lunedì 21 dicembre 2015

Prima risposta della Commissione a rilievi della Procura di Lecce

Xylella/ ##‎Portavoce Ue:non risultano dati sbagliati da Italia su Xylella
Prima risposta della Commissione a rilievi della Procura di Lecce
Bruxelles, 21 dic. (askanews) - La Commissione europea "non ha al momento alcuna indicazione del fatto che l'Italia le avrebbe comunicato dati sbagliati" riguardo alla diffusione della Xylella fastidiosa, il batterio considerato responsabile del disseccamento degli ulivi in Salento. Lo ha detto oggi a Bruxelles il portavoce dell'Esecutivo comunitario per l'Ambiente, la Salute e la Sicurezza alimentare, Enrico Brivio, in relazione ai clamorosi sviluppi dell'inchiesta giudiziaria in corso in Puglia, in cui sono state indagate 10 persone in primo piano nella vicenda Xylella, inclusi alcuni ricercatori e dirigenti della Regione, con ipotesi di reato che vanno dalla diffusione colposa di malattia delle piante al falso ideologico e materiale in atto pubblico, all'inquinamento ambientale e deturpamento delle bellezze naturali.
Durante una conferenza stampa sabato scorso, il procuratore capo di Lecce, Cataldo Motta, aveva affermato che alcune decisioni molto rigorose prese dall'Ue (Commissione e Comitato permanente fitosanitario) come l'estirpazione degli ulivi, "sono state emesse sulla falsa rappresentazione della situazione". L'Unione europea, aveva aggiunto, "è stata tratta in errore da quanto è stato rappresentato con dati impropri e non del tutto esatti".
Il procuratore capo aveva poi sottolineato che "non è stato accertato il nesso di causalità" tra la morte delle piante e la Xylella, e che il batterio "è stato trovato in alcuni ulivi sani, che non presentavano le caratteristiche del disseccamento rapido e viceversa non è stato trovato in alcune piante malate".
"La Commissione europea non commenta le inchieste giudiziarie in corso", ma ricorda che, laddove si è diffusa, "la Xylella è uno dei patogeni delle piante più pericolosi, con un enorme impatto economico sull'agricoltura", ha detto Brivio, rispondendo a un giornalista durante la conferenza stampa di mezzogiorno del sevizio del portavoce dell'Esecutivo Ue.
Il portavoce ha riconosciuto che "resta da capire pienamente il ruolo specifico svolto dalla Xylella e le sue implicazioni" nella diffusione della sindrome del disseccamento rapido degli ulivi in Salento; tuttavia, ha puntualizzato, il batterio "è stato trovato in piante giovani che mostravano i segni della sindrome e che non avevano altri patogeni".
Brivio ha poi ricordato che recentemente la Commissione ha messo in mora l'Italia per non aver pienamente realizzato il piano contro la Xylella, che nell'Ue è considerato un patogeno da quarantena. Questo significa che vanno attuati provvedimenti per l'eradicazione del batterio. "E' molto importante che queste misure siano attuate", ha concluso Brivio.
Le misure comprendono la rimozione degli alberi infetti e delle piante potenziali ospiti in un raggio di 100 metri, nei focolai fuori dalla provincia di Lecce, la "zona infetta", e misure di contenimento al suo interno, in particolare nella fascia di Nord Ovest confinante con le province di Brindisi e Taranto.
Il procuratore Motta, tuttavia, aveva contestato radicalmente la motivazione stessa in base a cui l'Ue ha deciso quelle misure drastiche. Solo considerando che la Xylella appariva per la prima volta in un territorio fin ad allora esente dal batterio, si poteva concludere che andava applicato il protocollo da quarantena, che prevede l'eradicazione. Ma la Xylella fastidiosa, ha affermato Motta, risulterebbe in realtà presente in Salento da almeno 15 o 20 anni, perché sono stati trovati nove ceppi diversi della sottospecie "Pauca", e questo significa "che c’è stata una mutazione genetica del batterio che richiede un periodo piuttosto lungo". Inoltre, secondo il procuratore capo, i dati finora esaminati hanno dimostrato "che l'abbattimento non contiene la malattia e che si configura addirittura inutile".
Per questo, la Procura di Lecce non considera giustificata la scelta di procedere alle misure da quarantena e ha emanato un decreto di sequestro preventivo d’urgenza di tutti gli ulivi che dovrebbero essere abbattuti secondo il Piano Silletti, che applica sul territorio le misure chieste dall'Ue. Giuseppe Silletti, autore del piano, è il capo della Guardia forestale e commissario straordinario nominato dal governo per l'emergenza Xylella, e figura fra i dieci indagati nell'inchiesta di Lecce.
Loc
21-DIC-15

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