martedì 29 dicembre 2015

Le olive vanno a ruba: fanno gola agli storni


Gli storni continuano a fare razzia di olive, mettendo a rischio la produzione soprattutto nel Brindisino. Questo tipo di uccelli è una specie protetta e la caccia è bandita

olive
29 dicembre 2015   Cronaca
BRINDISI- Dopo i furti di legna, arrivano quelli delle olive. Ma stavolta ad entrare in azione nelle campagne salentine non sono i ladri, bensì gli uccelli. O meglio, gli storni. “Una piaga”, la definiscono gli agricoltori, visto che sono in grado di mangiare fino a 20 grammi di olive al giorno ciascuno e il clima per nulla rigido di questi mesi contribuisce a creare un habitat straordinario per loro.
A rilanciare l’allarme, soprattutto riferito al Brindisino, è Coldiretti Puglia, per il tramite del presidente Gianni Cantele: “a novembre il governo ha deciso di impugnare la legge n. 28 con cui la Regione Puglia il 29 settembre scorso autorizzava il prelievo in deroga dello storno in concomitanza con la stagione venatoria 2015-2016. Secondo il Governo non sarebbero stati rispettati i tempi e le procedure che riservano allo Stato la competenza in materia di tutela dell’ambiente e dell’ecosistema. Ciò significa che anche quest’anno non saranno assunte per tempo misure atte a salvaguardare il comparto olivicolo dagli attacchi della fauna selvatica”.

Una “calamità”, secondo l’associazione di categoria, poiché “oltre al danno diretto, devono essere valutati i danni indiretti – come denuncia il Direttore della Coldiretti di Puglia, Angelo Corsetti – . Gli storni distruggono le piazzole adibite alla raccolta delle olive e gli olivicoltori sono costretti a contrastare una calamità senza averne gli strumenti, condannati, quasi, a riprogrammare la propria attività agraria per scongiurare la distruzione della produzione. Tra l’altro, non è soltanto l’olivicoltura a risultare colpita, dato che il passaggio degli stormi di storni lascia sugli ortaggi quantitativi di escrementi tali da rendere impresentabile il prodotto sul mercato”.

Gli storni trovano ristoro notturno nelle aree protette, come Torre Guaceto, per riprendere le scorribande alimentari diurne ormai da mesi, dato che il caldo anomalo delle ultime settimane ha di fatto trasformato la specie protetta da migratoria a stanziale. I comuni più colpiti risultano essere soprattutto quelli tra il sud Barese e il nord Brindisino, dove, secondo le stime dell’associazione, si registra un danno tra il 30 ed oltre il 60 per cento a carico degli olivi coltivati soprattutto nelle zone a ridosso del mare. Idem per l’orticoltura.

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