martedì 5 gennaio 2016

Perché far conoscere ai proprietari del paesaggio agrario del Salento leccese le buone pratiche agricole


Gli olivicoltori sono per tradizione i custodi del paesaggio del Salento leccese ed i depositari del sapere che ruota intorno agli oliveti. Essi sanno bene come giungere ad ottenere preziose produzioni di alta qualità dagli olivi secolari, ma le sfide imposte dal mercato, dalla produzione agricola che usa la chimica impongono dei cambiamenti non sempre compatibili con la salvaguardia del nostro territorio nella sua interezza di valori produttivi, colturali e culturali.

Vi è la necessita di rendere note agli agricoltori le buone pratiche agricole per effettuare un ulteriore sforzo nella direzione della protezione del paesaggio, delle nostre risorse ambientali e della nostra eredità culturale e sociale. Le buone pratiche agricole forniscono alcuni sintetici suggerimenti per la gestione sostenibile del capitale ambientale costituito dagli oliveti secolari che popolano l’area del Salento leccese.
Finalità delle buone pratiche agricole è conciliare gli aspetti produttivi della gestione degli oliveti secolari con la necessità di salvaguardare e proteggere la biodiversità che vive negli oliveti stessi.

Per fare questo è necessario prendere in considerazione l’agro-ecosistema degli oliveti secolari e attuare le pratiche agricole necessarie all’ottenimento di una produzione di qualità seguendo alcune semplici regole e modalità che aiutino a ridurne gli impatti negativi sulla biodiversità.

Nell’ambito delle buone pratiche agricole ci sarà la spiegazione del perché la scelta di una gestione più attenta all’ambiente ed alla biodiversità può costituire un modo per valorizzare le risorse del territorio e per dare un maggior valore alla loro specificità contribuendo ad includere queste aree agricole in un sistema di valorizzazione globale della realtà territoriale del Salento leccese.

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