Le informazioni in mio possesso mi hanno convinto che vi è
una connessione esplicita tra salute umana, salute ambientale e salute animale che
determina un’ unica strategia per affrontare le patologie, non solo attraverso
l’uso dei farmaci, ma anche attraverso la valutazione dei fattori ambientali,
climatici, sociali e psico-emozionali.
Riconoscendo che le persone, gli animali e l’ambiente sono
indissolubilmente legati, si può promuovere e migliorare la salute attraverso una
maggiore collaborazione tra medici veterinari, agronomi, biologi ed altri professionisti
(Zinsstag et al., 2010).
E vi è la possibilità di andare oltre questo approccio
multidisciplinare includendo le conoscenze e le pratiche agricole tradizionali
(Fèvre et al., 2013).
In base ad un’esperienza è possibile ottenere questi
risultati avendo ben presente la prassi dell’agroecologia.
E’ possibile ampliare la platea esperti in tema di
agricoltura e paesaggio perché le collaborazioni solo tra esperti, ha un effetto limitato. Sono convinto che una ricchezza di
informazioni e di soluzioni ai problemi dell’agricoltura e dell’allevamento
possa essere offerta dai piccoli produttori che affrontano quotidianamente i
problemi dell’allevamento e della loro terra.
L’agroecologia è una disciplina scientifica relativa agli ecosistemi
e ai sistemi produttivi. Questa integra un movimento sociale, una forte dimensione
culturale (recuperando tecniche tradizionali, etc..) ed una dimensione politica
(diritti umani, ruolo dei produttori primari, sovranità alimentare,...).
Riguardo al movimento sociale, l’agroecologia fornisce una
base con cui le persone possono conoscere e controllare il proprio sviluppo
economico e, conseguentemente, la loro salute ed il loro welfare (animali
inclusi).
Senza una ampia comprensione dell’agroecologia e della sua
correlazione con l’idea di “eco salute” ( Eco-salute (ecosistema di approcci
alla salute) è stato sviluppato alcuni decenni fa dalle reti di ricercatori e
di Comunità di pratica. Eco-salute comprende una varietà di approcci sistemici
e partecipativi per conoscere e promuovere la salute e il benessere nel
contesto di interazioni socio-ecologiche complesse VWB/VSF Canada, 2010), non è
possibile raggiungere uno stato di salute duratura comune per tutti.
Il concetto di salute globale vede l’approccio alla salute
nell’ottica dell’agroecologia e considera l’ecosistema come il punto di
partenza per fronteggiare le malattie e per i miglioramenti socio- ambientali.
Molte pratiche agro-ecologiche contribuiscono a migliorare
la fertilità organica del suolo e, conseguentemente, la capacità del suolo di
trattenere acqua.
Vi è la necessità e l’urgenza di impegnarsi per favorire
l’uso sostenibile dei terreni e delle risorse idriche per migliorare la
sicurezza alimentare a lungo termine delle comunità locali, come parte di un
approccio di conservativo.
Nello stesso modo, la protezione delle razze locali (e dei
semi), che sono il risultato di secoli di selezione e di adattamento alle
condizioni locali, favorisce l’acquisizione dei diritti economici, sociali e
culturali dei produttori su piccola scala.
Le razze locali sono tipicamente multi funzionali e più piccole
delle razze geneticamente selezionate per mono produzioni. Esse sono di solito
più resistenti alle malattie locali, alla carenza di cibo ed acqua ed alle condizioni
climatiche estreme. Queste caratteristiche si traducono in minor bisogno di
cure veterinarie, una migliore conservazione dell’ambiente e un fattore di equilibrio
fondamentale per il raggiungimento degli obiettivi di salvaguardia e sviluppo
dell’ambiente e del paesaggo.
Lo sviluppo dell’ agroecologia può dipendere in parte da una
riorganizzazione della filiera e dei mercati e dalla valorizzazione dei
prodotti. Una forte economia locale consente il mantenimento del benessere
sociale, che è una base fondamentale per lo sviluppo.
Al fine di promuovere il benessere economico delle comunità indigene,
è necessario sostenere i seguenti principi:
• Evitare la dipendenza da singole colture o prodotti;
• Utilizzare i mercati biologici alternativi e le filiere
alimentari corte (compresi Community Supported Agriculture);
• Accrescere il valore dei prodotti agricoli
• Ricercare fonti di reddito alternative, come l’agriturismo,
il turismo responsabile, e il turismo etico;
• Evitare la dipendenza da sussidi esterni
• Utilizzare più colture per diversificare i tempi
stagionali di produzione durante tutto l’anno;
• Mantenere il debito bancario al minimo; utilizzando banche
etiche.
Le leggi nazionali o internazionali dettate da obiettivi economici,
piuttosto che da obiettivi sociali, determinano il fallimento del principio di
One Health per tutti.
Il cambiamento climatico, la scomparsa lenta ma costante dei
piccoli agricoltori e una situazione economica sempre più precaria sono il
risultato di leggi sociali e di condizioni di mercato che vengono imposte senza
partecipazione collettiva.
Dobbiamo lasciarci alle spalle il principio
“one-size-fitsall” (la stessa misura per tutti) e adottare un approccio sistemico
basato sulle specificità locali e sulla mobilitazione e la partecipazione delle
comunità locali.
Infine vi è la necessità di studiare e quantificare il
rapporto tra modelli di produzione agricola e salute animale/ umana, al fine di
individuare gli effetti dell’ agricoltura convenzionale in termini di esternalità
negative e riduzione del benessere per le comunità.
L’agroecologia applicata migliori la salute animale e umana in
senso più ampio, promuovendo il benessere fisico e psicologico del bestiame,
che in pratica si traduce in sicurezza alimentare le pratiche agricole e di allevamento
appropriate e utilizzo di varietà vegetali e razze adatte all’ambiente e alla
cultura locali.
La sicurezza e la sovranità alimentare per l’uomo, gli
animali e l’ambiente sono i fondamenti per un sistema stabile.
Vi è la necessità di porre attenzione simultaneamente a
diverse componenti del sistema agricolo agroecologico nel contesto di un
approccio realistico e pragmatico alla transizione verso l’agroecologia, che si
concretizzi in una riformulazione sociale, economica, culturale e politica
dell’attuale sistema dominante.
Solo attraverso un approccio agroecologico, che riconosca
l’unicità di ogni contesto locale e che parta dalle esperienze e soluzioni
fornite dalle comunità locali, saremo in grado di costruire una Salute Globale solida
e sostenibile per tutti.
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