🇪🇺 Cosa ha deciso l’Unione Europea per
aiutare gli agricoltori?
Problema
- Troppa burocrazia (troppi
documenti e controlli).
- Regole troppo complicate.
- Agricoltori arrabbiati e in
difficoltà .
Le soluzioni della Commissione Europea
1. Meno burocrazia
- Meno documenti da compilare.
- Regole più semplici.
2. Più soldi ai piccoli agricoltori
- Chi ha una piccola fattoria
potrà ricevere fino a 1.500 euro (prima erano solo 250).
3. Più libertà ai singoli paesi
- Gli Stati potranno cambiare i
propri piani agricoli senza chiedere sempre il permesso a
Bruxelles.
4. Aiuti contro i problemi del clima
- Verranno dati soldi e supporto
per affrontare:
- SiccitÃ
- Alluvioni
- Altri disastri naturali
5. Regole ambientali meno severe
- Via alcuni obblighi molto
contestati:
- Stop alla rotazione
obbligatoria delle colture.
- Stop al riposo forzato di
parte dei campi.
Obiettivi
- Aiutare gli agricoltori a
lavorare meglio.
- Far risparmiare tempo e soldi.
- Continuare a proteggere
l’ambiente, ma con più equilibrio.
Cosa succede ora?
- Il Parlamento e il Consiglio
europeo devono decidere se approvare le nuove regole.
- La Commissione Europea ha
promesso altre novità durante l’anno.
Cosa sta
succedendo con l’agricoltura in Europa?
L’Unione
Europea ha deciso di cambiare alcune regole per aiutare gli agricoltori, cioè
le persone che coltivano la terra e allevano animali per produrre cibo.
Negli ultimi
anni, molti agricoltori si sono lamentati perché dovevano fare troppi
documenti, seguire troppe regole complicate e spendere troppo tempo in ufficio
invece che nei campi. Alcune di queste regole servivano a proteggere
l’ambiente, ma secondo molti agricoltori erano troppo difficili da rispettare.
Per questo,
la Commissione Europea (cioè chi governa l’Unione Europea) ha deciso di semplificare
le cose: meno burocrazia e più libertà per gli agricoltori.
Ecco cosa vogliono cambiare:
- Meno regole complicate: gli agricoltori dovranno
compilare meno carte e controlli.
- Più soldi per i piccoli
agricoltori: chi
ha una piccola fattoria potrà ricevere più aiuti economici.
- Più libertà agli Stati: ogni paese potrà decidere più
liberamente come aiutare i suoi agricoltori, senza chiedere sempre il
permesso all’Unione Europea.
- Aiuti contro il cambiamento
climatico:
saranno previste nuove misure per aiutare chi subisce danni a causa del
clima (come siccità o alluvioni).
Perché è importante?
Queste
decisioni dovrebbero far risparmiare tempo e soldi agli agricoltori e rendere
il loro lavoro più semplice. L’obiettivo è che possano continuare a
produrre cibo buono e sano, rispettando comunque la natura, ma senza sentirsi bloccati
da troppe regole.
UE, dalla
Commissione arriva la maxi semplificazione della Politica Agricola
I pilastri: meno burocrazia e più competitivitÃ
di Alessio Romeo
Con i
cantieri già aperti per la riforma post-2027, la Commissione europea ha
presentato ieri l’atteso pacchetto di semplificazioni della Politica Agricola
Comune (PAC) attuale, in risposta alle proteste dei produttori culminate lo
scorso anno con le manifestazioni a Bruxelles. Si tratta di una sorta di
revisione di medio termine, in attesa di conoscere l’impianto – e soprattutto
il budget – della futura PAC.
Attualmente,
la PAC vale circa 60 miliardi di euro all’anno, rappresentando poco meno del
30% del bilancio dell’Unione. Le proposte prevedono l’ampliamento del regime
semplificato per i piccoli agricoltori, con il raddoppio della soglia minima
dei pagamenti da 250 a 1.500 euro. Prevista anche la semplificazione dei
controlli sui criteri per l’accesso agli aiuti destinati alle medie e grandi
imprese, oltre al rafforzamento delle misure di resilienza per rispondere agli
effetti – sempre più frequenti – della crisi climatica.
Queste
ultime misure sono destinate a diventare, nelle intenzioni dell’esecutivo europeo,
il terzo pilastro della futura PAC, accanto ai due storici: gli aiuti diretti e
lo sviluppo rurale.
Le nuove
misure dovrebbero far risparmiare fino a 1,58 miliardi di euro l’anno agli
agricoltori e 210 milioni alle amministrazioni nazionali, rendendo il sistema
dei pagamenti e gli strumenti di gestione delle crisi più flessibili e facili
da amministrare. Gli agricoltori, infatti, sono soggetti a pesanti oneri
amministrativi che spesso non riflettono la realtà del lavoro sul campo. Questi
obblighi richiedono molto tempo, generano costi, riducono l’accettazione delle
norme e scoraggiano gli investimenti – ha spiegato la Commissione.
La revisione
sconfessa così alcune scelte della riforma precedente, che aveva vincolato un
terzo degli aiuti al rispetto di stringenti criteri ambientali, fortemente
contestati dagli agricoltori. Tra questi, l’obbligo di rotazione colturale e la
messa a riposo obbligatoria di una quota dei terreni aziendali, in parte giÃ
rimossi.
Gli Stati
membri potranno ora modificare i propri Piani Strategici Nazionali senza la
preventiva autorizzazione di Bruxelles, salvo nel caso di modifiche di vasta
portata. Per i piccoli agricoltori sono previsti finanziamenti agevolati fino a
50.000 euro.
Sulle
proposte dovranno ora esprimersi Parlamento e Consiglio UE, mentre la
Commissione ha già annunciato ulteriori misure nel corso dell’anno.
L’associazione Copa-Cogeca ha accolto con favore molte delle proposte –
che eliminano gli ultimi vincoli tra PAC e Green Deal – ma ha contestato l’uso
dei fondi agricoli per i nuovi strumenti di gestione delle crisi.
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