La Sputacchina media (Philaenus spumarius L.), appartenente ai Rincoti Omotteri, ha ina lunghezza di circa 5 mm, di colore tra il nerastro e il bruno chiaro. Di origine Europea la Sputacchina è ormai cosmopolita e può interessare centinaia di piante ospiti, anche se le dicotiledoni sembrano preferite, di poco, alle monocotiledoni (es. graminacee) e alle gimnosperme (es. conifere).
L'adulto ha un aspetto molto simile quello delle cicale ma è decisamente più
piccolo. Le larve hanno la caratteristica di crearsi un “nido” di schiuma fatto
di bolle di linfa del tutto simile ad uno sputo, questo serve a mantenere un
ambiente umido atto ad evitare l'essiccamento della larva e a creare un ottimo
nascondiglio nel quale l'animale, che si trova nella fase più delicata del suo
ciclo vitale, si rifugia.
Mentre si nutrono della linfa delle piante, erbacee o
arbustive, queste larve secernono dall'apertura anale una notevole quantità di
un liquido vischioso, filante, che viene elaborato dalla cavità sternale.
Questa si trova nella parte inferiore dell'addome ed è formata da due pieghe
laterali della cuticola accostate l'una all'altra lungo una linea mediana e al
suo interno si aprono gli stigmi (aperture delle trachee attraverso cui
l'insetto normalmente respira). Da qui escono a tratti piccole quantità di aria
che, come il soffio di cannuccia nell'acqua saponata, genera, a contatto con il
liquido vischioso, piccole e numerosissime bollicine nelle quali dopo poco
tempo la larva si troverà avvolta.
Immerse in questa spuma le larve compiranno le mute
necessarie alla loro metamorfosi verso lo stadio finale di insetto adulto nel
quale si trasformeranno definitivamente dopo essere uscite da tale “nido”
protettivo.
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