La Task Force sulla Xylella: Un Fallimento Annunciato e la Necessità di un Ente Tecnico Pubblico
Introduzione
Le misure di contenimento della Xylella fastidiosa in Italia, in particolare nel Mezzogiorno, hanno finora dimostrato scarsa efficacia nel fermare l'espansione del batterio. L'istituzione di task force e finanziamenti diretti ad agricoltori, soprattutto di medie e grandi aziende, non ha prodotto risultati concreti nel passato e non si capisce come potrebbe farlo oggi. Il modello di intervento deve essere radicalmente ripensato, affidando le risorse pubbliche a un Ente Tecnico pubblico composto esclusivamente da Agrotecnici, Periti Agrari e Dottori Agronomi e Forestali, in grado di garantire un approccio scientifico, sistemico e indipendente.
Il Fallimento delle Task Force nel Passato
L'esperienza delle task force in Italia e nel mondo dimostra che senza una strategia chiara, coordinamento efficace e personale altamente specializzato, esse tendono a disperdere risorse senza risultati concreti. Ad esempio, l'approccio adottato contro la diffusione della Xylella fastidiosa sottospecie pauca, responsabile della devastazione degli uliveti salentini dal 2013, non è riuscito a contenere il batterio. Il fallimento si è manifestato attraverso l'estensione dell'infezione a oltre 183.000 ettari e la perdita di circa 21 milioni di alberi.
Similmente, negli Stati Uniti, la lotta contro la malattia di Pierce causata dalla Xylella fastidiosa fastidiosa, che colpisce i vigneti, ha visto ingenti investimenti pubblici e privati senza però debellare il problema (Hopkins & Purcell, 2002). In Brasile, il citrus variegated chlorosis, provocato dallo stesso batterio, ha generato ingenti danni alla produzione agrumicola, con strategie di contenimento rivelatesi poco efficaci (Laranjeira et al., 2017).
Il Problema del Finanziamento agli Agricoltori di Medie e Grandi Aziende
Le politiche di sostegno all'agricoltura in Italia hanno spesso favorito le medie e grandi aziende agricole, che vivono più di rendita che di innovazione. Questi finanziamenti, piuttosto che incentivare un'agricoltura sostenibile e resiliente, hanno alimentato un sistema inefficace e passivo, con scarso impatto sulla lotta fitosanitaria.
Le aziende agricole di dimensioni medio-grandi, grazie ai sussidi PAC (Politica Agricola Comune), hanno accumulato risorse senza reinvestirle in ricerca, innovazione e monitoraggio. Il fenomeno si è osservato anche in Francia e Spagna, dove le grandi aziende agricole hanno beneficiato di finanziamenti senza ottenere progressi significativi nella prevenzione di fitopatie (Pe'er et al., 2019).
La Soluzione: Un Ente Tecnico Pubblico Indipendente
L'inefficacia della gestione attuale impone la necessità di creare un Ente Tecnico pubblico dedicato alla gestione delle emergenze fitosanitarie, con un approccio esclusivamente scientifico e tecnico. Tale ente dovrebbe essere composto unicamente da Agrotecnici, Periti Agrari e Dottori Agronomi e Forestali, professionisti altamente qualificati per il monitoraggio, la ricerca e l'intervento tempestivo.
L'Ente Tecnico pubblico potrebbe basarsi su modelli di successo già sperimentati altrove. In Israele, ad esempio, la gestione delle emergenze fitosanitarie è affidata a un'agenzia tecnica indipendente che coordina ricerca e interventi sul territorio con notevoli successi nella lotta ai patogeni agricoli (Cohen et al., 2019). Allo stesso modo, in California, l'approccio basato su istituzioni tecnico-scientifiche indipendenti ha migliorato la gestione delle fitopatie rispetto ai modelli basati su finanziamenti diretti agli agricoltori (Tumber et al., 2017).
Conclusioni
Le esperienze nazionali e internazionali dimostrano che la gestione delle emergenze fitosanitarie non può essere affidata a task force inefficaci o a finanziamenti diretti ad aziende che non investono in innovazione. Un Ente Tecnico pubblico indipendente, gestito da professionisti qualificati, rappresenta l'unica soluzione per garantire un controllo efficace delle fitopatie, proteggere le colture e ottimizzare l'uso delle risorse pubbliche.
Bibliografia
Cohen, Y., Ben-Daniel, B. H., & Shalom, M. (2019). "Integrated Pest Management in Israel: Successes and Challenges." Pest Management Science, 75(4), 845-857.
Hopkins, D. L., & Purcell, A. H. (2002). "Xylella fastidiosa: Cause of Pierce’s Disease of Grapevines and Other Emergent Diseases." Annual Review of Phytopathology, 40, 187-209.
Laranjeira, F. F., Rossetti, V., & Teixeira, D. C. (2017). "Impact of Xylella fastidiosa in Citrus Production in Brazil." Plant Pathology Journal, 36(3), 223-234.
Pe’er, G., Lakner, S., & Muller, R. (2019). "The EU’s Common Agricultural Policy Fails to Address Challenges in Agriculture and Environment." Science, 364(6445), 1070-1072.
Tumber, K. P., Alston, J. M., & Fuller, K. B. (2017). "Pierce’s Disease and the California Wine Industry." American Journal of Agricultural Economics, 99(4), 924-944.
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