giovedì 6 febbraio 2025

La Flora del Salento: Biodiversità e Conservazione


 La Flora del Salento: Biodiversità e Conservazione

Antonio Bruno, Dottore Agronomo esperto in diagnostica urbana e territoriale, formatore e giornalista pubblicista divulgatore scientifico

La provincia di Lecce vanta una straordinaria ricchezza floristica, con circa 1300 specie di piante vascolari, che rappresentano quasi il 25% dell'intera flora vascolare italiana. Questa elevata biodiversità è dovuta principalmente alla posizione geografica del Salento, situato in una zona di transizione tra i territori orientali e occidentali della regione mediterranea, e alla presenza di habitat peculiari che, sebbene di piccole dimensioni, favoriscono la sopravvivenza di numerose specie (Pignatti, 1982).

Fattori che influenzano la biodiversità vegetale del Salento

Il paesaggio vegetazionale del Salento si modifica progressivamente procedendo dalla costa verso l'interno. Questa variabilità è influenzata sia da fattori naturali che da attività antropozoogeniche, ossia le azioni umane e animali che trasformano il territorio, come l'agricoltura, il disboscamento, gli incendi e il pascolo (Blasi, 2010). La vegetazione naturale include ambienti tipici come la gariga, la macchia mediterranea, la macchia-foresta e le foreste di Leccio (Quercus ilex), mentre le aree rimboschite sono prevalentemente dominate dal Pino d'Aleppo (Pinus halepensis), una specie introdotta per la stabilizzazione del suolo e la riforestazione (Falcucci et al., 2007).

Un tempo, la Grande Foresta di Lecce ricopriva ampie porzioni del territorio salentino, estendendosi per circa 75 km lungo il litorale adriatico tra Brindisi e Otranto. Nel XIV secolo, questa foresta comprendeva non solo aree boschive, ma anche pascoli e zone umide, che contribuivano alla diversificazione degli ecosistemi (Mainardi, 1989). Tuttavia, l'espansione urbana e l'agricoltura intensiva hanno portato a una drastica riduzione di questi ambienti naturali.

L'importanza della conservazione della flora autoctona

La conservazione delle specie botaniche autoctone riveste un ruolo cruciale per la tutela della biodiversità e per il mantenimento degli equilibri ecologici. Le piante locali si sono adattate nel corso dei secoli alle condizioni climatiche e pedologiche del Salento, rappresentando un patrimonio genetico insostituibile. Tuttavia, diversi fattori minacciano la sopravvivenza di molte di queste specie, tra cui il cambiamento climatico, la cementificazione, l'agricoltura industriale e l'introduzione di specie aliene invasive (Biondi et al., 2013).

Organizzazioni locali e associazioni botaniche si impegnano attivamente nella conservazione della flora salentina. Un esempio significativo è l'Associazione per la Diffusione di Piante tra Amatori (A.di.p.a.), che promuove la conoscenza e la tutela della biodiversità vegetale attraverso eventi e scambi di semi e talee. Queste iniziative non solo favoriscono la diffusione di piante rare e autoctone, ma contribuiscono anche a sensibilizzare la popolazione sull'importanza della biodiversità e del giardinaggio sostenibile (Ladle & Whittaker, 2011).

Giardinaggio sostenibile e tutela ambientale

Coltivare piante autoctone nei giardini e negli orti urbani è una strategia efficace per preservare la biodiversità e ridurre l'impatto ambientale. Le specie vegetali locali sono naturalmente adattate al clima mediterraneo e richiedono meno risorse idriche e chimiche rispetto alle piante esotiche, contribuendo così alla riduzione dell'uso di fertilizzanti e pesticidi. Inoltre, la promozione del giardinaggio sostenibile può avere benefici ecologici significativi, favorendo la creazione di micro-habitat per insetti impollinatori e altri organismi fondamentali per l'equilibrio degli ecosistemi (Aronson et al., 2017).

L'evento organizzato da A.di.p.a. presso il Museo Castromediano di Lecce rappresenta un'importante occasione per condividere conoscenze e materiali vegetali, rafforzando la rete di persone impegnate nella conservazione ambientale. Gli scambi di semi e talee non solo permettono di salvaguardare varietà rare, ma incentivano anche pratiche agricole e ornamentali più rispettose dell'ambiente.

Conclusioni

La flora del Salento rappresenta un patrimonio di inestimabile valore, sia per la sua ricchezza in termini di biodiversità sia per il suo ruolo ecologico e culturale. La tutela delle specie autoctone e la promozione di pratiche di giardinaggio sostenibile sono azioni fondamentali per contrastare la perdita di biodiversità e mitigare gli effetti dei cambiamenti climatici. Attraverso il coinvolgimento di cittadini, istituzioni e associazioni, è possibile garantire la conservazione di questo prezioso patrimonio per le future generazioni.

Bibliografia

  • Aronson, M. F. J., La Sorte, F. A., Nilon, C. H., et al. (2017). "Biodiversity in the city: key challenges for urban green space management." Frontiers in Ecology and the Environment, 15(4), 189-196.

  • Biondi, E., Blasi, C., Allegrezza, M., et al. (2013). "Plant diversity and vegetation in Italy: an overview." Plant Biosystems, 147(4), 786-803.

  • Blasi, C. (2010). "La vegetazione d'Italia." Università La Sapienza, Roma.

  • Falcucci, A., Maiorano, L., & Boitani, L. (2007). "Changes in land-use/land-cover patterns in Italy and their implications for biodiversity conservation." Landscape Ecology, 22(4), 617-631.

  • Ladle, R. J., & Whittaker, R. J. (2011). "Conservation biogeography." Wiley-Blackwell.

  • Mainardi, F. (1989). La Grande Foresta di Lecce: Storia e Paesaggio. Edizioni del Grifo.

  • Pignatti, S. (1982). Flora d'Italia. Edagricole, Bologna.

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