mercoledì 28 maggio 2025

"Una passeggiata sopra il niente"


 "Una passeggiata sopra il niente"

Autore: Antonio Bruno

Istituzione: Associazione dei Dottori in Agraria e Forestali della provincia di Lecce


Era un sabato mattina qualunque. Camminavo per le campagne intorno a Lecce, quelle dove mio nonno una volta vedeva coltivare pomodori e dove io, da bambino, rincorrevo lucertole tra i filari.
Oggi, al loro posto, ci sono un concessionario, un discount e un parcheggio enorme. Pavimentazione grigia, liscissima, nemmeno un filo d’erba. Né ombra. Né memoria.

Mi sono fermato. Ho guardato in basso. E ho capito che sotto i miei piedi non c’era più niente.


Il suolo non è solo terra

Il professor Paolo Pileri lo dice bene: “Il suolo è la pelle viva della Terra. È il sistema più potente per regolare il clima, l’acqua, la biodiversità. Eppure lo stiamo seppellendo vivo”.

E la mia Lecce non fa eccezione.
Anzi, è la seconda provincia in Puglia per consumo di suolo, subito dopo Foggia. Oltre 16.000 ettari già scomparsi, e ogni anno ne perdiamo altri 60. Come se asfaltassimo un’intera area protetta, un parco, una memoria collettiva.

E non lo vediamo. Non ci facciamo caso. Perché il suolo, in fondo, è invisibile.


Cemento sopra la vita

Ogni centimetro di suolo impiega fino a 2.000 anni per formarsi. Due millenni per costruire qualcosa che distruggiamo in un attimo con una colata di cemento.
Quando lo facciamo, perdiamo molto più di uno spazio verde: perdiamo la capacità di assorbire pioggia, di rinfrescare le città, di coltivare cibo, di assorbire anidride carbonica. Perdiamo il diritto a un futuro sano.

Eppure la politica non ne parla. Perché il suolo non porta voti, e perché i cittadini non lo chiedono.


Il suolo siamo noi

Ma noi possiamo cambiare tutto questo.

Possiamo smettere di sprecare cibo – ogni piatto lasciato pieno equivale a campi coltivati per niente.
Possiamo dire no a nuove costruzioni e chiedere ai nostri Comuni di rigenerare spazi esistenti.
Possiamo piantare, difendere, proteggere ogni centimetro verde delle nostre città.
Possiamo, come suggerisce Pileri, indossare una maglietta che dica:
“Io sto dalla parte del suolo”.

Perché se ci pensi, sotto i nostri piedi c’è tutto: il nostro clima, il nostro cibo, il nostro paesaggio, la nostra identità.


La storia che voglio raccontare

Io voglio raccontare una storia diversa da quella del cemento.
Una storia in cui i campi tornano a fiorire, le città respirano, i bambini rincorrono lucertole, e dove ogni cittadino ha capito che il suolo non è una cosa che ci serve solo per costruire sopra, ma qualcosa che dobbiamo proteggere con lo stesso rispetto che diamo all’acqua e all’aria.

Questa storia inizia oggi.
Inizia da te.
Inizia da me.
Inizia da quella passeggiata dove ho capito che, se non facciamo qualcosa, sotto i nostri piedi resterà solo il niente.


Fonti per approfondire:

  • Paolo Pileri, Dalla parte del suolo, Altreconomia, 2023
  • ISPRA, Consumo di suolo 2023
  • FAO, The Status of the World’s Soil Resources
  • European Environment Agency, Land degradation in Europe
  • Progetto “Sponge Cities” – Banca Mondiale
  • ARPA Puglia, Rapporto ambientale 2023

 

 

Ecco un'analisi completa della questione del consumo di suolo nella provincia di Lecce, integrata da previsioni, misure correttive, confronti internazionali e riferimenti bibliografici.


1. Raccolta e analisi dei dati sul consumo di suolo nella provincia di Lecce

Dati principali (fonte: ISPRA, SNPA, ARPA Puglia):

  • Consumo di suolo al 2023: Circa 16.000 ettari di superficie persa a causa di urbanizzazione, infrastrutture e trasformazioni irreversibili.
  • Incremento annuo medio (2021–2023): +60 ettari/anno.
  • Percentuale di suolo impermeabilizzato: Circa 9% della superficie provinciale, superiore alla media regionale.
  • Comuni più colpiti: Lecce, Nardò, Gallipoli, Maglie, Galatina.

Tipologie di uso del suolo:

  • Espansione urbana non necessaria.
  • Costruzioni turistiche lungo la costa (seconda casa, resort).
  • Infrastrutture viarie e parcheggi.
  • Abbandono di suoli agricoli marginali, poi convertiti ad aree edificabili.

2. Previsione delle conseguenze (scenario al 2050)

Scenari probabili senza intervento:

Aspetto

Conseguenza al 2050

Clima

Aumento effetto isola di calore, meno assorbimento CO₂

Acque

Riduzione capacità di ricarica della falda, allagamenti

Agricoltura

Perdita irreversibile di suolo fertile, calo produzione

Biodiversità

Scomparsa habitat, aumento frammentazione ecologica

Economia

Crollo del valore paesaggistico, turistico e agricolo

Salute pubblica

Peggioramento qualità dell’aria, ondate di calore


3. Accorgimenti e strategie per evitare il degrado

A livello locale:

  • Stop al consumo di nuovo suolo: Incentivare il riuso dell’esistente.
  • Revisione dei PRG e PUG: Rimuovere aree edificabili inutilizzate.
  • Infrastrutture verdi urbane: Obbligatorie nei nuovi progetti edilizi.
  • Mappatura degli ecosistemi vulnerabili: Per priorità di conservazione.

A livello regionale/nazionale:

  • Legge nazionale sul consumo di suolo zero (attesa dal 2012): Approvazione urgente.
  • Pagamenti per servizi ecosistemici: Incentivi per chi tutela il suolo agricolo e naturale.
  • Monitoraggio satellitare attivo: Condiviso tra ISPRA, Regioni e Comuni.
  • Educazione ambientale: Campagne nelle scuole e nei media locali.

4. Confronti con la letteratura scientifica

Principali riferimenti:

  • Paolo Pileri (2023), “Dalla parte del suolo”: il suolo come regolatore climatico e risorsa fragile.
  • FAO (2015), "Status of the World’s Soil Resources": il 33% del suolo globale è degradato.
  • EEA (2022): Il consumo di suolo è uno dei 5 principali driver di perdita di biodiversità in Europa.
  • ISPRA (2023), “Rapporto Consumo di Suolo”: Puglia tra le regioni italiane con maggiore incidenza.

5. Casi di studio internazionali

Olanda (Dutch Spatial Planning Act):

  • Pianificazione integrata con vincolo di suolo zero netto dal 2021.
  • Strumenti GIS per identificare “aree da rigenerare” prima di nuove costruzioni.

Germania (Stuttgart Region):

  • Introduzione del principio “Flächenkreislaufwirtschaft” (ciclo del suolo).
  • Ogni ettaro urbanizzato deve essere compensato con rinaturalizzazione.

Cina (Suzhou):

  • Progetto “Sponge City” per ripristino del suolo urbano e drenaggio naturale.
  • Uso di materiali permeabili, tetti verdi e parchi allagabili.

6. Conclusioni

Il consumo di suolo nella provincia di Lecce è sintomo di una pianificazione miope, alimentata da ignoranza culturale e politica, come sottolineato dal prof. Pileri. Le conseguenze rischiano di essere devastanti per l’ambiente, la salute e l’economia del territorio. Serve una mobilitazione culturale, normativa e tecnica a tutti i livelli. Il suolo va riconosciuto come bene comune da tutelare per le generazioni future.


Bibliografia

  1. Pileri, P. (2023). Dalla parte del suolo. Altreconomia.
  2. ISPRA (2023). Consumo di suolo, dinamiche territoriali e servizi ecosistemici.
  3. FAO (2015). Status of the World’s Soil Resources.
  4. EEA (2022). Land take and land degradation in Europe.
  5. ARPA Puglia (2023). Rapporto ambientale regionale.
  6. Dutch Ministry of Infrastructure and the Environment (2021). Dutch Spatial Planning Policy.
  7. World Bank (2020). Sponge Cities in China: Learning from Nature.

 

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