aziende più grandi.
Nell’Unione Europea, per esempio, un piccolo agricoltore è spesso chi riceve meno di circa 1.500 euro di aiuti dalla Politica Agricola Comune (PAC) o chi gestisce una piccola quantità di terra, anche se la definizione può variare da paese a paese.
In parole semplici:
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Pochi ettari di terreno da coltivare (un ettaro è grande come un campo da calcio diviso in 2-3 parti).
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Guadagno più basso rispetto alle grandi aziende agricole.
Quindi, un piccolo agricoltore è chi ha una fattoria piccola, magari a conduzione familiare, e produce meno cibo rispetto ai grandi agricoltori che lavorano su vaste superfici.
Esempio di piccolo agricoltore:
Marco ha una piccola fattoria di 5 ettari (circa 5 campi da calcio divisi) dove coltiva verdure e qualche frutto. Non ha grandi macchinari e lavora principalmente con la sua famiglia.
Ogni anno, Marco guadagna intorno a 10.000 euro dal suo lavoro in campagna, e riceve dagli aiuti europei circa 1.000 euro.
Per questo motivo, Marco è considerato un piccolo agricoltore:
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ha una piccola quantità di terreno,
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un guadagno modesto,
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e riceve pochi aiuti rispetto ai grandi agricoltori con centinaia di ettari.
Esempio di grande agricoltore:
Giulia gestisce una grande azienda agricola di 300 ettari (più o meno 300 campi da calcio divisi) dove coltiva grano, mais e allevamento di bestiame. Ha molte macchine agricole moderne e alcuni dipendenti che lavorano con lei.
Ogni anno, Giulia guadagna più di 500.000 euro grazie alla vendita dei suoi prodotti e riceve dagli aiuti europei diverse decine di migliaia di euro.
Per questo motivo, Giulia è considerata una grande agricoltrice:
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gestisce una vasta area di terreno,
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ha un guadagno molto alto,
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riceve aiuti europei molto più consistenti rispetto ai piccoli agricoltori.
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