Il
telerilevamento, applicato alla vegetazione, legge lo stato fisiologico
della pianta, quindi è in grado di indicare piante che soffrono per
qualunque motivo, differenziandole da piante che invece non soffrono.
Il
telerilevamento non è specifico, nel senso che non ci dice per quale motivo la
pianta soffre, può essere in sofferenza a causa del Co.di.Ro, a causa dell’inquinamento
atmosferico, può essere in sofferenza perchè la pianta è in una zona siccitosa
oppure perchè non è stata irrigata, oppure perché c’è un inquinamento del suolo:
i motivi plausibili che causano la sofferenza dell’albero o della pianta
possono essere mille. C’è solo una certezza: attraverso il telerilevamento l’albero
o la pianta viene indicata come sofferente.
Quando si fa
il telerilevamento non si tratta di osservare immagini. Il telerilevamento si
fa in questo modo: per una medesima area si producono decine di fotografie
rilevate a diverse lunghezze d’onda; in seguito combinando queste immagini fra
di loro, si evidenziano i risultati che si vogliono ottenere. Per i risultati
riguardanti la vegetazione si utilizzano in genere, alcune bande, sulle quali
tutti i ricercatori concordano.
Ma non basta perché
per avere certezza si fanno le “verità a terra”, cioè si va sul campo,
in corrispondenza delle aree spazzate dal telerilevamento e si osserva
la verità a terra, ovvero si osserva lo stato reale del territorio spazzato.
Questo è
quello che deve essere fatto nel Salento e nella Puglia. Le “verità a terra” naturalmente sono effettuate dai dottori agronomi e
forestali delle Puglie.
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