venerdì 14 febbraio 2025

Riconciliarsi con il selvatico: un invito per i pensionati a ritrovare la natura

 


Riconciliarsi con il selvatico: un invito per i pensionati a ritrovare la natura 

Antonio Bruno, Dottore Agronomo esperto in diagnostica urbana e territoriale, formatore e giornalista pubblicista divulgatore scientifico

La vita dopo il lavoro rappresenta per molti pensionati un momento di riflessione, ma anche un'opportunità per reinventarsi e scoprire nuove passioni. Tra le tante strade possibili, c'è una che ci parla di bellezza, resilienza e armonia con il mondo che ci circonda: il paradigma proposto da Cosimo Terlizzi nel suo libro Dal giardino. Riconciliarsi con il selvatico .

Terlizzi, artista multiforme, fotografo e regista, ha scritto questo testo come una sorta di diario poetico e visivo della sua esperienza personale di "abitare il rurale". Il libro, presentato recentemente nella libreria Laterza di Bari insieme a Maria Grazia Porcelli e Rocco Labadessa, racconta di come l'autore abbia imparato a rigenerare la biodiversità della sua terra, trasformando un terreno precedentemente monocoltura di ulivi in un'oasi verde dove convivono specie diverse, in equilibrio tra loro e con l'ambiente circostante.

Una filosofia da adottare

Il messaggio di Terlizzi è semplice, ma profondo: la natura non è qualcosa da dominare o sfruttare, bensì da osservare, ascoltare e accogliere. Questa visione può essere particolarmente significativa per chi si trova in una fase della vita in cui il tempo diventa più disponibile e le priorità spesso si ridisegnano.

Immaginatevi dedicare parte del vostro tempo libero a coltivare un giardino, magari nel cortile di casa o in un piccolo orto urbano. Non si tratta solo di piantare fiori o verdure, ma di creare un microcosmo vivente, dove ogni elemento – dalla pianta all'insetto – contribuisce alla salute complessiva dell'ecosistema. È un modo per ritrovare connessione con il mondo naturale e per dare un senso creativo al proprio tempo.

La Lamia Santolina: un esempio pratico

Dieci anni fa, Terlizzi ha fondato la "Lamia Santolina", un luogo situato nelle campagne di Carovigno, dove ha realizzato il suo giardino. Qui, ha cercato di restituire alla terra la biodiversità che aveva perso a causa delle pratiche agricole intensive. Le sue azioni non sono state dettate dall'impellenza economica, ma da un desiderio genuino di armonizzare l'uomo con la natura.

Tra le pagine del libro, si alternano testi e fotografie che narrano questa avventura. Ogni immagine è un invito a fermarsi, osservare e apprendere. Come scrive Damien Modolo nell'introduzione, Terlizzi "guidava nella lettura di quel paesaggio", insegnando a vedere ciò che spesso sfugge agli occhi distratti: piante, insetti, processi naturali che, pur essendo marginale ai nostri occhi, sono fondamentali per l'equilibrio del pianeta.

Perché questo approccio risuona con i pensionati?

Per molte persone in età avanzata, la natura rappresenta un rifugio, un luogo di pace e tranquillità. Coltivare un giardino, curarlo giorno dopo giorno, significa innanzitutto prendersi cura di sé stessi. Si tratta di un'attività fisica moderata che promuove salute e benessere, ma anche di un'esplorazione mentale e spirituale. Guardare crescere una pianta, assistere alle mutazioni stagionali, offre un senso di soddisfazione e continuità che può essere prezioso in un periodo della vita in cui il cambiamento è inevitabile.

Inoltre, l'approccio di Terlizzi ci ricorda che non dobbiamo partire da zero. Anche un piccolo angolo di terra, anche una finestra con qualche vaso, può diventare un punto di incontro tra noi e il mondo naturale. L'importante è avere curiosità e voglia di imparare, lasciandosi ispirare dalle forme e dai colori della natura.

Conclusione

Riconciliarsi con il selvatico non è solo un libro, ma un invito a riscoprire la bellezza del rapporto tra uomo e natura. Per i pensionati, questa prospettiva offre opportunità concrete per arricchire la propria quotidianità, trovare nuovi stimoli e contribuire attivamente alla salvaguardia dell'ambiente.

Cosimo Terlizzi ci mostra che il giardino può essere molto più di uno spazio estetico: è un luogo di riflessione, di crescita e di relazione. E forse, proprio come lui, ciascuno di noi può trovare il proprio "giardino" da coltivare, sia fuori che dentro di sé.

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