Ferdinando Boero e quindi aspettiamo di capire. Perché, almeno per me, la situazione ancora non è chiara.
Ferdinando Boero riassumendo: da una parte c'è qualcuno che ha prospettato uno scenario da fine del mondo, con una terribile pandemia che ucciderà tutti gli olivi d'Europa. Dall'altra c'è chi dice che questo è frutto di posizioni non supportate da evidenza scientifica. Ognuno dei due accusa di complotto l'altro. Beato chi pensa di aver capito tutto e si schiera con uno dei due campi.
Pao La scusate se mi intrometto. Ho visto che è stato citato il prof. DeBellis a proposito dell'inutilità della eliminazione delle piante infette.Io so di un volume fatto a novembre 2015 per cui il prof. ha curato gli aspetti scientifici; e il documento dice (p.34):
"Di conseguenza, le uniche operazioni sensate sono quelle consigliate dall’EFSA,
ovvero eliminare immediatamente le piante infette, impedire lo spostamento di piante infette e di insetti vettori infetti, controllare la popolazione di insetti vettori e gestire nel rispetto dell’ambiente le colture e la vegetazione naturale."
Le critiche all'eliminazione delle piante riguardano quelle piante ospiti "sane" nel raggio dei 100 metri, non quelle infette.
Questo si evince fin dal titolo del rapporto.
se ci sono altri lavori successivi a quello di novembre 2015 che io non conosco protreste segnalarmeli? grazie.
"Di conseguenza, le uniche operazioni sensate sono quelle consigliate dall’EFSA,
ovvero eliminare immediatamente le piante infette, impedire lo spostamento di piante infette e di insetti vettori infetti, controllare la popolazione di insetti vettori e gestire nel rispetto dell’ambiente le colture e la vegetazione naturale."
Le critiche all'eliminazione delle piante riguardano quelle piante ospiti "sane" nel raggio dei 100 metri, non quelle infette.
Questo si evince fin dal titolo del rapporto.
se ci sono altri lavori successivi a quello di novembre 2015 che io non conosco protreste segnalarmeli? grazie.
Vittorio Ascalone Dunque: Circa il 2 % dei campioni analizzati è stato positivo alla xylella ( 615 campioni su oltre 25000 campionamenti ), come si può definire questa, una "peste" o una pandemia ? E questo 2 % non era costituito da piante uccise dalla malattia ma solo da piante colpite dal batterio, spesso accompagnate da altre malattie (con le quali avevano convissuto). In queste condizioni , abbattere delle piante sane è una follia , ma neppure abbattere quelle ammalate è una soluzione giusta. Bisogna cercare di curare e prevenire con i rimedi di cui disponiamo al momento (buone pratiche agricole, e concimi nutrizionali specifici) e piantarla con fitofarmaci sistemici e diserbanti.
Vittorio Ascalone http://www.ilfoglietto.it/.../4083-xylella-le-vere-cause...L'articolo è molto interessante e molto ben sostenuto da dati scientifici; ne scaturisce tra l'altro, che la provincia di Lecce ha il primato in Puglia per il consumo di fitofarmaci (fungicidi, insetticidi e acaricidi, erbicidi e vari.
La Provincia di Lecce risulta dunque essere quella che in Puglia utilizza di più i pesticidi in agricoltura ; nel 2008 la Provincia di Lecce ha consumato 4,05 kg/ha (ettaro) mentre Foggia ne ha consumati 0,92 ; 1,11 per Bari; 0,37 per Taranto; 2,18 per Brindisi.Se non ci sono errori nei dati ISTAT, la provincia di Lecce è quella che utilizza molti più erbicidi, e quindi glifosato, per ettaro rispetto alle altre province (ARPA Puglia 2009 , Gabriella Trevisi).
La Puglia, purtroppo, è carente in merito ai controlli sui pesticidi.
La Provincia di Lecce risulta dunque essere quella che in Puglia utilizza di più i pesticidi in agricoltura ; nel 2008 la Provincia di Lecce ha consumato 4,05 kg/ha (ettaro) mentre Foggia ne ha consumati 0,92 ; 1,11 per Bari; 0,37 per Taranto; 2,18 per Brindisi.Se non ci sono errori nei dati ISTAT, la provincia di Lecce è quella che utilizza molti più erbicidi, e quindi glifosato, per ettaro rispetto alle altre province (ARPA Puglia 2009 , Gabriella Trevisi).
La Puglia, purtroppo, è carente in merito ai controlli sui pesticidi.
Stefano Puglisi Ferdinando, io non ho mai parlato di complotto della Magistratura, che, in caso di esposti presentati da diversi soggetti e sostenuti da una vasta campagna di stampa, ha il DOVERE di avviare un'inchiesta. Non rovesciamo le accuse, il complottismo in questa vicenda sta da una parte sola, ed è la stessa dalla quale sta l'ignoranza. In tutti i miei interventi, infatti, non ho mai attaccato la Magistratura. Io ce l'ho con gli ambientalisti, che troppo spesso intervengono senza neanche documentarsi un minimo, col giornalismo-spazzatura e con un'opinione pubblica complottista, disinformata e credulona, portatrice di una cultura antiscientifica profondamente radicata nel nostro Paese che dà più credito alle prese di posizione di ambientalisti, cantanti e giornalisti in cerca di visibilità, piuttosto che alle prescrizioni di ricercatori e tecnici di varia estrazione professionale e dipendenti di diversi Enti, e che ciononostante si ritrovano tutti d'accordo sulle misure da adottare. Come ho già spiegato, le eradicazioni sono l'unico valido rimedio per molti patogeni delle specie arboree, e questo l'ho studiato all'università, sul testo di patologia vegetale, perché è una delle NOZIONI DI BASE di quella materia, materia che IO ho studiato, pur non considerandomi un esperto per mancanza di specializzazione, e voi NO. Inoltre - e qui sono nuovamente costretto a ripetermi - io non difendo i colleghi in quanto colleghi, ma in quanto VALIDISSIMI PROFESSIONISTI, come risulta dai loro curricula e com'è noto a chiunque li conosca, e in quanto CITTADINI che hanno diritto alla presunzione d'innocenza. Al contrario, sei stato tu ad attaccarli sin dall'inizio, suggerendo anche la pena alla quale li condanneresti, e lo fai per partito preso, perché ragioni come gli ambientalisti che, quando vedono abbattere o sradicare un albero, cominciano subito a stracciarsi le vesti gridando alla "distruzione della natura".
Stefano Puglisi Al tuttologo Alberto Gennari rispondo solo che non c'è bisogno di aspettare che si siano infettati milioni di piante per parlare di pandemia, quando si conosce la virulenza del patogeno. E, infatti, non è stato ancora fermato, come lui stesso ha scritto, e proprio grazie al fatto che le eradicazioni sono state rallentate e bloccate dalle proteste. E, come ho già detto, tra i PATOLOGI (che sono gli specialisti, non basta essere agronomi) c'è sempre stata unanimità sull'efficacia delle eradicazioni per certi patogeni.
Alberto Gennari Avevo detto che avrei lasciato la discussione, ma nelle notifiche ho visto che c'erano altri commenti, e per curiosità ho letto. E leggo anche questo suo commento, caro Stefano Puglisi, che evidentemente si sente depositario della verità in questo thread, tanto da fare ironia su quanto scrivo e definirmi "tuttologo". Beato lei che è un esperto. E allora, la prego di risolvere lei il problema, visto che sa tante cose, dall'alto suoi titoli accademici. Si accomodi e guarisca i nostri uliveti. E stavolta la saluto davvero, ho cose più importanti da fare.
Stefano Puglisi Non sono io che devo guarire gli uliveti: ci sono già fior di esperti al lavoro, ma non li lasciano lavorare perché ora tutti si sono autonominati esperti di patologia vegetale, anche se non ne sanno assolutamente niente (e si vede).
Stefano Puglisi Lo stesso discorso vale per il tuttologo Ascalone, al quale ricordo anche che i dati sui campioni si basano sulle analisi eseguite nell'area interessata dalle eradicazioni, dove ancora la diffusione del patogeno è limitata e, proprio per questo, ha un senso asportare le piante lungo le fasce individuate per fermarne l'avanzata, e che, per lo stesso motivo, è necessario asportare anche piante sane. Più a Sud, ormai, qualsiasi intervento è inutile, perché la situazione è ormai compromessa.
Pao La grazie per la risposta. Conosco i dati che hai citato, quella percentuale non sono sicura abbia senso, perché mette insieme territori diversi; ha senso valutare quanti ulivi sono stati contagiati sul totale degli ulivi campionati di Oria, per esempio; (o forse con quelli campionati con sintomi). Questo perché a Oria, il batterio è arrivato verso marzo 2015 (anzi, correggo, è stato rilevato verso marzo 2015). quindi mi pare ragionevole pensare che la situazione sia meno grave di quanto è a Gallipoli (da cui si ritiene sia partito tutto già dal 2013). Mescolando i dati non si tiene conto di questo elemento, quindi probabilmente l'informazione che solo il 2% sono contagiati è fuoriviante. Vado a logica, non ho nessuna delle competenze richieste sul tema. Poi il resto é complicato, e io non sono una esperta . Però so per certo che secondo EFSA ogni pianta infetta è un serbatoio di batteri che sono fonte di contagio per le altre piante: per questo, secondo EFSA, è sensato eliminarle immediatamente.Per questo chiedevo pubblicazioni sulla inutilità di eliminare le piante infette, perché mi piacerebbe capirci di più.
Enrico D'Amato Vittorio Ascalone, i dati riportati in tabella si riferiscono alla fase di campionamento svolta nella "zona cuscinetto" e "zone di sorveglianza" dove cioè non sono riscontrati i sintomi della zona infetta...per cui è logico aspettarsi dei risultati così bassi di infezione...ed esserne felici (a mio avviso).
Vittorio Ascalone Lei ha ragione, in parte. Mi spiego: l'area di campionamento comprende le zone da lei citate ed in aggiunta anche zone in cui erano presenti focolai, l'intera provincia di Lecce ed il focolaio di Oria ( dal rapporto ." Misure di contrasto alla Xylellafastidiosa in Italia. Stato di attuazione." Dicastero Politiche Agricole). Inoltre, di 25 focolai , ne sono stati esaminati 5 ( luglio 20125), Oria compresa, e su 3168 piante esaminate , ne sono state trovate solo 12 positve. Mi parte che i numeri parlino da soli. Si possono fare delle piccole deduzioni , pur prudentemente e con i piedi per terra ? A me pare di sì.
Stefano Puglisi Il massimo dell'ignoranza della materia viene raggiunto dal tuttologo Anzalone con la pubblicazione del link ad un articolo del Foglietto della Ricerca, organo ufficiale del SINDACATO USI-RDB (quindi NON una rivista scientifica), e firmato da Pietro Perrino, che conosco bene avendolo avuto come direttore per molti anni. Ebbene: Perrino è un agronomo che non ha ASSOLUTAMENTE NESSUNA COMPETENZA in materia di patologia vegetale, non avendoci mai lavorato. Fino alla pensione, Perrino ha lavorato sulla conservazione delle risorse genetiche agrarie.
Vittorio Ascalone Adesso sono veramente contento : ho scoperto di far parte di un gruppo di ignoranti tuttologi (però io sono il meglio di tutti, avendo raggiunto secondo il Puglisi "il massimo dell'ignoranza") e siamo tutti in ottima compagnia del'ex-direttore Perrino (di questo piccolo padreterno ,presuntuoso, e anche maleducato) anche lui poverino senza alcuna competenza , al quale mi sento legato da un sentimento di solidarietà per aver sopportato un collaboratore tanto .....sopra le righe.
Pao La Non ho capito "uso di erbicidi e quindi di glifosato" perché ? non tutti gli erbicidi hanno il glifosato (giusto?); anzi (ammetto che è una fonte poco affidabile Emoticon grin ) su wiki leggo che é meno pericoloso di altri erbicidi per alcune cose. il che magari è falso, ma vuol dire che non tutti gli erbicidi usati avevano quel "principio attivo" necessariamente. poi per carità, nel dubbio, possiamo essere d'accordo che meno sono meglio è; però i dati che citi mi fanno pensare a cattive abitudini dei contadini (anche perché se lo studio è del 2008 i dati faranno riferimento a anni ancora precedenti) in un certo senso strutturali e di lunga data. il che porta a pensare che non c'è poi bisogno di molto per convincerli a comperare questi prodotti. ma questo è un altro problema. può pure essere che questo uso allegro di questi prodotti abbia danneggiato il salento; e però questo non cambia che la Xylella va gestita. come? boh.
Ferdinando Boero Veramente io credevo che parlassimo della Magistratura. Io di questo ho parlato. Mica dei giornali. Se non stai attaccando la Magistratura, che ha indiziato di reato tutta una serie di professionisti, allora non so di che stiamo parlando.
Stefano Puglisi Stiamo parlando di chi ha denunciato i professionisti, dall'alto della propria ignoranza, dei giornalisti da strapazzo in cerca di facile notorietà, e di cittadini non esperti (scienziati compresi) che hanno già scritto la sentenza di condanna, eseguito la sentenza e scavato la fossa per i colleghi baresi.
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