Enzo del Vecchio io mi limito ad esprimere un augurio: la complessita' della materia, al centro delle indagini del dr. Motta e della dr.ssa Mignone, impone (mi chiedo se sia possibile ma me lo auguro) tempi di accertamento veloci. Si faccia qualunque sforzo per arrivare il prima possibile ad un concetto di "giustizia-verita' ". La piu' grande sciagura sarebbe quella di incanalare tutta questa storia su tempi biblici fermo restando che questa vicenda assomiglia (a mio parere) a quella che la piccola e combattiva procura di Trani ha ingaggiato con Standard and Poor e con le multinazionali della certificazione finanziaria degli Stati.
Ferdinando Boero guarda, caro Stefano Puglisi, accolgo volentieri tutte le campane. Ma il Foglio ha espresso opinioni fortemente negazioniste sul riscaldamento globale e su molte altre questioni ambientali. Parlando sempre di complottismo. Non lo reputo una fonte attendibile. Anche la P2 era complottismo. O la strategia della tensione, o la trattativa stato-mafia. Voglio sentire tutte le campane, e sospendo il mio giudizio fino al raggiungimento di conclusioni un pochino più solide.
Ferdinando Boero caro Stefano Puglisi nel post precedente a questo che stiamo commentando, ho scritto: Spero tanto che il castello messo su dalla Magistratura sia fasullo, e che non sia vero che una così grande rete di personaggi si sia prestata a questi giochi. Mi guardo indietro e vedo una serie di "affari" ben più gravi di questo, dalle stragi di stato, al sistema svelato da Mani Pulite, allo scandalo dei petroli, alla P2. Potrebbe essere vero, anche se appare così inverosimile. Vorrei tanto non crederci. Se fosse vero, ancora una volta la scienza si piega al denaro e alla convenienza politica. Per favore, non confondete i ricercatori con la ricerca. Non confondete la Chiesa con il cardinale Bertone. E un grazie, ancora una volta, alla Magistratura." E' meglio guardare le cose nel loro complesso... e non mi piace che ci si difenda dietro la scienza, per giustificare qualunque cosa.
Stefano Puglisi Mi dispiace molto dirlo, ma ancora una volta mi deludi,Ferdinando. La qualità di un articolo giornalistico non si giudica dalla testata che l'ha pubblicato; è un espediente abusato sui social network, ma inefficace. A me Il Foglio non piace, ma vi ho letto, oltre a questo, altri ottimi articoli. Per valutarlo bisogna entrare nel merito delle questioni trattate, come si fa con gli articoli scientifici: non è detto che un articolo pubblicato da una rivista scientifica mediocre sia necessariamente un articolo mediocre, anche perché troppo spesso le migliori riviste, inspiegabilmente, rifiutano ottimi lavori. Troppo comodo dire che "non è attendibile" solo perché l'ha pubblicato quel giornale. E, invece, è l'unico, fra quelli che ho letto finora, che tratti l'argomento in modo serio, completo, ben documentato e obiettivo. E l'accostamento fra la vicenda attuale e quella della Colonna Infame ricostruita dal Manzoni, con i processi e le condanne agli "untori" ingiustamente accusati di diffondere la peste, è azzeccatissimo.
Il fatto che tu rievochi i grandi scandali del passato, per concludere che quello attuale "potrebbe essere vero", e il tuo invito a "non confondere i ricercatori con la ricerca", continua a tradire la tua inclinazione complottistica e la tua propensione a giudicare già colpevoli i colleghi sotto inchiesta sulla sola base di un sospetto avanzato da agricoltori, ambientalisti e mediocri giornalisti, che compensano la scarsa professionalità con il sensazionalismo. Ma al tuo posto mi schiererei dalla parte dei colleghi, almeno fino alla conclusione dell'inchiesta, perché anche tu potresti rimanere vittima di analoghe accuse complottistiche: ad esempio, potrebbero accusarti di sostenere la tesi del riscaldamento globale, sulla quale non c'è ancora unanimità tra i climatologi, perché pagato dalle lobby del nucleare che spingono per la messa al bando immediata dei combustibili fossili. Non c'è niente di più facile della formulazione di false accuse, ma il difficile è dimostrarle, soprattutto quando la professionalità dei personaggi coinvolti è indiscutibile.
Il fatto che tu rievochi i grandi scandali del passato, per concludere che quello attuale "potrebbe essere vero", e il tuo invito a "non confondere i ricercatori con la ricerca", continua a tradire la tua inclinazione complottistica e la tua propensione a giudicare già colpevoli i colleghi sotto inchiesta sulla sola base di un sospetto avanzato da agricoltori, ambientalisti e mediocri giornalisti, che compensano la scarsa professionalità con il sensazionalismo. Ma al tuo posto mi schiererei dalla parte dei colleghi, almeno fino alla conclusione dell'inchiesta, perché anche tu potresti rimanere vittima di analoghe accuse complottistiche: ad esempio, potrebbero accusarti di sostenere la tesi del riscaldamento globale, sulla quale non c'è ancora unanimità tra i climatologi, perché pagato dalle lobby del nucleare che spingono per la messa al bando immediata dei combustibili fossili. Non c'è niente di più facile della formulazione di false accuse, ma il difficile è dimostrarle, soprattutto quando la professionalità dei personaggi coinvolti è indiscutibile.
Roberto Ingrosso Non c'e' ancora unanimita tra i climatologi sul riscaldamento globale? Non diciamo stupidaggini. Forse e' meglio rimanere nell'ambito dei propri campi e di quelli affini, altrimenti il proprio ragionamento perde di valore.
Cmq davanti a quello che sta succedendo sul caso Xylella e' giusto porsi degli interrogativi. Perche il risultato e' quello di dar valore alle voci antiscientifiche che altro non aspettano che fare di tutta l'erba un fascio (e in questo concordo su una parte del tuo ragionamento). Vedi post deliranti come questo:
"NOTATE BENE: Non è un caso che i centri di ricerca agronomica coinvolti nella "Maxi Frode Xylella" siano strettamente legati a quelli sul "Clima Change" e "Global warming" alla base della speculazione della Green economy industriale in Puglia ... come a quelli che offrono servizi di Valutazione di Impatto Ambientale (VIA) alle mega infrastrutture devastanti, come quelle dei mega-gasdotti e tante altre industrie dall' insostenibile impatto territoriale per le quali vengono prodotte queste VIA che in realtà sono "Svalutazioni di impatto ambientale" dove la realtà viene mistificata a fini strumentali pro progetti finanzianti!"
Cmq davanti a quello che sta succedendo sul caso Xylella e' giusto porsi degli interrogativi. Perche il risultato e' quello di dar valore alle voci antiscientifiche che altro non aspettano che fare di tutta l'erba un fascio (e in questo concordo su una parte del tuo ragionamento). Vedi post deliranti come questo:
"NOTATE BENE: Non è un caso che i centri di ricerca agronomica coinvolti nella "Maxi Frode Xylella" siano strettamente legati a quelli sul "Clima Change" e "Global warming" alla base della speculazione della Green economy industriale in Puglia ... come a quelli che offrono servizi di Valutazione di Impatto Ambientale (VIA) alle mega infrastrutture devastanti, come quelle dei mega-gasdotti e tante altre industrie dall' insostenibile impatto territoriale per le quali vengono prodotte queste VIA che in realtà sono "Svalutazioni di impatto ambientale" dove la realtà viene mistificata a fini strumentali pro progetti finanzianti!"
Stefano Puglisi Lo ribadisco, e non ho detto alcuna stupidaggine: ci sono diversi climatologi che non concordano sulle cause del riscaldamento globale, il che è del tutto naturale, quando si trattano questioni nelle quali le variabili in gioco sono numerose. In questi casi, è sempre arduo stabilire in modo univoco ed incontestabile le relazioni di causa/effetto.
Roberto Ingrosso Ok parli di cause. Quantomeno non parliamo del riscaldamento in se, cosa ampiamente riconosciuta.
Sulle cause le evidenze sono ormai incontestabili. Lo dice un'intera comunita scientifica, CNR compreso.Il fatto che vi sia un 2% di climatologi che non condivide tali evidenze e' fisiologico. Il fatto che essi abbiano indicato cause ognuna diversa dall'altra, che sono state rigettate, in un modo o nell'altro, credo sia la dimostrazione della debolezza di queste ipotesi.
Ripeto, eviterei di citare dei campi su cui non si hanno competenze, altrimenti si commette lo stesso errore di cui si accusa la controparte. Errore su cui concordo, tra l'altro.
Sulle cause le evidenze sono ormai incontestabili. Lo dice un'intera comunita scientifica, CNR compreso.Il fatto che vi sia un 2% di climatologi che non condivide tali evidenze e' fisiologico. Il fatto che essi abbiano indicato cause ognuna diversa dall'altra, che sono state rigettate, in un modo o nell'altro, credo sia la dimostrazione della debolezza di queste ipotesi.
Ripeto, eviterei di citare dei campi su cui non si hanno competenze, altrimenti si commette lo stesso errore di cui si accusa la controparte. Errore su cui concordo, tra l'altro.
Stefano Puglisi No, ti sbagli. Io ho solo menzionato un fatto che tu hai confermato, e cioè che non c'è unanimità, giacché si può parlare di unanimità solo quando TUTTI sono d'accordo. E questo è un fatto di dominio pubblico, reperibile anche su riviste serie come LeScienze, che chiunque può capire. Avrei commesso lo stesso errore di cui accuso la controparte solo se mi fossi schierato, no? Inoltre, anch'io, come genetista di popolazioni, debbo tenermi informato sui cambiamenti climatici, per gli effetti che hanno sulle popolazioni di specie forestali, sulla loro struttura genetica, sui loro movimenti migratori, ecc.
Roberto Ingrosso Secondo te esiste un ramo scientifico dove vi e' unanimita totale? Ma di cosa stai parlando? Le Scienze avrebbe mostrato cosa?
Tu da genetista ne capisci di cambiamenti climatici come io, che mi occupo di oceanografia e climatologia, ne capisco di genetica. Il tuo tenerti informato non implica la conoscenza della materia...come vedi stai assumendo lo stesso identico comportamento di chi critichi
Tu da genetista ne capisci di cambiamenti climatici come io, che mi occupo di oceanografia e climatologia, ne capisco di genetica. Il tuo tenerti informato non implica la conoscenza della materia...come vedi stai assumendo lo stesso identico comportamento di chi critichi
Stefano Puglisi Roberto Ingrosso, cosa non ti è chiaro del discorso "Io ho solo menzionato un fatto che tu hai confermato, e cioè che non c'è unanimità, giacché si può parlare di unanimità solo quando TUTTI sono d'accordo. E questo è un fatto di dominio pubblico, reperibile anche su riviste serie come Le Scienze, che chiunque può arrivare a capire"? Debbo farti un disegnino?
Roberto Ingrosso Il fatto che strumentalizzi una cosa sostanzialmente non vera, che su riviste serie come Le Scienze non mi sembra che emerga, anzi. vedi ultimo post sulla presa di posizione ai limiti del ridicolo della SIF. Io disegnini non posso fartene, non sono bravo. Comunque possiamo chiudere qui, in assenza di altri elementi a supporto.
Stefano Puglisi "Non vera"? Ma se l'hai ammesso anche tu che non c'è unanimità? Allora tu affermi cose non vere?
Roberto Ingrosso Stefano Puglisi L'unanimita non esiste in nessun campo scientifico, le evidenze scientifiche e le leggi sperimentali si. Che vi sia un riscaldamento e' un dato di fatto. Che l'uomo ne sia la causa e' virtualmente certo, come dicono tutti i centri di ricerca, tutte le accademie delle scienze e l'organismo che racchiude tutte le conoscenze aggiornate sul tema, l'IPCC. E come afferma lo stesso CNR nel suo position paper sul clima. Che vi siano 5 climatologi contati che vogliono continuare a cercare altre cause, e', secondo me, un bene per la conoscenza scientifica. E' pur sempre una verifica ulteriore. Peccato che questi 5 non hanno mai prodotto uno straccio di teoria alternativa vagamente valida.
Stefano Puglisi Ci sono teorie sulle quali l'unanimità è stata raggiunta da tempo, e comunque io non ho detto questo. La invito a rileggere ciò che ho scritto nel commento che stiamo commentando, perché mi sarei anche stancato di ripetere sempre le stesse cose. Il succo del mio discorso è che qualsiasi scienziato è a rischio, perché è facilissimo inventarsi un complotto nel quale potrebbe essere coinvolto.
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