"Una passeggiata sopra il niente"
Autore:
Antonio Bruno
Istituzione:
Associazione dei Dottori in Agraria e Forestali della provincia di Lecce
Era un
sabato mattina qualunque. Camminavo per le campagne intorno a Lecce, quelle
dove mio nonno una volta vedeva coltivare pomodori e dove io, da bambino,
rincorrevo lucertole tra i filari.
Oggi, al loro posto, ci sono un concessionario, un discount e un parcheggio
enorme. Pavimentazione grigia, liscissima, nemmeno un filo d’erba. Né ombra. Né
memoria.
Mi sono
fermato. Ho guardato in basso. E ho capito che sotto i miei piedi non c’era più
niente.
Il suolo non è solo terra
Il professor
Paolo Pileri lo dice bene: “Il suolo è la pelle viva della Terra. È il sistema
più potente per regolare il clima, l’acqua, la biodiversità. Eppure lo stiamo
seppellendo vivo”.
E la mia
Lecce non fa eccezione.
Anzi, è la seconda provincia in Puglia per consumo di suolo, subito dopo
Foggia. Oltre 16.000 ettari già scomparsi, e ogni anno ne perdiamo altri
60. Come se asfaltassimo un’intera area protetta, un parco, una memoria
collettiva.
E non lo
vediamo. Non ci facciamo caso. Perché il suolo, in fondo, è invisibile.
Cemento sopra la vita
Ogni
centimetro di suolo impiega fino a 2.000 anni per formarsi. Due millenni
per costruire qualcosa che distruggiamo in un attimo con una colata di cemento.
Quando lo facciamo, perdiamo molto più di uno spazio verde: perdiamo la
capacità di assorbire pioggia, di rinfrescare le città, di coltivare cibo, di
assorbire anidride carbonica. Perdiamo il diritto a un futuro sano.
Eppure la
politica non ne parla. Perché il suolo non porta voti, e perché i
cittadini non lo chiedono.
Il suolo siamo noi
Ma noi
possiamo cambiare tutto questo.
Possiamo
smettere di sprecare cibo – ogni piatto lasciato pieno equivale a campi
coltivati per niente.
Possiamo dire no a nuove costruzioni e chiedere ai nostri Comuni di
rigenerare spazi esistenti.
Possiamo piantare, difendere, proteggere ogni centimetro verde delle nostre
città.
Possiamo, come suggerisce Pileri, indossare una maglietta che dica:
“Io sto dalla parte del suolo”.
Perché se ci
pensi, sotto i nostri piedi c’è tutto: il nostro clima, il nostro cibo, il
nostro paesaggio, la nostra identità.
La storia che voglio raccontare
Io voglio
raccontare una storia diversa da quella del cemento.
Una storia in cui i campi tornano a fiorire, le città respirano, i
bambini rincorrono lucertole, e dove ogni cittadino ha capito che il suolo non
è una cosa che ci serve solo per costruire sopra, ma qualcosa che dobbiamo
proteggere con lo stesso rispetto che diamo all’acqua e all’aria.
Questa
storia inizia oggi.
Inizia da te.
Inizia da me.
Inizia da quella passeggiata dove ho capito che, se non facciamo qualcosa,
sotto i nostri piedi resterà solo il niente.
Fonti per approfondire:
- Paolo Pileri, Dalla parte
del suolo, Altreconomia, 2023
- ISPRA, Consumo di suolo 2023
- FAO, The Status of the
World’s Soil Resources
- European Environment Agency, Land
degradation in Europe
- Progetto “Sponge Cities” –
Banca Mondiale
- ARPA Puglia, Rapporto
ambientale 2023
Ecco
un'analisi completa della questione del consumo di suolo nella provincia di
Lecce, integrata da previsioni, misure correttive, confronti internazionali
e riferimenti bibliografici.
1. Raccolta e analisi dei dati sul consumo di suolo
nella provincia di Lecce
Dati principali (fonte: ISPRA, SNPA, ARPA Puglia):
- Consumo di suolo al 2023: Circa 16.000 ettari di
superficie persa a causa di urbanizzazione, infrastrutture e
trasformazioni irreversibili.
- Incremento annuo medio
(2021–2023): +60
ettari/anno.
- Percentuale di suolo
impermeabilizzato: Circa 9% della superficie provinciale,
superiore alla media regionale.
- Comuni più colpiti: Lecce, Nardò, Gallipoli,
Maglie, Galatina.
Tipologie di uso del suolo:
- Espansione urbana non
necessaria.
- Costruzioni turistiche lungo la
costa (seconda casa, resort).
- Infrastrutture viarie e
parcheggi.
- Abbandono di suoli agricoli
marginali, poi convertiti ad aree edificabili.
2. Previsione delle conseguenze (scenario al 2050)
Scenari probabili senza intervento:
Aspetto |
Conseguenza al 2050 |
Clima |
Aumento
effetto isola di calore, meno assorbimento CO₂ |
Acque |
Riduzione
capacità di ricarica della falda, allagamenti |
Agricoltura |
Perdita
irreversibile di suolo fertile, calo produzione |
Biodiversità |
Scomparsa
habitat, aumento frammentazione ecologica |
Economia |
Crollo del
valore paesaggistico, turistico e agricolo |
Salute
pubblica |
Peggioramento
qualità dell’aria, ondate di calore |
3. Accorgimenti e strategie per evitare il degrado
A livello locale:
- Stop al consumo di nuovo suolo: Incentivare il riuso
dell’esistente.
- Revisione dei PRG e PUG: Rimuovere aree edificabili
inutilizzate.
- Infrastrutture verdi urbane: Obbligatorie nei nuovi
progetti edilizi.
- Mappatura degli ecosistemi
vulnerabili: Per
priorità di conservazione.
A livello regionale/nazionale:
- Legge nazionale sul consumo di
suolo zero (attesa dal 2012): Approvazione urgente.
- Pagamenti per servizi
ecosistemici:
Incentivi per chi tutela il suolo agricolo e naturale.
- Monitoraggio satellitare
attivo:
Condiviso tra ISPRA, Regioni e Comuni.
- Educazione ambientale: Campagne nelle scuole e nei
media locali.
4. Confronti con la letteratura scientifica
Principali riferimenti:
- Paolo Pileri (2023), “Dalla
parte del suolo”: il
suolo come regolatore climatico e risorsa fragile.
- FAO (2015), "Status of the
World’s Soil Resources": il 33% del suolo globale è degradato.
- EEA (2022): Il consumo di suolo è uno dei
5 principali driver di perdita di biodiversità in Europa.
- ISPRA (2023), “Rapporto Consumo
di Suolo”:
Puglia tra le regioni italiane con maggiore incidenza.
5. Casi di studio internazionali
Olanda (Dutch Spatial Planning Act):
- Pianificazione integrata con
vincolo di suolo zero netto dal 2021.
- Strumenti GIS per identificare
“aree da rigenerare” prima di nuove costruzioni.
Germania (Stuttgart Region):
- Introduzione del principio
“Flächenkreislaufwirtschaft” (ciclo del suolo).
- Ogni ettaro urbanizzato deve
essere compensato con rinaturalizzazione.
Cina (Suzhou):
- Progetto “Sponge City” per
ripristino del suolo urbano e drenaggio naturale.
- Uso di materiali permeabili,
tetti verdi e parchi allagabili.
6. Conclusioni
Il consumo
di suolo nella provincia di Lecce è sintomo di una pianificazione miope,
alimentata da ignoranza culturale e politica, come sottolineato dal prof.
Pileri. Le conseguenze rischiano di essere devastanti per l’ambiente, la salute
e l’economia del territorio. Serve una mobilitazione culturale, normativa e
tecnica a tutti i livelli. Il suolo va riconosciuto come bene comune da
tutelare per le generazioni future.
Bibliografia
- Pileri, P. (2023). Dalla
parte del suolo. Altreconomia.
- ISPRA (2023). Consumo di
suolo, dinamiche territoriali e servizi ecosistemici.
- FAO (2015). Status of the
World’s Soil Resources.
- EEA (2022). Land take and
land degradation in Europe.
- ARPA Puglia (2023). Rapporto
ambientale regionale.
- Dutch Ministry of
Infrastructure and the Environment (2021). Dutch Spatial Planning
Policy.
- World Bank (2020). Sponge
Cities in China: Learning from Nature.
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