Xylella, esperti: specie pugliese diversa da altre
BRINDISI – Per i consulenti della procura di Lecce che ha
disposto il sequestro preventivo degli ulivi destinati all’abbattimento secondo
il piano anti Xylella, la popolazione batterica di Xylella fastidiosa che si è
diffusa nel territorio salentino "è assegnabile alla sottospecie 'paucà ed
è assolutamente peculiare e diversa da ogni altra pauca di cui si ha finora
conoscenza. Tale peculiarità è in massima parte dovuta al numero e al tipo di
piante che sembra attaccare nel Salento".
E' uno degli elementi che si evincono dalla consulenza dei
due esperti, Giuseppe Surico e Francesco Rinaldi, oltre che su altro genere di
accertamenti investigativi che i magistrati di Lecce hanno disposto il
sequestro preventivo degli alberi di ulivo destinati all’abbattimento, secondo
quanto previsto dal piano degli interventi dell’ormai ex commissario
straordinario Giuseppe Silletti. Stralci della consulenza sono citati dal gip
Alcide Maritati nel provvedimento con cui ieri ha convalidato il sequestro d’urgenza
disposto dai pm Elsa Valeria Mignone e Roberta Licci.
"In conclusione – scrivono i consulenti di parte – i
dati da noi raccolti confermano che in piante di olivo in Puglia è presente la
specie batterica Xylella Fastidiosa e che la popolazione batterica che si è
diffusa nel territorio salentino è assegnabile alla sottospecie 'pauca".
Rilevano, però, anche due "fatti". "La sottospecie presente nel
Salento è assolutamente peculiare – proseguono – diversa da ogni altra pauca di
cui si ha finora conoscenza. Tale peculiarità è in massima parte dovuta al
numero e al tipo di piante che sembra attaccare nel Salento".
Secondo gli esperti "un diverso ambiente, quello
salentino rispetto a quello costaricano, ha permesso al batterio di esplicare
un più elevato potere fitopatogeno".
Aggiungono i consulenti che "la popolazione presente nel Salento
non sembra costituire una popolazione omogenea". Quindi ci potrebbero
essere state "non un’unica introduzione dalla Costa Rica, ma più
introduzioni di Xylella, non solo dalla Costa Rica". La Xylella inoltre
"potrebbe essere entrata nel Salento anche molto tempo fa, tanto da aver
avuto il tempo di subire modificazioni genetiche".
Ad ogni modo, concludono: "Le ipotesi potrebbero essere
queste e altre ancora, tutte da studiare, ma soprattutto è da verificare se
effettivamente nel Salento sono presenti popolazioni diverse, come sembrano
indicare taluni dati raccolti dagli stessi ricercatori in Puglia e mai da essi,
inspiegabilmente, adeguatamente commentati".
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