Percentuali record per l'olivicoltura salentina. Coldiretti:
"E' l'oliveto più sostenibile d'Italia".
Il Salento conferma il suo primato di sostenibilità e di
vocazione alle coltivazioni biologiche. Sono circa 24mila gli ettari di
coltivazioni senza chimica in provincia di Lecce (dati relativi al 2015, fonte:
Osservatorio Agricoltura Biologica della Regione Puglia).
A fare la parte da leone è l'olivicoltura che con circa
16mila ettari rappresenta il 64,22 per cento dell'intera produzione bio. La
seconda voce è rappresentata dai seminativi (6.559 ettari), pari al 27,41%, la
terza la vite da vino con 943 ettari.
“I 15.370 ettari di oliveto biologico certificato, pari al
17% della totale superficie investita ad oliveto nel Salento, circa 90mila
ettari, contribuiscono ad assegnare alla nostra provincia il titolo di oliveto
più sostenibile d'Italia", commenta il presidente di Coldiretti Lecce,
Pantaleo Piccinno.
E non è l'unico dato positivo. Vista infatti l'esiguità
della maglia poderale olivetata salentina, caratterizzata da tanti piccoli
proprietari dediti alla produzione per autoconsumo e non interessati a conseguire
onerose certificazioni di prodotto, almeno un altro 30% dell'oliveto salentino
è condotto secondo i sani principi dell'agricoltura biologica, facendo così
stimare la produzione biologica in una cifra da record: il 46% del totale della
coltivazione olivicola leccese non conosce trattamenti chimici.
Va inoltre rilevato che un'altra quota pari almeno al 20% di
oliveto salentino è in stato pressoché di abbandono, per mancato interesse alla
coltura.
“Se ne deduce che più di due terzi (2/3) dell'oliveto
salentino è totalmente esente da prodotti chimici di sintesi – dice il
direttore di Coldiretti Lecce, Giuseppe Brillante - un primato che deve
inorgoglire tutti i salentini. E' un primato che viene da una grande eredità
lasciataci dai nostri padri, ma è conseguito grazie alla decisa svolta,
avvenuta a partire da oltre venti anni, che le imprese olivicole salentine
hanno fatto verso la sostenibilità ambientale”.
Ed è proprio questa vocazione del territorio per l'olio
biologico a rendere ancora più importante la scelta di Lecce come sede del “XXI
Premio Biol”, che vedrà concorrere, dal 18 al 21 marzo, 400 oli extravergine
d'oliva biologici provenienti da 16 Paesi.
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