mercoledì 14 maggio 2025

🇪🇺 Cosa ha deciso l’Unione Europea per aiutare gli agricoltori?


  

 

🇪🇺 Cosa ha deciso l’Unione Europea per aiutare gli agricoltori?

Problema

  • Troppa burocrazia (troppi documenti e controlli).
  • Regole troppo complicate.
  • Agricoltori arrabbiati e in difficoltà.

Le soluzioni della Commissione Europea

1. Meno burocrazia

  • Meno documenti da compilare.
  • Regole più semplici.

2. Più soldi ai piccoli agricoltori

  • Chi ha una piccola fattoria potrà ricevere fino a 1.500 euro (prima erano solo 250).

3. Più libertà ai singoli paesi

  • Gli Stati potranno cambiare i propri piani agricoli senza chiedere sempre il permesso a Bruxelles.

4. Aiuti contro i problemi del clima

  • Verranno dati soldi e supporto per affrontare:
    • Siccità
    • Alluvioni
    • Altri disastri naturali

5. Regole ambientali meno severe

  • Via alcuni obblighi molto contestati:
    • Stop alla rotazione obbligatoria delle colture.
    • Stop al riposo forzato di parte dei campi.

Obiettivi

  • Aiutare gli agricoltori a lavorare meglio.
  • Far risparmiare tempo e soldi.
  • Continuare a proteggere l’ambiente, ma con più equilibrio.

Cosa succede ora?

  • Il Parlamento e il Consiglio europeo devono decidere se approvare le nuove regole.
  • La Commissione Europea ha promesso altre novità durante l’anno.

 

 

Cosa sta succedendo con l’agricoltura in Europa?

L’Unione Europea ha deciso di cambiare alcune regole per aiutare gli agricoltori, cioè le persone che coltivano la terra e allevano animali per produrre cibo.

Negli ultimi anni, molti agricoltori si sono lamentati perché dovevano fare troppi documenti, seguire troppe regole complicate e spendere troppo tempo in ufficio invece che nei campi. Alcune di queste regole servivano a proteggere l’ambiente, ma secondo molti agricoltori erano troppo difficili da rispettare.

Per questo, la Commissione Europea (cioè chi governa l’Unione Europea) ha deciso di semplificare le cose: meno burocrazia e più libertà per gli agricoltori.

Ecco cosa vogliono cambiare:

  • Meno regole complicate: gli agricoltori dovranno compilare meno carte e controlli.
  • Più soldi per i piccoli agricoltori: chi ha una piccola fattoria potrà ricevere più aiuti economici.
  • Più libertà agli Stati: ogni paese potrà decidere più liberamente come aiutare i suoi agricoltori, senza chiedere sempre il permesso all’Unione Europea.
  • Aiuti contro il cambiamento climatico: saranno previste nuove misure per aiutare chi subisce danni a causa del clima (come siccità o alluvioni).

Perché è importante?

Queste decisioni dovrebbero far risparmiare tempo e soldi agli agricoltori e rendere il loro lavoro più semplice. L’obiettivo è che possano continuare a produrre cibo buono e sano, rispettando comunque la natura, ma senza sentirsi bloccati da troppe regole.

 

 

 

UE, dalla Commissione arriva la maxi semplificazione della Politica Agricola
I pilastri: meno burocrazia e più competitività
di Alessio Romeo

Con i cantieri già aperti per la riforma post-2027, la Commissione europea ha presentato ieri l’atteso pacchetto di semplificazioni della Politica Agricola Comune (PAC) attuale, in risposta alle proteste dei produttori culminate lo scorso anno con le manifestazioni a Bruxelles. Si tratta di una sorta di revisione di medio termine, in attesa di conoscere l’impianto – e soprattutto il budget – della futura PAC.

Attualmente, la PAC vale circa 60 miliardi di euro all’anno, rappresentando poco meno del 30% del bilancio dell’Unione. Le proposte prevedono l’ampliamento del regime semplificato per i piccoli agricoltori, con il raddoppio della soglia minima dei pagamenti da 250 a 1.500 euro. Prevista anche la semplificazione dei controlli sui criteri per l’accesso agli aiuti destinati alle medie e grandi imprese, oltre al rafforzamento delle misure di resilienza per rispondere agli effetti – sempre più frequenti – della crisi climatica.

Queste ultime misure sono destinate a diventare, nelle intenzioni dell’esecutivo europeo, il terzo pilastro della futura PAC, accanto ai due storici: gli aiuti diretti e lo sviluppo rurale.

Le nuove misure dovrebbero far risparmiare fino a 1,58 miliardi di euro l’anno agli agricoltori e 210 milioni alle amministrazioni nazionali, rendendo il sistema dei pagamenti e gli strumenti di gestione delle crisi più flessibili e facili da amministrare. Gli agricoltori, infatti, sono soggetti a pesanti oneri amministrativi che spesso non riflettono la realtà del lavoro sul campo. Questi obblighi richiedono molto tempo, generano costi, riducono l’accettazione delle norme e scoraggiano gli investimenti – ha spiegato la Commissione.

La revisione sconfessa così alcune scelte della riforma precedente, che aveva vincolato un terzo degli aiuti al rispetto di stringenti criteri ambientali, fortemente contestati dagli agricoltori. Tra questi, l’obbligo di rotazione colturale e la messa a riposo obbligatoria di una quota dei terreni aziendali, in parte già rimossi.

Gli Stati membri potranno ora modificare i propri Piani Strategici Nazionali senza la preventiva autorizzazione di Bruxelles, salvo nel caso di modifiche di vasta portata. Per i piccoli agricoltori sono previsti finanziamenti agevolati fino a 50.000 euro.

Sulle proposte dovranno ora esprimersi Parlamento e Consiglio UE, mentre la Commissione ha già annunciato ulteriori misure nel corso dell’anno. L’associazione Copa-Cogeca ha accolto con favore molte delle proposte – che eliminano gli ultimi vincoli tra PAC e Green Deal – ma ha contestato l’uso dei fondi agricoli per i nuovi strumenti di gestione delle crisi.

 

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