Due considerazioni che in questi giorni ho letto e che mi
hanno fatto riflettere.
La prima è la locuzione latina Dum Romae consulitur,
Saguntum expugnatur, tradotta letteralmente, significa mentre a Roma si
discute, Sagunto viene espugnata (Tito Livio, Storie, XXI, 7, 1).
E la seconda quella del caro Francesco Pasqualini, scienziato
(secondo la mia modestissima opinione e anche se so che di lavoro fa altro certamente
per me rimane scienziato per quello che scrive e dice)che ha scritto
riferendosi all’uso della chimica di sintesi in agricoltura: “Sgombrando il
campo il prima possibile dell'approccio colpevolista verso gli olivicoltori....
Considerato che questa patologia è destinata a compromettere pesantemente la
superficie olivetata sarebbe da domandarsi quali sono i servizi ecologici che
questa fornisce e quali quindi le conseguenze e i necessari rimedi da
approntare.”
Cominciamo con una definizione:
La Valutazione Ambientale Strategica (VAS) è un processo finalizzato ad integrare
considerazioni di natura ambientale nei piani e nei programmi di sviluppo, per migliorare la qualità decisionale
complessiva.
In particolare
l'obiettivo principale della VAS è valutare gli effetti ambientali dei piani o
dei programmi, prima della loro approvazione (ex ante), durante ed al termine
del loro periodo di validità (in-itinere, ex post).
Ciò serve soprattutto a sopperire alle mancanze di altre
procedure parziali di valutazione ambientale, introducendo l'esame degli
aspetti ambientali già nella fase strategica che precede la progettazione e la
realizzazione delle opere.
Altri obiettivi della
VAS riguardano sia il miglioramento delle informazioni fornite alle persone sia
la promozione della partecipazione pubblica nei processi di
pianificazione-programmazione.
Sono convinto della necessità di mettere in atto questo
processo quando vi sia un intervento nell’ambiente.
La risposta alla domanda di Francesco Pasqualini è FARE la VAS riguardante i servizi ecologici che il Paesaggio rurale dell’oliveto
fornisce e delle conseguenze di una possibile scomparsa dell’oliveto a causa
del disseccamento.
MA, COME DICONO I MIEI AMICI AVVOCATI, vi e' di piu', poichè è necessario ed urgente valutare quali sarebbero le conseguenze, BISOGNA FARE UNA VAS di TUTTI i rimedi proposti per scongiurare la perdita degli oliveti, ONDE VALUTARE POSSIBILI CONSEGUENZE DEI RIMEDI STESSI SUI 4 MILIONI DI CITTADINI PUGLIESI.
MA, COME DICONO I MIEI AMICI AVVOCATI, vi e' di piu', poichè è necessario ed urgente valutare quali sarebbero le conseguenze, BISOGNA FARE UNA VAS di TUTTI i rimedi proposti per scongiurare la perdita degli oliveti, ONDE VALUTARE POSSIBILI CONSEGUENZE DEI RIMEDI STESSI SUI 4 MILIONI DI CITTADINI PUGLIESI.
Circa poi la necessità di misure di contrasto “URGENTI” da mettere in
atto per contenere il disseccamento quanto prima possibile e quindi, facendo specificamente riferimento alla
nota locuzione latina “Dum Romae consulitur”, l'urgenza dipende, come sempre, dai punti di
vista.
Mi spiego meglio: Chi tenta di espugnare Sagunto? Ovvero chi è Sagunto?
Mi spiego meglio: Chi tenta di espugnare Sagunto? Ovvero chi è Sagunto?
Se Sagunto è l’olivicoltura pugliese certamente è il
disseccamento che tenta di espugnarla e raderla al suolo.
Se Sagunto è la salute dei 4milioni di cittadini pugliesi allora bisogna capire se TUTTI i rimedi proposti possano rappresentare un tentativo di espugnare la salute dei cittadini pugliesi stessi.
La verità a ogni costo, costi quel che costi.
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