Una zona di insediamento con un laboratorio per la ricerca
sul campo
L'assessore Nardoni
«Domani il decreto del governo e poi si parte subito con gli interventi
a pioggia»
Ieri nel corso del vertice è arrivata la novità della
"zona di insediamento", oltre alla fascia di sicurezza e al cordone
sanitario già individuate nelle scorse settimane.
«Nella zona di insediamento cercheremo di salvare gli ulivi
- ha spiegato l'assessore alle Politiche agricole, Fabrizio Nardoni -perché in
quella zona, che sarà individuata tra il cordone e la fascia di sicurezza, sarà
impiantato un vero e proprio laboratorio di ricerca, in cui si cercherà di
capire come bloccare il vettore. Perché l'importante per non far veicolare la
malattia è bloccare appunto il vettore. Non solo, in quell'area si cercherà di
mettere a punto alcune sperimentazioni per capire se e in che modo salvare le
piante».
Sarà un laboratorio di ricerca aperto a tutti gli apporti,
da quelli di esperti e studiosi della materia a quelli dei semplici contadini
che in questi mesi hanno sperimentato trattamenti che si sono rivelati positivi
perché hanno fatto rifiorire gli alberi là dove i rami erano ormai secchi.
«Provvederemo ad espletare le attività di monitoraggio, sia
nel cordone sanitario che in quella di rispetto - ha aggiunto Nardoni Parte
delle risorse che il ministro Martina ha promesso serviranno proprio per fare
ricerca, qualunque esperimento sarà valutato
dal mondo scientifico e comunitario».
Nella zona di insediamento potrebbe anche essere riproposto
l'esperimento con l'acqua informatizzata, un'invenzione del medico e ricercatore
di Bari, Salvatore Rainò, che di concerto con l'assessorato ha già sperimentato
il metodo in un uliveto di Torre Chianca nel Leccese con successo, perché sui
rami secchi è ricomparsa nuova vegetazione.
«Il laboratorio, come già detto, sarà aperto agli apporti di
tutti, perché la Xylella deve essere studiata a fondo per contrastarla».
Nelle prossime ore dovrà anche essere presa in
considerazione la richiesta dei vivaisti, ai quali la regione ha bloccato
l'attività di esportazione, anche in presenza di piante sane, per evitare che
il contagio si propaghi a vista d'occhio. Ora si dovrà aspettare domani per
capire cosa conterrà il decreto, che dovrà comunque tener conto delle indicazioni
messe nere su bianco dalla Regione, che vanno nella direzione di evitare
l'eradicazione. almeno per gli alberi che ancora mostrano segni di vita. M.C.M.
Fonte: Nuovo Quotidiano di Puglia del 26 agosto 2014
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