I CONCIMI ORGANICI FERMENTATI
Aspetti generali
L'elaborazione dei concimi organici fermentati può essere
considerata come un processo di semi-decomposizione aerobica (in presenza di
ossigeno) di residui organici, per mezzo di microrganismi chimico-organotrofici
(Sono quei microrganismi che possono estrarre
la materia organica dal suolo e introdurla nel mondo vivo, grazie
all’energia chimica della terra.), che esistono, in determinate condizioni,
negli stessi residui e che producono un materiale parzialmente stabile a lenta
decomposizione, in presenza di condizioni favorevoli, atto a fertilizzare le
piante e allo stesso tempo a nutrire la terra.
I vantaggi che presenta il processo di elaborazione del
concime organico fermentato sono:
a) Non si
formano gas tossici né si sprigionano cattivi odori, grazie ai controlli che si
realizzano in ogni fase del processo della fermentazione, che permettono di
evitare qualsiasi inizio di decomposizione.
b) Offre la
possibilità di variare il volume dei concimi, di facilitare l’immagazzinamento,
il trasporto e la reperibilità dei materiali per elaborarlo (si possono
elaborare in piccoli o grandi volumi, a seconda delle condizioni economiche e
le necessità di ogni produttore).
c) Può
essere elaborato nella maggior parte delle regioni e dei climi dove si
realizzano le attività agricole.
d) Auto-regola
gli " agenti patogeni " nella terra, per mezzo dell'inoculazione
biologica naturale, principalmente di batteri, attinomiceti, funghi e fermenti,
tra gli altri.
e) Rende
possibile l’utilizzo del prodotto finale nelle coltivazioni in tempi
relativamente brevi e a bassissimo costo.
f) Attraverso
l'inoculazione e la riproduzione di microrganismi presenti nei suoli locali e nei
lieviti, i materiali si trasformano gradualmente in nutritivi di eccellente
qualità per la terra, per le piante e per la stessa retro-alimentazione
dell'attività biologica.
g) La
crescita delle piante è stimolata da una serie di fito-ormoni e fito-regolatori
naturali che si attivano attraverso i concimi organici fermentati.
h) I concimi
organici fermentati attivano una serie di rizo-batteri che promuovono la
crescita delle piante e la bio-protezione.
i) Non
richiede investimenti economici molto forti in lavori di infrastruttura rurale.
j) I
materiali con i quali sono elaborati sono ben noti ai produttori e si possono
facilmente reperire a livello locale.
k) I
materiali diversi che sono disponibili nelle differenti aree di lavoro, più la
creatività dei contadini, fa sì che si possano variare le formulazioni o le
ricette, rendendoli più appropriati ad ogni attività agricola o condizione
rurale.
l) Infine,
i coltivatori saranno in grado di sperimentare il processo di conversione da
un'agricoltura che fa uso di prodotti chimici di sintesi a un'agricoltura che
fa uso di sostanza organica e rimedi naturali, in un tempo che può oscillare da
uno a tre anni di lavoro continuato.
Possiamo affermare che nel processo di elaborazione del
concime organico fermentato esistono due fasi ben definite:
La prima tappa che attraversa la fermentazione del concime è
quella della stabilizzazione, nella quale la temperatura può arrivare a
raggiungere approssimativamente tra i 70°C ed i 75°C, se non viene controllata
adeguatamente e questo a causa dell'incremento dell'attività microbica.
Posteriormente, la temperatura del concime comincia di nuovo ad abbassarsi, in
seguito all'esaurimento o al calo della fonte di energia che retro-alimentava
il processo. A questo punto comincia la stabilizzazione del concime e rimangono
solamente quei materiali che presentano più difficoltà ad essere degradati in
tempi brevi. A partire da questo momento, il concime passa alla seconda tappa,
che è quella della maturazione, nella quale la degradazione dei materiali
organici che ancora permangono è più lenta, fino ad arrivare allo stadio ideale
per l’uso immediato.
Fra i principali fattori che influenzano il processo di
elaborazione dei concimi organici fermentati, si rilevano:
a) La
temperatura. È in funzione dell'incremento dell’attività microbiologica del
concime, che comincia dopo la fase della mistura di tutti gli ingredienti. Dopo
circa quattordici ore dalla sua preparazione, il concime dovrebbe presentare
temperature che superano facilmente i 50°C cosa che rappresenta un buon segnale
per continuare con gli altri passaggi del processo. L’attività microbiologica
può essere pregiudicata dalla mancanza di ossigenazione e dall’eccesso o dalla
mancanza di umidità.
b) Il pH
(acidità). L'elaborazione di questo tipo di concime richiede che il pH oscilli
fra il 6% e il 7,5%, poiché i valori estremi inibiscono l’attività
microbiologica durante il processo di degradazione dei materiali. In ogni caso,
all'inizio della fermentazione il pH è molto basso, ma gradualmente si va
auto-correggendo con l'evoluzione della fermentazione o maturazione del
concime.
Grafico 1: Variazione dei valori del PH e della
temperatura nel compost.
c) L’umidità.
Il valore ottimale di umidità per realizzare al meglio il processo di
fermentazione del concime oscilla tra 50% e 60% (in peso): in altre parole, i
materiali vanno vincolati all’interno di un certo intervallo di ossidazione.
Quando l'umidità è inferiore a 35%, si determina una decomposizione aerobica
molto lenta, dei materiali organici che fanno parte del composto. D’altra parte
quando l'umidità supera 60%, la quantità di pori che risultano liberi
dall’acqua è molto esigua e questo ostacola l’ossigenazione e la fermentazione.
Il risultato dell’eccessiva umidità è un processo anaerobico di putrefazione
che comporta una fase di riduzione della materia organica: questo è ciò che si
vuole e quindi, un’umidità superiore al 60%, non è la condizione ideale per
ottenere un concime di buona qualità.
d) L’areazione.
La presenza dell'ossigeno o di una buona aerazione sono necessarie affinché non
sussistano limitazioni al processo aerobico di fermentazione del concime. Si
calcola che come minimo debba esistere dal 5% al 10% di concentrazione di
ossigeno nei macropori della massa. Si noti che quando i micropori si trovano
in stato anaerobico (senza ossigeno) a causa di un eccesso di umidità, questo
può danneggiare lo stato di aerazione del processo e, di conseguenza, il
prodotto ottenuto è di cattiva qualità. (Vedere documento allegato sul compost
ben decomposto alla fine di questo capitolo).
e) La taglia
delle particelle degli ingredienti. La riduzione della taglia delle particelle
dei componenti del concime può presentare il vantaggio di aumentare la
superficie della sua decomposizione microbiologica. Ciò nonostante, l'eccesso
di particelle molto piccole può portare facilmente a una compattazione che
favorisce lo sviluppo di un processo anaerobico, cosa che non è ideale per
ottenere un buon concime organico fermentato. In alcuni casi, questo fenomeno
si corregge mescolando al concime dei materiali riempitivi che hanno particelle
più grandi, quali segatura, carbone vegetale spesso, ecc. D'altra parte la forma
di preparare il bocashi è variegata e si adatta alle condizioni e ai materiali
di cui dispone ogni contadino nella sua azienda o comunità rurale.
In altre parole, non
esiste un'unica ricetta o un’unica formula per realizzare i concimi, la cosa
più importante è l'entusiasmo e la disponibilità di tempo per riuscire ad
essere creativo e così tentare di superare la crisi che gli agricoltori hanno
ereditato dall'agricoltura convenzionale che utilizza i prodotti chimici di
sintesi per le malattie e i parassiti delle piante e dei fertilizzanti chimici
altamente solubili.
f) Il rapporto
carbonio-azoto. Il rapporto teorico ideale per la produzione di un buon concime
a fermentazione rapida si calcola che debba essere di 1 a 25-35. I rapporti più
bassi possono produrre perdite considerevoli di azoto per volatilizzazione;
d'altra parte rapporti maggiori producono una fermentazione e una
decomposizione più lenta che in molti casi può essere conveniente. In certi
momenti, gli accademici, a differenza del mondo rurale, si divertono con i
calcoli dei rapporti tra carbonio e azoto che esistono nei diversi materiali
utilizzati per i concimi. Al fine di facilitarvi questo compito, in fondo a
questa parte sui concimi organici fermentati, si allegano una serie di tavole
di questi rapporti, e allo stesso tempo si presenta un esercizio pratico. (Cfr.
documento allegato, “I Calcoli matematici per preparare concimi organici.)
Liberamente tratto da MANUAL PRÁCTICO DE AGRICULTURA
ORGÁNICA Y PANES DE PIEDRA scritto da Jairo Restrepo Rivera Julius Hensel Cali,
2009 il manuale è scaricabile qui:
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