martedì 11 febbraio 2025

La Rigenerazione del Paesaggio Olivicolo Pugliese Post-Xylella: Sfide e Prospettive


 La Rigenerazione del Paesaggio Olivicolo Pugliese Post-Xylella: Sfide e Prospettive
Antonio Bruno, Dottore Agronomo esperto in diagnostica urbana e territoriale, formatore e giornalista pubblicista divulgatore scientifico

Introduzione La Xylella fastidiosa ha rappresentato una delle più gravi crisi fitosanitarie nella storia recente dell’agricoltura italiana, devastando milioni di ulivi in Puglia e trasformando radicalmente il paesaggio rurale della regione. Nonostante le ingenti risorse finanziarie messe a disposizione per il reimpianto, i risultati ottenuti sono stati modesti, con appena il 14% degli ulivi sostituiti in tredici anni. Questo saggio esamina le cause di questa lenta ripresa, l’efficacia degli interventi pubblici e la necessità di un nuovo approccio alla rigenerazione del paesaggio olivicolo pugliese.

L'Impatto della Xylella e le Risposte Istituzionali Dal 2013 ad oggi, la Xylella ha colpito circa 8.000 km² della Puglia, con una perdita stimata di 3 miliardi di euro e la distruzione di 21 milioni di ulivi (Coldiretti, 2023). Il governo italiano ha stanziato diversi fondi per contrastare il fenomeno, tra cui 30 milioni di euro recentemente sbloccati per i reimpianti e la riconversione delle coltivazioni. Tuttavia, questi interventi si sono rivelati insufficienti, sia per la complessità della burocrazia, sia per la scarsa iniziativa privata nel reimpianto. L’approccio adottato finora ha affidato la rigenerazione del paesaggio prevalentemente agli imprenditori agricoli, che, per ragioni economiche e di incertezza, hanno mostrato scarso interesse a investire in nuovi impianti (European Food Safety Authority, 2022).

Limiti del Modello Attuale e Necessità di un Ente Tecnico Pubblico L’attuale modello di gestione della crisi Xylella si basa su incentivi economici per i privati, ma questa strategia ha prodotto risultati limitati. Uno dei principali problemi è la mancanza di una regia tecnica unica, capace di coordinare e garantire un’efficace rigenerazione del paesaggio agricolo. Per affrontare questa sfida, è necessario istituire un Ente Tecnico pubblico, composto esclusivamente da esperti agronomi e tecnici agricoli, incaricato della gestione e del reimpianto degli ulivi. Questo ente dovrebbe operare con un piano strategico a lungo termine, utilizzando cultivar resistenti al batterio (Favolosa, Lecciana e Leccino) e integrando pratiche agricole sostenibili per prevenire future epidemie (Martelli et al., 2020).

Il Modello di Rigenerazione: Casi di Studio e Proposte Un esempio di gestione efficace della riforestazione agricola è rappresentato dal programma di recupero delle foreste in Spagna post-incendi, dove l’intervento pubblico ha svolto un ruolo cruciale nella riorganizzazione del territorio e nel supporto tecnico agli agricoltori (Gómez-Aparicio et al., 2019). Un modello simile potrebbe essere applicato in Puglia, con la creazione di un sistema di gestione integrata del paesaggio olivicolo, finalizzato non solo alla ripiantumazione ma anche alla tutela del suolo e alla diversificazione delle colture.

Un ulteriore aspetto cruciale è la necessità di monitoraggio e ricerca continua. Ad oggi, l’assenza di una cura definitiva per la Xylella impone un sistema di controllo capillare per identificare e contenere nuovi focolai prima che si diffondano in altre aree (Saponari et al., 2021).

Conclusioni La rigenerazione del paesaggio olivicolo pugliese post-Xylella richiede un cambio di paradigma. Gli interventi basati esclusivamente su incentivi economici per i privati si sono dimostrati inefficaci nel garantire una ripresa sostenibile e su larga scala. La creazione di un Ente Tecnico pubblico rappresenta una soluzione necessaria e urgente per coordinare la rigenerazione dell’agricoltura pugliese, garantendo che il territorio venga ricostruito in modo resiliente e sostenibile. Solo attraverso un intervento strutturato e centralizzato sarà possibile restituire il paesaggio olivicolo ai legittimi proprietari con la garanzia che venga preservato ed espanso per le future generazioni.

Bibliografia

  • Coldiretti. (2023). "Danni da Xylella: l'impatto sull'olivicoltura pugliese". Report annuale.

  • European Food Safety Authority. (2022). "Xylella fastidiosa: risk assessment and control measures".

  • Gómez-Aparicio, L., Zavala, M. A., Bonet, F. J., & Zamora, R. (2019). "Restoring Mediterranean forests: A focus on ecological processes". Forest Ecology and Management, 451, 117554.

  • Martelli, G. P., Boscia, D., Porcelli, F., & Saponari, M. (2020). "The challenge of Xylella fastidiosa in Europe: A review of control strategies". Journal of Plant Pathology, 102(4), 799-812.

  • Saponari, M., Giampetruzzi, A., Loconsole, G., Boscia, D., & Saldarelli, P. (2021). "Xylella fastidiosa in olive: A severe threat to the European agricultural landscape". Phytopathology, 111(1), 10-24.

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