sabato 16 agosto 2014

Gli ulivi seccano. E tu che fai? La prevenzione nell'arco adriatico - 18 agosto, Castiglione d'Otranto





La prevenzione attraverso le buone pratiche agricole nelle aree non ancora colpiteda Xylella fastidiosa
Lunedì 18 agosto, ore 19- Piazza della Libertà, Castiglioned’Otranto
Finora si è discusso a lungo e in maniera controversa di come affrontare il “complesso del disseccamento rapido dell’olivo” nella zona del Gallipolino, dove il batterio Xylella fastidiosa è stato riscontrato ad ottobre. È stato tracciato una sorta di confine immaginario, che nei fatti non esiste più, tagliando a metà la provincia di Lecce: da un lato, sul versante ionico, la zona rossa e quella tampone; dall’altro, la zona indenne. Peccato, però, che al di là di quella linea, nell’arco adriatico, nel frattempo non sia stato fatto nulla per incentivare la prevenzione attraverso le buone pratiche agricole.

Lunedì 18 agosto, a partire dalle ore 19, si discuterà proprio di questo a Castiglione d’Otranto, in piazza della Libertà. Tra gli interventi, si registreranno quelli di Roberto Gennaio, tecnico della tutela ambientale; Gianluigi Cesari, agronomo ed esperto di oliviticoltura sostenibile; Antonio Bruno, presidente dell’associazione dei dottori in agraria della provincia di Lecce. Racconterà la sperimentazione naturale portata avanti a Parabita Ivano Gioffreda, membro dell’associazione Spazi Popolari.

L’incontro servirà a dare a contadini e proprietari di oliveti delle aree ufficialmente ancora indenni le informazioni necessarie per tornare sui campi e prendersi cura dei propri alberi, per preparare i terreni nel miglior modo possibile. Senza chimica. È la parola d’ordine per l’associazione Casa delle Agriculture Tullia e Gino, che ha organizzato il confronto. È da Castiglione, d’altronde, che un anno fa è partita la petizione provinciale contro l’uso di pesticidi (http://www.petizionepubblica.it/PeticaoVer.aspx?pi=P2013N41219), raccolta firme che è al suo sprint finale in vista della Notte Verde del prossimo 31 agosto. I tanti consensi raccolti per il no all’utilizzodi fitofarmaci impongono di pensare, laddove possibile, ad una strada diversaper affrontare l’emergenza del complesso del disseccamento rapido, soprattutto in chiave di prevenzione in tutta l’area non ancora colpita. Si ricorda che laPuglia è la quarta regione d’Italia per l’abuso di chimica in agricoltura. Nonsono stati adottati finora regolamenti stringenti per limitarne l’impiego, com’è stato fatto, ad esempio, in Trentino. Si continuano a sottovalutare in maniera inspiegabile gli alti rischi per l’ambiente, come l’inquinamento delle falde acquifere, e quelli per la salute, sebbene studi scientifici inoppugnabili documentino la stretta correlazione con l’insorgenza del morbo di Parkinson, di patologie tumorali e l’incidenza sul dna dei feti (per un riscontro immediato, basta leggere la rivista della Lilt Lecce, numeri di giugno 2013  http://www.legatumorilecce.org/Riviste/Rivista82.pdf

«Non abbiamo la pretesa di spiegare scientificamente cos’è il “Codiro”, visto che la questione è ancora controversa tra gli stessi esperti. Non abbiamo cure magiche da proporre né le cerchiamo. Non ci interessa incunearci in un dibattito aspro da tifoserie. Il nostro obiettivo – dicono gli attivisti di Casa delle Agriculture – è invogliare i salentini a tornare nelle proprie campagne e prendersi cura del loro patrimonio olivicolo prima che sia troppo tardi. Crediamo che moltissimo tempo si stia perdendo nel non informare adeguatamente gli agricoltori dell’arco adriatico. È a loro che l’incontro è rivolto. Si attende l’arrivo del patogeno guardando dalla finestra, fermi: le stesse linee guida regionali rimangono nel cassetto, i contadini non sanno come si fa prevenzione. Lunedì parleremo delle arature e dell’arieggiamento dei terreni; del controllo delle infestanti e delle cicaline con metodi ecosostenibili; delle potature periodiche attraverso cui poter eliminare parti di pianta disseccate; della protezione delle ferite da taglio e l’utilizzo di attrezzi disinfettati; della concimazione che, al fine di migliorare la struttura del terreno, va fatta sostituendo i concimi chimici con quelli a composizione organica. Questi temi principali sono finora stati relegati a dettaglio. Chiediamo alle amministrazioni comunali di uscire dai palazzi e dare informazioni; invitiamo le altre associazioni attive sul versante adriatico di prendere per mano gli agricoltori in questa fase delicatissima, perché dallo tsunami in arrivo non cisi faccia totalmente travolgere. E perché i rimedi non siano peggiori del danno. Abbiamo l’obbligo di provarci».

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