Approfondimento delle conoscenze sulle specie di insetti,
funghi, batteri e virus noti e/o di recente introduzione, come per es.
l’insetto Drosophila suzukii o i batteri Pseudomonas syringae var. actinidiae
(kiwi) e Xylella fastidiosa (ulivo);
PIANO STRATEGICO PER L’INNOVAZIONE E LA RICERCA NEL SETTORE
AGRICOLO ALIMENTARE E FORESTALE-
Bozza del 10 luglio 2014
Nell’ambito della lotta alle malattie trasmesse da
artropodi, il controllo simbiotico assume rilievo crescente. Questa tecnica si
avvale dell’impiego di microrganismi simbionti del vettore per contrastare la
trasmissione del patogeno attraverso l’espressione di fattori antagonisti
(Beard et al., 1998, Rio et al., 2004).
Applicato con successo in campo medico, questo modello è
stato proposto nell’ambito della lotta alla malattia di Pierce della vite e al
suo agente eziologico, il batterio xilematico Xylella fastidiosa, trasmesso
dalla cicalina Homalodisca vitripennis Germar, attraverso paratransgenesi per
bloccare la trasmissione del patogeno da parte dell’insetto vettore (Bextine et
al., 2004).
Comunità microbica associata a Hyalesthes obsoletus Signoret,
vettore del Legno nero della vite E. Gonella1, I. Negri1, M. Marzorati2, M.
Mandrioli3, L. Sacchi4, D. Daffonchio2, A. Alma1Petria 18 (2), 141-419 (2008) -
4° Incontro nazionale sulle malattie da fitoplasmi
Paratransgenesi per la lotta alla malattia di Pierce della
vite
La malattia di Pierce, causata dal Gammaproteobatterio
Xylella fastidiosa, è una delle più problematiche avversità della vite in nord
America, dove causa ingenti danni produttivi. Il principale insetto vettore di
X. fastidiosa è il cicadellide cicadellino Homalodisca vitripennis (Germar).
Tra le strategie proposte per il controllo della malattia di Pierce, un
approccio di CS è stato proposto al fine di rendere H. vitripennis non idonea
alla trasmissione del patogeno, tramite l’impiego di insetti paratransgenici.
Per la ricerca di possibili agenti di paratransgenesi l’attenzione è stata
focalizzata in particolare sui batteri endofiti della vite associati anche alla
cicalina, che possano essere modificati per l’espressione di fattori anti X.
fastidiosa. Tra questi, il Betaproteobatterio Alcaligenes xylosoxidans denitrificans
è stato selezionato in quanto facilmente manipolabile in vitro. La capacità di
A. xylodoxidans denitrificans di colonizzare il primo tratto intestinale di H.
vitripennis, che ospita anche X. fastidiosa, è stata saggiata introducendo
attraverso l’alimentazione un ceppo di A. xylodoxidans denitrificans trasformato
per la produzione di una proteina fluorescente. L’efficacia della
colonizzazione da parte del simbionte dell’intestino di H. vitripennis,
osservata grazie a indagini di microscopia elettronica, supporta la possibilità
di impiegare A. xylodoxidans denitrificans come agente di controllo (BEXTINE et
al., 2004). Un’indagine seguente è stata indirizzata a verificare la
praticabilità dell’impiego di un sistema di distribuzione dell’agente di CS
basato sulla pianta. Un ceppo marcato di A. xylodoxidans denitrificans è stato
usato per valutare la colonizzazione di diverse piante ospiti in seguito
all’inoculazione diretta nel vegetale.
I risultati di queste prove hanno dimostrato come le piante
meno appetibili per H. vitripennis fossero anche meno efficientemente
colonizzate dal simbionte (BEXTINE et al., 2005).
Per verificare in maniera definitiva che A. xylodoxidans denitrificans
sia in possesso delle caratteristiche necessarie per un candidato agente di CS,
è stato sviluppato un sistema per la valutazione dei rischi, in termini di
tossicità per le piante, alterazioni degli ospiti, trasferimento genico
orizzontale a ceppi wild-type del simbionte, stabilità del trans- gene,
conseguenze legate all’ecologia microbica del sistema pianta, ed effetti sul
processo di vinificazione (MILLER et al., 2006).
I MICRORGANISMI SIMBIONTI: UNA RISORSA PER IL CONTROLLO DI
AGENTI PATOGENI E INSETTI DANNOSI ALBERTO ALMA (*) - ELENA GONELLA (*)Atti
Accademia Nazionale Italiana di Entomologia Anno LX, 2012: 159-172
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