Microrganismi antagonisti e biomolecole innovative per la protezione
delle colture frutticole dalle malattie batteriche
Prof. Emilio Stefani
Cattedra di Patologia Vegetale, Dipartimento di Scienze
della Vita
Via Amendola 2, 42122 Reggio Emilia
La lotta alle malattie batteriche delle colture agrarie è
molto difficile per i seguenti motivi:
1. La mancanza di principi attivi sistemici e curativi.
2. La forte dipendenza della patogenesi dalle condizioni
climatiche (le batteriosi sono perlopiù malattie policicliche).
3. Le problematiche connesse all’uso del rame, come:
1. Limitazioni d’uso
2. Insorgenza di resistenze nei batteri
3. Fitotossicità
Negli ultimi anni, il gruppo di ricerca di Patologia
Vegetale e Difesa delle Piante di Biogest Siteia sta lavorando, tra le altre
cose, sulle seguenti batteriosi:
1. Il colpo di fuoco batterico delle Pomacee.
2. Il cancro batterico del Kiwi.
3. Il cancro batterico delle Drupacee.
4. Il deperimento dell’Albicocco.
5. Il mal secco del Noce.
Un approccio alla lotta alle batteriosi delle colture
agrarie, compatibile con i Disciplinari di Produzione Integrata, è quello di
ricercare in natura, soprattutto in contesti agricoli, microrganismi che
possano:
1. Essere antagonisti efficaci di batteri fitopatogeni in
contesti produttivi.
2. Stimolare la pianta nella induzione di resistenze
endogene ai patogeni, batterici e non.
Un ulteriore approccio è quello dell’uso di biomolecole che hanno
la capacità di:
1. Modificare i segnali chimici epifiti che favoriscono la
penetrazione dei batteri fitopatogeni nel loro ospite.
2. Stimolare la pianta a sviluppare resistenze endogene alle
batteriosi.
Alcuni esempi di ricerche in corso:
Ceppi batterici endofiti isolati da Actinidia e antagonisti
di Pseudomonas syringae pv. actinidiae, agente del cancro batterico del kiwi.
Prove di lotta al cancro batterico del pesco mediante l’uso
di un batterio antagonista.
Prove di lotta al cancro e maculatura batterica del pesco in
impianti commerciali nella provincia di Ravenna mediante l’uso di tannini vegetali.
Ricerche in corso:
Comprendere i meccanismi di azione di antagonisti o consorzi
microbici nei patosistemi.
Sono in corso ricerche, in collaborazione con CCS Aosta srl,
sulla possibile attivazione di resistenze sistemiche in pero, contro Erwinia amylovora,
e in pomodoro, contro alcune gravi malattie fungine.
Altre ricerche sono attualmente svolte, in collaborazione
con CRPV, Consorzio Agrario di Ravenna e Agrintesa, per mettere a punto tecniche
di lotta biologica alla batteriosi dell’actinidia usando batteri antagonisti
naturalmente presenti negli actinidieti.
Per tutta l’attività svolta in questi ultimi anni dal gruppo
di ricerca di Patologia Vegetale e Difesa delle Piante di Biogest-Siteia si
ringraziano:
Per il supporto economico:
- Università di Modena e Reggio Emilia
- Biogest Siteia
- CRPV Soc. Coop., Cesena, FC
- CCS Aosta srl, Quart, AO
- SILVATEAM, S. Michele di Mondovì, CN
Per l’assistenza tecnica:
- Servizio Fitosanitario Regionale dell’Emilia Romagna,
Bologna
- Consorzio Fitosanitario Provinciale di Reggio Emilia
- Consorzio Agrario di Ravenna
- Agrintesa Soc. Coop. Agricola srl, Faenza, RA
I batteri fitopatogeni
I batteri sono organismi unicellulari non visibili ad occhio
nudo, di dimensioni comprese tra 0,5 e 3 micron. Possono vivere in colonie o
possono esser e isolati.
Oltre a diverse specie utili all’uomo, esistono sia batteri
pericolosi per l’uomo e per gli animali che per le piante. Le specie
conosciute, dannose al le piante, sono circa 200. In base alla loro forma i
batteri possono essere suddivisi in: bacilli, cocchi, vibrioni e spirilli. Gli
agenti fitopatogeni sono generalmente dei bacilli.
La riproduzione dei batteri è di tipo asessuato ed avviene
principalmente per scissione, cioè per divisione della cellula. La cellula
batterica può essere avvolta da uno strato gelatinoso (capsula batterica) che
ha funzione di protezione, soprattutto dalla disidratazione. I batteri possono essere
dotati di uno o più flagelli che conferiscono alla cellula una notevole
motilità.
In base agli organi colpiti, le malattie batteriche possono
essere così classificate:
-
batteriosi parenchimatiche:
i batteri si diffondono tra una cellula e l’altra attaccando
i tessuti parenchimatici. I sintomi della malattia so
no rappresentati da marciumi molli o da necrosi localizzate;
in presenza di elevata umidità è possibile vedere l’essudato batterico sulle
aree necrotizzate. I sintomi tipici di marciume molle sono evidenti nelle batteriosi
riconducibili ad esempio ad Erwinia carotovora o ad Erwinia amilovora, quest’ultima
agente del Colpo di fuoco delle pomacee
-
batteriosi vascolari:
i batteri si diffondono nel sistema vascolare xilematico e
l’infezione si diffonde attraverso la linfa grezza. I tessuti della pianta tendono
a collassare e le manifestazioni appaiono accentuate quando, a seguito
dell’attacco batterico, si accompagna la produzione di sostanze tossiche.
Ad es. batteriosi vascolari sono causate da
Xyella fastidiosa subspecie pauca, Pseudomonas solanacearum,
Clavibacter michiganensis p.v. michiganensis
-
batteriosi miste:
sono sia parenchimatiche che vascolari;
-
batteriosi iperplastiche:
sono quelle che derivano principalmente da ferite attraverso
cui avviene la penetrazione del batterio; in seguito all’instaurar si dell’infezione,
la pianta reagisce con una anomala produzione di tessuti e la conseguente
formazione di tumori le cui dimensioni possono essere estremamente variabili. A
questo gruppo appartiene Agrobacterium tumefaciens
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