Xylella fastidiosa: Evoluzione della Diffusione e Strategie di Contenimento in Italia
Antonio Bruno, Dottore Agronomo esperto in diagnostica urbana e territoriale, formatore e giornalista pubblicista divulgatore scientifico
Introduzione
Xylella fastidiosa è un batterio fitopatogeno altamente distruttivo che minaccia numerose colture, tra cui olivo, vite e mandorlo. La sua diffusione in Italia, in particolare in Puglia, ha causato ingenti danni economici e paesaggistici. Le tre sottospecie principali rilevate nella regione - pauca, fastidiosa fastidiosa e multiplex - presentano dinamiche diverse di diffusione e aggressività. Questo saggio analizza le evidenze scientifiche più recenti sulla riduzione della velocità di diffusione della sottospecie pauca, l’emergenza della fastidiosa fastidiosa nei vigneti e la possibile espansione della multiplex oltre i confini pugliesi.
La riduzione della velocità di diffusione della sottospecie pauca
La sottospecie pauca è la principale responsabile del disastro olivicolo in Salento, dove ha distrutto oltre 21 milioni di piante. Tuttavia, i dati di monitoraggio del 2024 confermano un rallentamento della sua diffusione. L’azione combinata di monitoraggio intensivo, eradicazione tempestiva e controllo dei vettori, come la Philaenus spumarius, ha mostrato una certa efficacia nel contenimento della malattia.
Evidenze scientifiche supportano questa riduzione: studi epidemiologici (Saponari et al., 2019) suggeriscono che la densità della popolazione infetta diminuisce in seguito a interventi mirati di eradicazione. Inoltre, la ricerca genetica sta esplorando varietà di olivi resistenti, come Leccino e FS-17, che potrebbero contribuire a mitigare la diffusione nel lungo termine (Giampetruzzi et al., 2017).
La minaccia della fastidiosa fastidiosa per la viticoltura
La recente scoperta della sottospecie fastidiosa fastidiosa nei vigneti di Triggiano apre un nuovo fronte di preoccupazione. Questo ceppo è noto per essere responsabile della Malattia di Pierce, una fitopatia devastante già osservata in California (Hopkins & Purcell, 2002). Il batterio colonizza i vasi xilematici della vite, causando il disseccamento di tralci e grappoli, con effetti potenzialmente disastrosi sulla produzione vitivinicola pugliese.
Il caso di Triggiano richiama l’esperienza del focolaio individuato in un vivaio di Canosa di Puglia nel 2020, dove l’intervento rapido di abbattimento delle piante infette e delle piante circostanti si rivelò fondamentale per evitare la diffusione del patogeno. Attualmente, il modello di contenimento prevede la delimitazione dell’area colpita e l’eradicazione delle piante infette e a rischio entro un raggio di 50 metri, in linea con le strategie adottate in altri contesti internazionali (EFSA, 2019).
L’espansione della multiplex: rischio per la Basilicata?
La sottospecie multiplex, ritenuta meno aggressiva rispetto a pauca e fastidiosa fastidiosa, è stata identificata in Puglia circa un anno fa, con particolare presenza su mandorli a Santeramo in Colle. La campagna di monitoraggio del 2024 ha segnalato nuove infezioni nella zona tra Ginosa (Taranto) e i confini con la provincia di Matera, suggerendo una possibile espansione del batterio in Basilicata.
Diversi studi indicano che multiplex ha un’ampia gamma di ospiti, tra cui specie forestali e ornamentali, il che potrebbe renderne il contenimento più complesso rispetto ad altre sottospecie (Nunney et al., 2014). Tuttavia, la sua minore aggressività offre un margine di manovra per interventi preventivi e strategie di contenimento più efficaci rispetto a quanto osservato con pauca nel Salento.
Conclusioni e prospettive future
Le ultime evidenze suggeriscono che la lotta a Xylella fastidiosa in Puglia si gioca su tre fronti distinti. Il rallentamento della diffusione della sottospecie pauca offre un segnale positivo, ma l’emergere della fastidiosa fastidiosa nei vigneti e la possibile espansione della multiplex in Basilicata impongono una costante vigilanza.
La ricerca scientifica continua a essere cruciale per contrastare la Xylella. L’uso di varietà resistenti, il monitoraggio capillare e l’adozione di strategie di eradicazione mirate rappresentano gli strumenti più efficaci attualmente disponibili. Il coordinamento tra istituzioni, scienziati e agricoltori sarà determinante per limitare i danni e proteggere le coltivazioni strategiche dell’Italia meridionale.
Bibliografia
EFSA Panel on Plant Health. (2019). "Update of the risk assessment of Xylella fastidiosa in the EU territory." EFSA Journal 17(5): e05665.
Giampetruzzi, A., Morelli, M., Saponari, M., et al. (2017). "Transcriptome profiling of two olive cultivars in response to infection by Xylella fastidiosa subsp. pauca." BMC Genomics 18(1): 1-14.
Hopkins, D. L., & Purcell, A. H. (2002). "Xylella fastidiosa: cause of Pierce's disease of grapevine and other emergent diseases." Plant Disease 86(10): 1056-1066.
Nunney, L., Vickerman, D. B., Bromley, R. E., et al. (2014). "Recent evolutionary radiation and host plant specialization in the Xylella fastidiosa subspecies native to the United States." Applied and Environmental Microbiology 80(10): 3000-3010.
Saponari, M., Boscia, D., Altamura, G., et al. (2019). "Pilot project on Xylella fastidiosa to reduce risk assessment uncertainties for EU plant health." Research in Plant Pathology 101: 1-20.
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