mercoledì 27 aprile 2016

formula per realizzare i concimi

I CONCIMI ORGANICI FERMENTATI
Aspetti generali
L'elaborazione dei concimi organici fermentati può essere considerata come un processo di semi-decomposizione aerobica (in presenza di ossigeno) di residui organici, per mezzo di microrganismi chimico-organotrofici (Sono quei microrganismi che possono estrarre  la materia organica dal suolo e introdurla nel mondo vivo, grazie all’energia chimica della terra.), che esistono, in determinate condizioni, negli stessi residui e che producono un materiale parzialmente stabile a lenta decomposizione, in presenza di condizioni favorevoli, atto a fertilizzare le piante e allo stesso tempo a nutrire la terra.
I vantaggi che presenta il processo di elaborazione del concime organico fermentato sono:
a)            Non si formano gas tossici né si sprigionano cattivi odori, grazie ai controlli che si realizzano in ogni fase del processo della fermentazione, che permettono di evitare qualsiasi inizio di decomposizione.
b)           Offre la possibilità di variare il volume dei concimi, di facilitare l’immagazzinamento, il trasporto e la reperibilità dei materiali per elaborarlo (si possono elaborare in piccoli o grandi volumi, a seconda delle condizioni economiche e le necessità di ogni produttore).
c)            Può essere elaborato nella maggior parte delle regioni e dei climi dove si realizzano le attività agricole.
d)           Auto-regola gli " agenti patogeni " nella terra, per mezzo dell'inoculazione biologica naturale, principalmente di batteri, attinomiceti, funghi e fermenti, tra gli altri.
e)           Rende possibile l’utilizzo del prodotto finale nelle coltivazioni in tempi relativamente brevi e a bassissimo costo.
f)            Attraverso l'inoculazione e la riproduzione di microrganismi presenti nei suoli locali e nei lieviti, i materiali si trasformano gradualmente in nutritivi di eccellente qualità per la terra, per le piante e per la stessa retro-alimentazione dell'attività biologica.
g)            La crescita delle piante è stimolata da una serie di fito-ormoni e fito-regolatori naturali che si attivano attraverso i concimi organici fermentati.
h)           I concimi organici fermentati attivano una serie di rizo-batteri che promuovono la crescita delle piante e la bio-protezione.
i)             Non richiede investimenti economici molto forti in lavori di infrastruttura rurale.
j)             I materiali con i quali sono elaborati sono ben noti ai produttori e si possono facilmente reperire a livello locale.
k)            I materiali diversi che sono disponibili nelle differenti aree di lavoro, più la creatività dei contadini, fa sì che si possano variare le formulazioni o le ricette, rendendoli più appropriati ad ogni attività agricola o condizione rurale.
l)             Infine, i coltivatori saranno in grado di sperimentare il processo di conversione da un'agricoltura che fa uso di prodotti chimici di sintesi a un'agricoltura che fa uso di sostanza organica e rimedi naturali, in un tempo che può oscillare da uno a tre anni di lavoro continuato.

Possiamo affermare che nel processo di elaborazione del concime organico fermentato esistono due fasi ben definite:
La prima tappa che attraversa la fermentazione del concime è quella della stabilizzazione, nella quale la temperatura può arrivare a raggiungere approssimativamente tra i 70°C ed i 75°C, se non viene controllata adeguatamente e questo a causa dell'incremento dell'attività microbica. Posteriormente, la temperatura del concime comincia di nuovo ad abbassarsi, in seguito all'esaurimento o al calo della fonte di energia che retro-alimentava il processo. A questo punto comincia la stabilizzazione del concime e rimangono solamente quei materiali che presentano più difficoltà ad essere degradati in tempi brevi. A partire da questo momento, il concime passa alla seconda tappa, che è quella della maturazione, nella quale la degradazione dei materiali organici che ancora permangono è più lenta, fino ad arrivare allo stadio ideale per l’uso immediato.
Fra i principali fattori che influenzano il processo di elaborazione dei concimi organici fermentati, si rilevano:

a)            La temperatura. È in funzione dell'incremento dell’attività microbiologica del concime, che comincia dopo la fase della mistura di tutti gli ingredienti. Dopo circa quattordici ore dalla sua preparazione, il concime dovrebbe presentare temperature che superano facilmente i 50°C cosa che rappresenta un buon segnale per continuare con gli altri passaggi del processo. L’attività microbiologica può essere pregiudicata dalla mancanza di ossigenazione e dall’eccesso o dalla mancanza di umidità.

b)           Il pH (acidità). L'elaborazione di questo tipo di concime richiede che il pH oscilli fra il 6% e il 7,5%, poiché i valori estremi inibiscono l’attività microbiologica durante il processo di degradazione dei materiali. In ogni caso, all'inizio della fermentazione il pH è molto basso, ma gradualmente si va auto-correggendo con l'evoluzione della fermentazione o maturazione del concime.

Grafico 1: Variazione dei valori del PH e della temperatura nel compost.
c)            L’umidità. Il valore ottimale di umidità per realizzare al meglio il processo di fermentazione del concime oscilla tra 50% e 60% (in peso): in altre parole, i materiali vanno vincolati all’interno di un certo intervallo di ossidazione. Quando l'umidità è inferiore a 35%, si determina una decomposizione aerobica molto lenta, dei materiali organici che fanno parte del composto. D’altra parte quando l'umidità supera 60%, la quantità di pori che risultano liberi dall’acqua è molto esigua e questo ostacola l’ossigenazione e la fermentazione. Il risultato dell’eccessiva umidità è un processo anaerobico di putrefazione che comporta una fase di riduzione della materia organica: questo è ciò che si vuole e quindi, un’umidità superiore al 60%, non è la condizione ideale per ottenere un concime di buona qualità.

d)           L’areazione. La presenza dell'ossigeno o di una buona aerazione sono necessarie affinché non sussistano limitazioni al processo aerobico di fermentazione del concime. Si calcola che come minimo debba esistere dal 5% al 10% di concentrazione di ossigeno nei macropori della massa. Si noti che quando i micropori si trovano in stato anaerobico (senza ossigeno) a causa di un eccesso di umidità, questo può danneggiare lo stato di aerazione del processo e, di conseguenza, il prodotto ottenuto è di cattiva qualità. (Vedere documento allegato sul compost ben decomposto alla fine di questo capitolo).


 Foto mulino trituratore

e)           La taglia delle particelle degli ingredienti. La riduzione della taglia delle particelle dei componenti del concime può presentare il vantaggio di aumentare la superficie della sua decomposizione microbiologica. Ciò nonostante, l'eccesso di particelle molto piccole può portare facilmente a una compattazione che favorisce lo sviluppo di un processo anaerobico, cosa che non è ideale per ottenere un buon concime organico fermentato. In alcuni casi, questo fenomeno si corregge mescolando al concime dei materiali riempitivi che hanno particelle più grandi, quali segatura, carbone vegetale spesso, ecc. D'altra parte la forma di preparare il bocashi è variegata e si adatta alle condizioni e ai materiali di cui dispone ogni contadino nella sua azienda o comunità rurale.

In altre parole, non esiste un'unica ricetta o un’unica formula per realizzare i concimi, la cosa più importante è l'entusiasmo e la disponibilità di tempo per riuscire ad essere creativo e così tentare di superare la crisi che gli agricoltori hanno ereditato dall'agricoltura convenzionale che utilizza i prodotti chimici di sintesi per le malattie e i parassiti delle piante e dei fertilizzanti chimici altamente solubili.

f)            Il rapporto carbonio-azoto. Il rapporto teorico ideale per la produzione di un buon concime a fermentazione rapida si calcola che debba essere di 1 a 25-35. I rapporti più bassi possono produrre perdite considerevoli di azoto per volatilizzazione; d'altra parte rapporti maggiori producono una fermentazione e una decomposizione più lenta che in molti casi può essere conveniente. In certi momenti, gli accademici, a differenza del mondo rurale, si divertono con i calcoli dei rapporti tra carbonio e azoto che esistono nei diversi materiali utilizzati per i concimi. Al fine di facilitarvi questo compito, in fondo a questa parte sui concimi organici fermentati, si allegano una serie di tavole di questi rapporti, e allo stesso tempo si presenta un esercizio pratico. (Cfr. documento allegato, “I Calcoli matematici per preparare concimi organici.)

Liberamente tratto da MANUAL PRÁCTICO DE AGRICULTURA ORGÁNICA Y PANES DE PIEDRA scritto da Jairo Restrepo Rivera Julius Hensel Cali, 2009 il manuale è scaricabile qui:

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