Un ecosistema chiuso e completamente indipendente è quello creato da David Latimer, un signore di quasi ottant’anni che nel 1960 ha deciso di allestire un giardino all’interno di una giara di vetro. Le piante in questione – ad oggi cinquantaseienni – non sono state soggette a cure particolari da parte dell’uomo, che ha confermato al DailyMail di aver voluto portare avanti un esperimento per tentare di ricreare gli equilibri dell’ambiente-Terra in una sfera di vetro.
Il signor Latimer – come ha raccontato – “non resistendo a una grande curiosità” compose il suo “giardino in bottiglia” durante la domenica di Pasqua, aggiungendo all’interno della giara del compost, dell’acqua, e dei semi, utilizzando un sistema di spaghi e bacchette. Rimase ad osservare l’evolversi dell’ecosistema nei mesi seguenti, rendendosi conto che non necessitava di alcun tipo di irrigazione. Come confermato dal creatore, infatti, “ad eccezione dell’anno 1972 in cui il clima era particolarmente caldo” il giardino non è stato mai annaffiato, rimanendo, anzi, sigillato da uno spesso tappo di sughero.
Il funzionamento del sistema, dunque, è completamente autonomo e si compone di meccanismi abbastanza semplici. Grazie alla luce solare a cui è esposto il giardino la fotosintesi crea ossigeno e allo stesso tempo aggiunge umidità all’aria. Questo fa sì che la cappa di umidità crei una condensa che, allo stato acquoso, ricade sulla pianta, andando ad alimentarla nuovamente. Le foglie che muoiono, inoltre, producono l’anidride carbonica necessaria alla fotosintesi e alla nutrizione dei germogli appena nati.
Uno splendido esempio dello slancio conservativo e della resilienza della natura che ha lasciato sbalordito perfino l’ideatore: “In quegli anni l’industria chimica aveva introdotto i recipienti di plastica nel commercio – spiega David Latimer – quindi tanti contenitori di vetro rimanevano inutilizzati. Volevo solo vedere cosa sarebbe potuto succedere, la mia curiosità mi ha portato una piccola grande soddisfazione”.
http://www.festivaldelverdeedelpaesaggio.it/questo-giardino…
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