mercoledì 26 febbraio 2025

SECONDO PIANO PLURIENNALE CON STRATEGIA INTERMINISTERIALE NULLA CAMBIA RISPETTO AL PRIMO PIANO PLURIENNALE CHE NON HA RIGENERATO IL PAESAGGIO AGRARIO DELLA PROVINCIA DI LECCE


SECONDO PIANO PLURIENNALE CON STRATEGIA INTERMINISTERIALE NULLA CAMBIA RISPETTO AL PRIMO PIANO PLURIENNALE CHE NON HA RIGENERATO IL PAESAGGIO AGRARIO DELLA PROVINCIA DI LECCE

L’annuncio del Ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida e del Sottosegretario, Patrizio La Pietra, ai 150 agricoltori pugliesi di Coldiretti arrivati a Roma. Avviato il percorso per il secondo piano pluriennale per la rigenerazione del patrimonio olivicolo pugliese compromesso dalla Xylella, ma con una strategia condiva tra Ministeri dell’Agricoltura, dell’Ambiente, del Turismo, dello Sviluppo Economico, della Salute, oltre che della Ricerca e al commissario per l’acqua. E’ quanto annunciato dal Ministero dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida e dal Sottosegretario Patrizio La Pietra ai 150 agricoltori pugliesi arrivati a Roma

 Se, come dimostra l'analisi di Confindustria Lecce, la rigenerazione del Paesaggio Agrario della Provincia di Lecce è impossibile da realizzare tramite le medie e grandi aziende agricole – che vivono di rendita – e le migliaia di piccoli proprietari, spesso ultra-settantenni, allora è evidente che il coordinamento dell’intervento non può essere lasciato alla frammentazione degli interessi privati.

La rigenerazione di un territorio così vasto e colpito da un’emergenza di proporzioni nazionali richiede un piano pluriennale con una strategia interministeriale che assicuri efficacia e sistematicità negli interventi. Affidare tale missione a soggetti privati, che per ragioni strutturali ed economiche non hanno la capacità o l’interesse di agire, significa prolungare l’immobilismo e l’abbandono delle terre.

Il coinvolgimento pieno della collettività impone che il denaro pubblico, raccolto dai cittadini italiani, sia gestito nell’interesse della collettività stessa, attraverso un Ente dello Stato. Solo un’istituzione pubblica può garantire:

  • Coordinamento delle operazioni, evitando inefficienze e dispersione di fondi.
  • Misure a beneficio del territorio, capaci di superare logiche individualistiche.
  • Sburocratizzazione dell’accesso alle risorse, per evitare ritardi inaccettabili.
  • Diversificazione produttiva, assicurando nuove opportunità economiche.
  • Ripresa produttiva, territoriale e paesaggistica, restituendo dignità all’agricoltura pugliese.

L’abbandono del paesaggio agrario non è solo un problema regionale, ma un problema nazionale che impatta sull’economia, sul turismo e sulla sostenibilità ambientale. Lasciare il destino di questa rigenerazione agli stessi soggetti che, per età o per rendita, non hanno né i mezzi né l’interesse ad agire, significa condannare la Puglia a un futuro di desertificazione e degrado.

Lo Stato ha il dovere di intervenire con una gestione pubblica diretta, garantendo che ogni euro investito sia utilizzato per il bene collettivo, e non disperso tra interessi privati o nella lentezza delle dinamiche di mercato.

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