lunedì 23 gennaio 2012

Sei proprietario di un pezzetto di paesaggio rurale del Salento leccese

Sei proprietario di un pezzetto di paesaggio rurale del Salento leccese


Tu che leggi le mie parole possiedi un pezzettino di paesaggio agrario e sei sempre occupato a migliorare quella porzione di territorio che è arrivata a te dopo milioni di anni e centinaia di generazioni.

Le generazioni umane

Se cominciamo a contare le generazioni dall’inizio della civiltà iniziata circa 6000 anni prima di Cristo, e poniamo che siano quattro 4 le generazioni di ogni secolo, avremo 320 generazioni che si sono succedute sul tuo pezzetto di paesaggio rurale del Salento leccese. ( cioè 4 moltiplicato 10 moltiplicato 8).
Comunque gli studiosi hanno stabilito che la comparsa dei primi homo sapiens risale a circa il 30.000 - 50.000 avanti Cristo. La prima proto scimmia invece risalirebbe a circa 3 milioni di anni fa.

La campagna rinfranca il corpo e lo spirito

Sei consapevole che questa tua occupazione quotidiana nel tuo pezzettino di paesaggio ti rende amico vero dell’umanità e utile alla collettività? Perché la tua azione si concretizza nel tenere in ordine quel terreno e nel mettere a disposizione di tutti i frutti che da questo derivano.
Ma c’è anche un altro aspetto che emerge nel tuo tratto caratteriale ovvero la capacità che possiedi di gustare la dolcezza e la semplicità dell’occupazione nella campagna che rinfranca il corpo ma anche lo spirito.

Hanno cambiato la faccia del Salento Leccese

Se poi penso a quello che hanno fatto i nostri padri allora davvero c’è da restare ammirati al solo pensiero dell’azione che ha cambiato la palude che imperversava sino a 150 anni fa nel salento leccese in fertili campagne. Un lavoro fatto nonostante l’aria insalubre e il ristagno delle acque rendendo le terre aride fonte di sostentamento per gli uomini e per le greggi di pecore che ancora pascolano sul nostro territorio.
A te che ti occupi di agricoltura e del paesaggio io da tempo dedico i miei scritti. Se attraverso i miei scritti nelle campagne del Salento leccese ci sarà una spiga, un albero di olivo o una vite in più nelle nostre campagne allora le mie fatiche saranno ricompensate.

La cultura agricola

Ancora oggi i 7 miliardi di persone umane che popolano la terra hanno necessità dell’agricoltura che tu pratichi nel tuo pezzetto di terra. Tu sei il protagonista della ricchezza di tutto il genere umano perché l’agricoltura è la sorgente di tutti i beni.
Nell’antica Roma i consoli ed i dittatori erano persone che facevano come voi l’agricoltore, tra i Maya in Perù i sovrani di quel popolo che venivano adorati come Dei per dare l’esempio a tutti coltivavano con le loro mani un campo nei pressi della capitale. Anche i re di Persia proprio per far capire in che alta considerazione avessero le persone che si occupavano di agricoltura per un giorno all’anno si sedevano alla stessa mensa dei contadini. Quando la Cina era governata dagli imperatori questi facevano vedere a tutti il loro lavoro nei campi per onorare l’agricoltura.

Gli antichi romani

I Ciceroni, i Lentuli, i Pisoni e tanti altri eroi della repubblica romana prendevano a per cognome delle loro famiglie un termine che significava l’attività campestre che veniva esercitata da tutti i componenti.
Nell’antica Roma i cittadini si distinguevano in tribù rusticani e tribù urbane e tra le due le più considerate erano appunto le tribù rusticani. Inoltre chi non aveva fatto una gestione saggia della sua proprietà era considerato disonorato perché dalle tribù rusticani doveva passare alle tribù urbane che erano appunto gli abitanti delle città.

La terra era un alto onore

Al tempo dell’antica Roma per essere ammessi tra i difensori della Patria bisognava essere proprietari di un pezzetto di Paesaggio rurale e conseguentemente si doveva essere agricoltore. E sapete cosa faceva la Repubblica per ricompensare un condottiero cittadino che si era distinto nella battaglia? Gli concedeva tanta terra quanta ne poteva lavorare in un giorno e tanto per capirci chi otteneva questo terreno lo considerava come un alto onore e un distintivo di stima da parte dell’intera Repubblica.

Le leggi sulla proprietà

La proprietà ai tempi dell’antica Roma era difesa con rigore dalle leggi tanto che nessuno osava violarla nemmeno gli Imperatori. Questo sacro e immutabile rispetto per la proprietà fiu la causa della costruzione del Tempio al Dio Termine. Termine (latino Terminus) è un epiteto di Giove, come protettore di ogni diritto e di ogni impegno che in seguito divenne divinità indipendente che vegliava sui confini dei poderi e sulle pietre terminali. Aveva una cappella che si innalzava all' interno del Tempio di Giove Ottimo Massimo sul Campidoglio.
Chi non rispettava i confini delle proprietà altrui era punito con l’infame supplizio della croce tanto che i romani non riconoscevano il diritto del pascolo girovago perchè come sappiamo arrecava gravi danni ai campi coltivati.

L’abbandono dei campi

La ridente prosperità della campagna romana non durò per lungo tempo. Come in ogni civiltà c’è lo splendore a cui segue la decadenza frutto dell’ambizione di ricoprire le cariche più prestigiose e di estendere le conquiste. Ecco che queste attività presero il posto del “pacifico diletto” dei lavori in campagna. Questo decadimento morale fece si che l’opinione pubblica non avesse più in considerazione il lavoro nel Paesaggio rurale che fu assegnato agli schiavi che avviliti non curarono con il dovuto rispetto la campagna che conseguentemente andò sempre più in rovina.

di Antonio Bruno

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