Un giardino
a irrigazione zero
Antonio Bruno, Dottore Agronomo esperto in diagnostica urbana e territoriale, formatore e giornalista pubblicista divulgatore scientifico
Introduzione
In un clima
caratterizzato da estati calde e aride e inverni rigidi, il giardino Viνεία
della Moscatella si distingue per la sua rigogliosa crescita senza necessità di
irrigazione artificiale. Questo risultato è frutto di un'attenta selezione di
specie vegetali adattate a condizioni estreme, nonché di tecniche di
progettazione del paesaggio che favoriscono la ritenzione idrica e la
resistenza alla siccità.
Il contesto climatico e pedologico
Il giardino
si trova ad Altamura, in provincia di Bari, una zona caratterizzata da un clima
mediterraneo con forti escursioni termiche stagionali. Le temperature possono
superare i 40°C in estate e scendere sotto lo zero in inverno, con una media
annua di precipitazioni di circa 500 mm, spesso concentrate in pochi eventi
intensi (Ciccarelli et al., 2010). Il suolo è povero e roccioso, tipico dei
paesaggi carsici della Murgia, con una bassa capacità di trattenere l’acqua.
Progettazione e tecniche di resilienza idrica
Il dottore
agronomo Filippo Marroccoli ha realizzato uno spazio aperto utilizzando
graminacee, erbacee perenni e piante aromatiche capaci di sopravvivere in
assenza di irrigazione supplementare. L'approccio adottato segue i principi
della xeriscaping, una tecnica di progettazione paesaggistica che riduce
la necessità di acqua attraverso la selezione di piante adatte, l’uso di
pacciamatura e la gestione efficiente del suolo (De Micco & Aronne, 2008).
All'inizio,
le piante sono state coltivate in vasi tecnici per sviluppare un apparato
radicale profondo e adattarsi gradualmente alle condizioni del suolo. Dopo la
messa a dimora, non hanno ricevuto alcuna irrigazione artificiale, favorendo
l’auto-sufficienza idrica attraverso meccanismi di adattamento fisiologico
(Grime, 2001).
Le specie selezionate
Lo studio
della flora spontanea della Murgia e di altre aree con climi simili ha guidato
la scelta delle specie impiegate. Tra le graminacee selezionate vi sono:
- Stipa gigantea: alta fino a 180 cm,
sempreverde, con foglie glauco-verdi e infiorescenze piumose dorate.
- Helictotrichon sempervirens: una graminacea perenne con
foglie bluastre e ottima tolleranza alla siccità.
- Muhlenbergia capillaris: caratterizzata da una
fioritura autunnale rosa corallo e una grande resistenza agli stress
idrici.
- Festuca glauca: con un denso fogliame ceruleo
che riduce l’evapotraspirazione.
Queste
specie adottano strategie di conservazione idrica come la riduzione della
superficie fogliare, la presenza di cere epicuticolari e la chiusura stomatica
nelle ore più calde (Chaves et al., 2002).
Tra le
specie floreali e aromatiche impiegate, si trovano:
- Iris germanica, I. pallida, I.
unguicularis:
bulbose resistenti alla siccità, che colorano la primavera con fioriture
bianche e violacee.
- Allium spp.: adattate a suoli poveri e con
scarsa disponibilità idrica.
- Salvia greggii e S. leucantha: dotate di oli essenziali che
riducono la perdita di acqua per evaporazione.
- Perovskia atriplicifolia: resistente alla siccità
grazie alla ridotta traspirazione e alla capacità di accumulare acqua nei
tessuti (Nilsen & Orcutt, 1996).
Conclusioni
Il giardino
Viνεία della Moscatella dimostra come sia possibile creare un paesaggio
rigoglioso e biodiverso senza ricorrere all'irrigazione artificiale. L'impiego
di tecniche di xeriscaping e la selezione di piante autoctone e adattabili
consentono di ridurre il consumo idrico e mantenere la bellezza del giardino
anche in condizioni climatiche estreme. Questo approccio è replicabile in molte
aree del Mediterraneo, contribuendo alla sostenibilità e alla conservazione
delle risorse idriche.
Bibliografia
- Chaves, M. M., Maroco, J. P.,
& Pereira, J. S. (2002). Understanding plant responses to drought—from
genes to the whole plant. Functional Plant Biology, 29(3), 239-264.
- Ciccarelli, D., Fornari, B.,
& Pagni, A. M. (2010). Plant adaptive strategies in Mediterranean dry
environments: Leaf and stem anatomical modifications in Salvia species. Plant
Biosystems, 144(1), 43-52.
- De Micco, V., & Aronne, G.
(2008). Morpho-anatomical traits for plant adaptation to drought. Plant
Biosystems, 142(1), 146-155.
- Grime, J. P. (2001). Plant
strategies, vegetation processes, and ecosystem properties. John Wiley
& Sons.
- Nilsen, E. T., & Orcutt, D.
M. (1996). Physiological and morphological adaptations to drought and
salinity in plants. Academic Press.
I principi
della xeriscaping, una tecnica di progettazione del paesaggio che riduce
al minimo il consumo di acqua, furono definiti dalla Denver Water negli
anni '80 e comprendono sette punti fondamentali:
- Pianificazione e progettazione – Creare un piano che tenga
conto del clima locale, dell'orientamento del sole e della gestione
dell'acqua.
- Miglioramento del suolo – Ottimizzare il terreno per
trattenere l'umidità e favorire la crescita delle piante.
- Scelta di piante adatte – Preferire specie autoctone o
resistenti alla siccità.
- Irrigazione efficiente – Utilizzare sistemi di
irrigazione a goccia e annaffiare in modo strategico.
- P pacciamatura – Usare materiali come
corteccia o ghiaia per ridurre l’evaporazione.
- Manutenzione efficiente – Limitare la potatura e il
diserbo per ridurre il consumo d’acqua.
- Uso efficiente del prato – Minimizzare le superfici
erbose o sostituirle con alternative meno idroesigenti.
Questi
principi furono formalizzati nel libro "Xeriscape Gardening: Water
Conservation for the American Landscape" di Denver Water e
Linda B. Wiles.
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