Xylella, torna a riunirsi la task force. La Regione: “Consigliateci la gestione del post emergenza”
In mattinata è tornata a riunirsi la task force regionale di esperti e giuristi che si sono occupati di Xylella. La Regione ha chiesto di indicare nuovi profili di ricerca e di indicare la linea della gestione del post emergenza, a partire dal 6 febbraio
BARI-E’ tornata a riunirsi questa mattina la task force regionale su Xylella, dopo la prima riunione del 16 novembre scorso. La Regione Puglia ha chiesto indicazioni su profili di ricerca nuovi e su quale linea di comportamento attuare nella gestione del post emergenza, a partire dal 6 febbraio prossimo.
60 gli esperti coinvolti, tra docenti universitari, ricercatori, provenienti da tutta Italia e, stavolta, anche giuristi.
Non invitati gli studiosi precedentemente presenti ma che risultano tra i dieci indagati nell’inchiesta della Procura di Lecce.
60 gli esperti coinvolti, tra docenti universitari, ricercatori, provenienti da tutta Italia e, stavolta, anche giuristi.
Non invitati gli studiosi precedentemente presenti ma che risultano tra i dieci indagati nell’inchiesta della Procura di Lecce.
Diversi gli spunti forniti, essendo differenti anche gli orientamenti degli intervenuti. La nuova strategia, in ogni caso, parte dal punto fermo dell’impossibilità dell’abbattimento degli ulivi.Tra gli altri interventi, quello di Giovanni Martelli, professore emerito di Patologia vegetale dell’Università di Bari: ha annunciato che è completato il lavoro di ricerca sulla resistenza (e non semplice tolleranza) del leccino alla Xylella, studio in attesa di pubblicazione da parte di una rivista scientifica internazionale.
“Il leccino reagisce alla presenza di Xylella – ha spiegato Martelli – accendendo una serie di geni che decodificano proteine coinvolte nella resistenza, mentre l’Ogliarola di Lecce no”.
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