martedì 8 marzo 2016

Gli innesti su olivo 2015 della Voce dell’Ulivo

Gli innesti su olivo 2015 della Voce dell’Ulivo

Un germoglio, ormai alto più di venti centimetri, è spuntato per primo in uno degli innesti effettuati sul "Gigante di Alliste", l'olivo millenario che da alcuni mesi mostra gravi sintomi di disseccamento. L'innesto è stato effettuato il 22 Giugno 2015, in occasione della venuta nel Salento dell'europarlamentare dei Verdi Europei José Bové.
Dalla Voce dell'Ulivo: "Sono stati molti gli innesti effettuati dagli agricoltori, su nostra iniziativa, nell'epicentro dell'aria infetta, in particolare nelle campagne di Alezio, Gallipoli, Felline. Cento di questi hanno già germogliato e godono di ottima salute. Per noi, lo ribadiamo, è solo un tentativo che fino ad oggi ci fa ben sperare di salvare i nostri patriarchi, attraverso una semplice e millenaria pratica agronomica".
L'associazione ricorda che questa iniziativa nasce dal dialogo con il territorio, che ha portato a scoprire come alcuni agricoltori avevano già notato la tolleranza del Leccino ai disseccamenti e quindi avevano immaginato la salvezza dei propri alberi con il solo innesto di gemme di Leccino sulle piante compromesse dal disseccamento.
Come pure è stato notato che due polloni pedali nati dalla stessa pianta, quello innestato a Leccino sta resistendo mentre quello non innestato presenta già dei sintomi da Co.Di.Ro.
A conforto dell'intuizione degli agricoltori c'è la teoria CODIT *riguardante la capacità di compartimentalizzazione vascolare degli alberi (buona capacità della pianta di confinare nel suo interno i patogeni limitandone la loro diffusione in direzione verticale, orizzontale e in profondità), che dà ulteriori speranze di buona riuscita di questa pratica agronomica.

* La sigla sta per "Compartimentalization Of Decay in Trees", che significa più o meno "compartimentazione della degradazione negli alberi".
E' una teoria che analizza l'aggressione di un patogeno sul legno di un albero vivo, individuando o schema di questo attacco e creando un modello che lo descriva.
Il modello definisce 4 "muri", cioè quattro barriere con un'efficacia crescente che la pianta interpone al propagarsi dell'infezione:
1 - tessuto vascolare longitudinale
2 - cellule dell'anello di crescita
3 - cellule dei raggi midollari
4 - crescita di nuovi tessuti verso l'esterno.



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