Da gennaio 2016 vi è la possibilità di realizzare un nuovo impianto di
vigneto produttivo in funzione della riserva di nuove autorizzazioni di
impianto di vigneti (nella misura dell’1% del potenziale produttivo nazionale)
che ogni anno saranno messe a bando da parte di ogni stato membro dell'Unione Europea e quindi anche dell'Italia. Per l’Italia tale quota sarà pari a circa
6.400 ettari di nuovi impianti l’anno. «Un meccanismo – ha spiegato nei
giorni scorsi Roberta Sardone del Crea (Consiglio per la ricerca in
agricoltura) – che potrebbe consentire di fronteggiare il trend di progressivo
calo delle superfici che tra il 2012 e il 2014 si sono ridotte dello 0,5% in
Europa e dello 0,7% in Italia».
La previsione è che
si farà un bando unico nazionale.
Il presidente
dell’Unione italiana vini, Domenico Zonin ha dichiarato:
«Attenzione però al plafond dell’1% del vigneto Italia che
potrebbe rivelarsi insufficiente per conservare il nostro potenziale. E questo
perché secondo i nostri calcoli l’Italia nell’ultimo decennio ha perso in media
circa 8-9mila ettari di vigneto l’anno. In questa ottica sarà fondamentale
monitorare, e fino al 2020, la conversione dei vecchi diritti di reimpianto in
portafoglio di privati ed enti locali, in nuove autorizzazioni. Si tratta quindi
di un importante serbatoio che potrebbe consentire all’Italia di non perdere
ancora potenziale produttivo».
Nessun commento:
Posta un commento