Eccellenza Ministro Martina,
ho letto sul Quotidiano di Puglia
http://www.quotidianodipuglia.it/regione/xylella_emergenza_ulivi/notizie/1760847.shtml
che Lei ha scritto nei giorni scorsi una lettera indirizzata al
governatore Michele Emiliano per chiedergli di «poter conoscere presto i nuovi
orientamenti di lavoro per il contrasto al batterio xylella che sta colpendo
gli olivi del Salento».
Siamo tutti chiamati in causa da questa lettera e ho pensato
a come avrei risposto io. Le riporto le mie proposte:
La prima cosa da fare è descrivere con elevato dettaglio la
distribuzione attuale della vegetazione delle aree delle Province di Lecce,
Brindisi, Taranto e Bari attraverso IL TELELERILEVAMENTO DI CUI SI RIFERISCE
QUI:http://centrostudiagronomi.blogspot.it/2015/12/xylella-le-verita-terra-effettuate-dai.html
La seconda cosa da fare è ottenere dagli scienziati della Task
Force di cui è segretario il collega Gianluigi Cesari le linee guida per il
contenimento e controllo del CoDiRo. Le linee guida dovrebbero essere continuamente
aggiornate con i risultati provenienti dai progetti di ricerca sul disseccamento
degli olivi quindi si tratta di un Work in progress (spesso abbreviato con l'acronimo W.I.P.) che è un termine inglese traducibile come "lavori in
corso".
La terza cosa da fare è la costituzione di un consorzio
interaziendale obbligatorio (costituito per legge), finalizzato a creare una
collaborazione tra imprenditori per lo svolgimento delle fasi dell'attività
d'impresa agricola relative al contenimento del CoDiRo che dovrebbe essere l’Ente
Attuatore delle Linee Guida elaborate dalla Task Force. Il Consorzio potrebbe
rappresentare inoltre l’ente attuatore
della Ricerca Partecipata che sta trovando una sua importante
applicazione in Puglia, con uno studio sullo stato di salute della popolazione
di Manfredonia, città teatro, ormai quasi quarant’anni fa, di un gravissimo
incidente industriale accaduto nell’impianto Enichem, dal quale si sprigionò
una nube tossica contenente composti a base di arsenico di cui riferisco qui: http://centrostudiagronomi.blogspot.it/2015/12/nel-salento-il-modello-della-ricerca.html
A titolo di esempio per spiegare
la necessità e l’urgenza di costituire il Consorzio riporto la discussione con
l’amico presidente della Cooperativa Acli Enzo Manni:
Enzo Manni ha scritto: Continuiamo
a trattare la straordinarietà con l'ordinarietà (che per inciso chi và
realmente in campo sa bene il lavoro che da sempre si svolge) e
l'approssimazione preferendo la pseudoricerca simpatica alla ricerca reale,
professionale e dura. Vedremo dove si arriverà.
Antonio Bruno ha risposto: Caro Enzo
Manni leggo solo ora il tuo scritto. Noi siamo stati, siamo e saremo sempre
a disposizione della scienza. La ricerca sino ad oggi ha trovato sempre
riscontro nelle nostre azioni, non abbiamo nulla da rimproverarci. Putroppo c'è
l'abbandono e, di conseguenza, campi che non sono oggetto di nessuna pratica
ordinaria nè di quelle che servono a contenere il disseccamento. Un esempio per
tutti la pratica delle arature per il contenimento dell'insetto vettore che
fece gridare e chiedere giustizia a tutti gli olivicoltori che le avevano fatte
nei riguardi di quegli olivicoltori e agricoltori che avevano lasciato i campi
incolti. Ripeto è proprio l'ordinario che manca a causa dell'abbandono totale o
parziale delle campagne e per ovviare a questa piaga che ho formulato la
proposta che hai letto. LA PROPOSTA E' QUELLA DELLA COSTITUZIONE DI UN
CONSORZIO OBBLIGATORIO!
Ho provato a dare il mio
microscopico contributo. Spero possa servire. Approfitto dell’occasione per
formulare gli Auguri di un 2016 in cui la salvaguardia e lo sviluppo del
territorio vengano perseguiti con ancora più forza.
Antonio Bruno dottore agronomo
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