venerdì 7 febbraio 2025

Un giardino a irrigazione zero

 



Un giardino a irrigazione zero

Antonio Bruno, Dottore Agronomo esperto in diagnostica urbana e territoriale, formatore e giornalista pubblicista divulgatore scientifico

Introduzione

In un clima caratterizzato da estati calde e aride e inverni rigidi, il giardino Viνεία della Moscatella si distingue per la sua rigogliosa crescita senza necessità di irrigazione artificiale. Questo risultato è frutto di un'attenta selezione di specie vegetali adattate a condizioni estreme, nonché di tecniche di progettazione del paesaggio che favoriscono la ritenzione idrica e la resistenza alla siccità.

Il contesto climatico e pedologico

Il giardino si trova ad Altamura, in provincia di Bari, una zona caratterizzata da un clima mediterraneo con forti escursioni termiche stagionali. Le temperature possono superare i 40°C in estate e scendere sotto lo zero in inverno, con una media annua di precipitazioni di circa 500 mm, spesso concentrate in pochi eventi intensi (Ciccarelli et al., 2010). Il suolo è povero e roccioso, tipico dei paesaggi carsici della Murgia, con una bassa capacità di trattenere l’acqua.

Progettazione e tecniche di resilienza idrica

Il dottore agronomo Filippo Marroccoli ha realizzato uno spazio aperto utilizzando graminacee, erbacee perenni e piante aromatiche capaci di sopravvivere in assenza di irrigazione supplementare. L'approccio adottato segue i principi della xeriscaping, una tecnica di progettazione paesaggistica che riduce la necessità di acqua attraverso la selezione di piante adatte, l’uso di pacciamatura e la gestione efficiente del suolo (De Micco & Aronne, 2008).

All'inizio, le piante sono state coltivate in vasi tecnici per sviluppare un apparato radicale profondo e adattarsi gradualmente alle condizioni del suolo. Dopo la messa a dimora, non hanno ricevuto alcuna irrigazione artificiale, favorendo l’auto-sufficienza idrica attraverso meccanismi di adattamento fisiologico (Grime, 2001).

Le specie selezionate

Lo studio della flora spontanea della Murgia e di altre aree con climi simili ha guidato la scelta delle specie impiegate. Tra le graminacee selezionate vi sono:

  • Stipa gigantea: alta fino a 180 cm, sempreverde, con foglie glauco-verdi e infiorescenze piumose dorate.
  • Helictotrichon sempervirens: una graminacea perenne con foglie bluastre e ottima tolleranza alla siccità.
  • Muhlenbergia capillaris: caratterizzata da una fioritura autunnale rosa corallo e una grande resistenza agli stress idrici.
  • Festuca glauca: con un denso fogliame ceruleo che riduce l’evapotraspirazione.

Queste specie adottano strategie di conservazione idrica come la riduzione della superficie fogliare, la presenza di cere epicuticolari e la chiusura stomatica nelle ore più calde (Chaves et al., 2002).

Tra le specie floreali e aromatiche impiegate, si trovano:

  • Iris germanica, I. pallida, I. unguicularis: bulbose resistenti alla siccità, che colorano la primavera con fioriture bianche e violacee.
  • Allium spp.: adattate a suoli poveri e con scarsa disponibilità idrica.
  • Salvia greggii e S. leucantha: dotate di oli essenziali che riducono la perdita di acqua per evaporazione.
  • Perovskia atriplicifolia: resistente alla siccità grazie alla ridotta traspirazione e alla capacità di accumulare acqua nei tessuti (Nilsen & Orcutt, 1996).

Conclusioni

Il giardino Viνεία della Moscatella dimostra come sia possibile creare un paesaggio rigoglioso e biodiverso senza ricorrere all'irrigazione artificiale. L'impiego di tecniche di xeriscaping e la selezione di piante autoctone e adattabili consentono di ridurre il consumo idrico e mantenere la bellezza del giardino anche in condizioni climatiche estreme. Questo approccio è replicabile in molte aree del Mediterraneo, contribuendo alla sostenibilità e alla conservazione delle risorse idriche.

Bibliografia

  • Chaves, M. M., Maroco, J. P., & Pereira, J. S. (2002). Understanding plant responses to drought—from genes to the whole plant. Functional Plant Biology, 29(3), 239-264.
  • Ciccarelli, D., Fornari, B., & Pagni, A. M. (2010). Plant adaptive strategies in Mediterranean dry environments: Leaf and stem anatomical modifications in Salvia species. Plant Biosystems, 144(1), 43-52.
  • De Micco, V., & Aronne, G. (2008). Morpho-anatomical traits for plant adaptation to drought. Plant Biosystems, 142(1), 146-155.
  • Grime, J. P. (2001). Plant strategies, vegetation processes, and ecosystem properties. John Wiley & Sons.
  • Nilsen, E. T., & Orcutt, D. M. (1996). Physiological and morphological adaptations to drought and salinity in plants. Academic Press.

I principi della xeriscaping, una tecnica di progettazione del paesaggio che riduce al minimo il consumo di acqua, furono definiti dalla Denver Water negli anni '80 e comprendono sette punti fondamentali:

  1. Pianificazione e progettazione – Creare un piano che tenga conto del clima locale, dell'orientamento del sole e della gestione dell'acqua.
  2. Miglioramento del suolo – Ottimizzare il terreno per trattenere l'umidità e favorire la crescita delle piante.
  3. Scelta di piante adatte – Preferire specie autoctone o resistenti alla siccità.
  4. Irrigazione efficiente – Utilizzare sistemi di irrigazione a goccia e annaffiare in modo strategico.
  5. P pacciamatura – Usare materiali come corteccia o ghiaia per ridurre l’evaporazione.
  6. Manutenzione efficiente – Limitare la potatura e il diserbo per ridurre il consumo d’acqua.
  7. Uso efficiente del prato – Minimizzare le superfici erbose o sostituirle con alternative meno idroesigenti.

Questi principi furono formalizzati nel libro "Xeriscape Gardening: Water Conservation for the American Landscape" di Denver Water e Linda B. Wiles.

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