domenica 15 gennaio 2012

Pratica: il palo ficcato nella terra dura di più

Pratica: il palo in legno ficcato nella terra dura di più

E’ noto che ancora oggi in agricoltura si utilizzano i pali di sostegno in castagno scortecciato e con la punta. I pali sono prodotti in Italia e le aziende che se ne occupano sostengono che possono essere utilizzati anche senza far ricorso a processi di impregnazione per salvaguardare il palo dalla putrefazione. Secondo le aziende produttrici sarebbe la naturale presenza di tannini all’interno del legname che preserverebbe lo stesso da attacchi di funghi e parassiti.

Comunque sempre le stesse aziende propongono dei processi di impregnazione o bruciatura dopo la stagionatura della parte interrata per prolungare la durata del palo.

Nel caso dell’impregnazione In pratica le parti del palo in legno interrate sono impregnate a pressione con preservante a base di rame privo di cromati ed arsenico (impregnazione certificata RAL 3).

Le mie ricerche sui pali tutori in legno

Nel 1883 si considerava difficilissimo prevenire la putrefazione del legno nella terra. Sempre in quell’anno invece il giornale The British farmer's Gazette (The British farmers' chronicle, and commercial gazette ancora conservata nelle collezioni del British Museum), suggeriva un semplice accorgimento pratico, che non costa né lavoro né denaro a che avrebbe l’effetto di aumentare del del 50% il tempo di durata della parte interrata del palo in legno.

Questo metodo consiste nel ficcare il legno nella terra avendo cura di infilarlo nel senso opposto a quello in cui ha vegetato, ciò farebbe ottenere un risultato notevole raddoppiando la vita del palo. Nel 1883 furono fatte delle esperienze, e dei pezzi di quercia furono collocati in terra nello stesso senso che avevano quando vegetavano avendo il risultato che marcirono in dodici anni, mentre che altri pezzi dello stesso albero posti in senso contrario non diedero seguo di putrefazione anche molti anni dopo.
Riferisce il giornale: “Il principio di questo processo sta in ciò che i vasi capillari del legno devono esser posti in senso inverso al percorso della putrefazione che si farebbe in questo stesso senso.
Buon avviso ai viticultori che piantano pali per il sostegno delle viti.”

Lo stesso suggerimento è riportato nel giornale "L'Amico dei Campi" del 1883 redatto da Adolfo Stossich


di Antonio Bruno

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