Xylella/ ##Portavoce Ue:non risultano dati sbagliati da Italia su Xylella
Prima risposta della Commissione a rilievi della Procura di
Lecce
Bruxelles, 21 dic. (askanews) - La Commissione europea
"non ha al momento alcuna indicazione del fatto che l'Italia le avrebbe
comunicato dati sbagliati" riguardo alla diffusione della Xylella
fastidiosa, il batterio considerato responsabile del disseccamento degli ulivi
in Salento. Lo ha detto oggi a Bruxelles il portavoce dell'Esecutivo
comunitario per l'Ambiente, la Salute e la Sicurezza alimentare, Enrico Brivio,
in relazione ai clamorosi sviluppi dell'inchiesta giudiziaria in corso in
Puglia, in cui sono state indagate 10 persone in primo piano nella vicenda
Xylella, inclusi alcuni ricercatori e dirigenti della Regione, con ipotesi di
reato che vanno dalla diffusione colposa di malattia delle piante al falso
ideologico e materiale in atto pubblico, all'inquinamento ambientale e
deturpamento delle bellezze naturali.
Durante una conferenza stampa sabato scorso, il procuratore
capo di Lecce, Cataldo Motta, aveva affermato che alcune decisioni molto
rigorose prese dall'Ue (Commissione e Comitato permanente fitosanitario) come
l'estirpazione degli ulivi, "sono state emesse sulla falsa
rappresentazione della situazione". L'Unione europea, aveva aggiunto,
"è stata tratta in errore da quanto è stato rappresentato con dati
impropri e non del tutto esatti".
Il procuratore capo aveva poi sottolineato che "non è
stato accertato il nesso di causalità" tra la morte delle piante e la
Xylella, e che il batterio "è stato trovato in alcuni ulivi sani, che non
presentavano le caratteristiche del disseccamento rapido e viceversa non è
stato trovato in alcune piante malate".
"La Commissione europea non commenta le inchieste
giudiziarie in corso", ma ricorda che, laddove si è diffusa, "la
Xylella è uno dei patogeni delle piante più pericolosi, con un enorme impatto
economico sull'agricoltura", ha detto Brivio, rispondendo a un giornalista
durante la conferenza stampa di mezzogiorno del sevizio del portavoce
dell'Esecutivo Ue.
Il portavoce ha riconosciuto che "resta da capire
pienamente il ruolo specifico svolto dalla Xylella e le sue implicazioni"
nella diffusione della sindrome del disseccamento rapido degli ulivi in
Salento; tuttavia, ha puntualizzato, il batterio "è stato trovato in
piante giovani che mostravano i segni della sindrome e che non avevano altri
patogeni".
Brivio ha poi ricordato che recentemente la Commissione ha
messo in mora l'Italia per non aver pienamente realizzato il piano contro la
Xylella, che nell'Ue è considerato un patogeno da quarantena. Questo significa
che vanno attuati provvedimenti per l'eradicazione del batterio. "E' molto
importante che queste misure siano attuate", ha concluso Brivio.
Le misure comprendono la rimozione degli alberi infetti e
delle piante potenziali ospiti in un raggio di 100 metri, nei focolai fuori
dalla provincia di Lecce, la "zona infetta", e misure di contenimento
al suo interno, in particolare nella fascia di Nord Ovest confinante con le
province di Brindisi e Taranto.
Il procuratore Motta, tuttavia, aveva contestato
radicalmente la motivazione stessa in base a cui l'Ue ha deciso quelle misure
drastiche. Solo considerando che la Xylella appariva per la prima volta in un
territorio fin ad allora esente dal batterio, si poteva concludere che andava
applicato il protocollo da quarantena, che prevede l'eradicazione. Ma la
Xylella fastidiosa, ha affermato Motta, risulterebbe in realtà presente in
Salento da almeno 15 o 20 anni, perché sono stati trovati nove ceppi diversi
della sottospecie "Pauca", e questo significa "che c’è stata una
mutazione genetica del batterio che richiede un periodo piuttosto lungo".
Inoltre, secondo il procuratore capo, i dati finora esaminati hanno dimostrato
"che l'abbattimento non contiene la malattia e che si configura
addirittura inutile".
Per questo, la Procura di Lecce non considera giustificata
la scelta di procedere alle misure da quarantena e ha emanato un decreto di
sequestro preventivo d’urgenza di tutti gli ulivi che dovrebbero essere
abbattuti secondo il Piano Silletti, che applica sul territorio le misure
chieste dall'Ue. Giuseppe Silletti, autore del piano, è il capo della Guardia
forestale e commissario straordinario nominato dal governo per l'emergenza Xylella,
e figura fra i dieci indagati nell'inchiesta di Lecce.
Loc
21-DIC-15
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