Legge sulla biodiversità: dalle novità dell’anagrafe ai
finanziamenti nati per tutelare razze animali e specie vegetali a rischio.
Il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali
ha reso nota l’approvazione della legge sulla biodiversità. La legge-quadro
prevede finanziamenti per salvaguardare le razze animali e le varietà vegetali
a rischio di estinzione.
La norma sottolinea il ruolo primario e insostituibile degli
agricoltori italiani nel presidiare e conservare il territorio. In realtà, gli
agricoltori sono sempre stati i custodi della biodiversità nostrana e,
finalmente, con questa legge, al settore agricolo italiano, si restituisce il
prestigio che merita.
“Con questa legge dotiamo il settore di strumenti efficaci e
concreti – ha commentato il Vice Ministro Andrea Olivero – non solo per la
tutela della biodiversità, ma per la valorizzazione della ricchezza agricola
dell’Italia, riconoscendo all’agricoltore il ruolo di ‘Custode’ di questo
inestimabile patrimonio”.
I veri custodi della biodiversità italiana sono i piccoli
agricoltori
E’ prevedibile che questa legge possa lasciare forte spazio
ai piccoli agricoltori e allevatori che, mettendo da parte gli obiettivi di
produttività e reddito, hanno continuato a coltivare antiche varietà vegetali e
allevare razze animali locali lasciate in eredità dai nonni.
Cosa prevede la legge sulla biodiversità
La legge sulla biodiversità mira a istituire un Sistema
nazionale tale da tenere traccia e valorizzare le specificità del settore
agrario e alimentare mediante quattro strumenti operativi, quali:
Anagrafe della biodiversità
Si vanno a identificare le risorse genetiche a rischio di
estinzione. Questo anagrafe elenca le risorse locali di origine vegetale,
animale o microbiotica soggette a rischio di estinzione o di erosione genetica
(perdita di variabilità).
Comitato permanente
La legge sulla biodiversità prevede un comitato permanente
che dovrebbe garantire un collegamento tra i diversi livelli di governo. Questo
comitato dovrà valutare l’efficacia complessiva del sistema di gestione della
tutela della biodiversità.
Rete nazionale
Mira a svolgere tutte le attività atte a preservare le
risorse genetiche locali a rischio di estinzione o perdita di variabilità
(erosione genetica). Oltre alle varietà vegetali e razze animali, si fa
riferimento anche ai microrganismi utili alla fertilità del terreno e ai
processi di trasformazione tradizionali nel settore agroalimentare.
Per la tutela della biodiveristà, la rete potrà agire in
situ, cioè in ambito locale, oppure in istituti scientifici, orti botanici e
aziende agricole terze che hanno “adottato” quella specifica razza animale o varietà
vegetale.
E’ in questo frangente che scendono in campo gli
agricoltori: la rete è costituita dagli stessi agricoltori locali, così come
dalle istituzioni regionali e statali. La rete nazionale è formata da tutti
coloro che si impegnano a coltivare le varietà o allevare le razze animali a
rischio di estinzione, previa approvazione da parte della regione competente.
Portale web
Nell’era del web 2.0 non poteva mancare un portale nazionale
in grado di “registrare” le banche dati contenenti le risorse genetiche
presenti su tutto il territorio italiano. Il portale web consente di
condividere i dati dell’anagrafe monitorando lo stato di conservazione della
biodiversità agraria.
Altre novità introdotte con la legge sulla biodiversità
I quattro punti fondamentali appena elencati, sono
accompagnati da altre novità collaterali che prevedono lo stanziamento di
fondi, iniziative di scambio tra i piccoli agricoltori e l’istituzione di una
giornata nazionale della biodiversità.
La legge sulla biodiversità prevede che gli agricoltori, in
ambito locale, possano produrre e vendere (nonché scambiare all’interno della
Rete) sementi e materiali di propagazione delle varietà vegetali iscritte
all’anagrafe. In altre parole, rispettando le norme fitosanitarie, sarà
possibile scambiare semi, talee e innesti delle varietà elencate nell’anagrafe
della biodiversità italiana.
Previsto dalla legge sulla biodiversità è un capitale di 940
mila euro per il primo anno e 500 mila euro per gli anni successivi. Questi
fondi sono destinati alla realizzazione degli obiettivi della legge e a
sostenere gli allevatori e gli agricoltori “custodi” della biodiversità.
Come accennato in precedenza, è stata istituita una Giornata
nazionale della biodiversità. Questa iniziativa, prevista per sensibilizzare i
produttori agricoli e i piccoli allevatori, è stata fissata per il 20 maggio di
ogni anno.
In questa occasione, sono previsti itinerari
turistico-didattici, Comunità del cibo e della biodiversità e tante iniziative
in ambito locale atte a coinvolgere l’opinione pubblica e a promuovere la
tutela della biodiversità.
Pubblicato da Anna De Simone
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