[……] Ancora più difficile risulta provare questa azione di
stimolo in pieno campo con prodotti omeopatici, che necessitano di una risposta
adeguata da parte dell'organismo trattato. Questa è una delle differenze
principali tra il farmaco omeopatico e quello ad azione molecolare esogena:
il primo riequilibra (o perlomeno tende al riequilibrio)
perché si appoggia sulle capacità di autoregolazione dell'organismo;
il secondo invece può squilibrare, perché induce
dall'esterno una azione violenta, alla quale l'organismo non può opporsi, anche
se i suoi centri di regolazione lo volessero.
Accade così che l'eccesso di concimazione chimica gonfia le
piante, ne indebolisce i tessuti, ne altera la composizione, con nefasti
effetti su tutta la catena alimentare a valle. Non accade mai invece che un
eccesso di prodotto omeopatico possa squilibrare e intossicare, in quanto il
messaggio portato dal veicolo liquido è calibrato specificamente per svolgere
una particolare azione, e non è in grado di interferire con funzioni diverse da
quelle per le quali è tarato.
Hahnemann spiegava la specificità del rimedio omeopatico
(che rivela azione nulla qualora sia usato a sproposito) paragonando la
dinamizzazione alla magnetizzazione di un pezzo di ferro percosso
ripetutamente.
Il ferro energizzato attira solo altro ferro o materiale
affine, mostrando i nuovi poteri acquisiti (peraltro non identificabili neanche
con la più approfondita analisi chimica) solo nei confronti di una particolare
sostanza, restando completamente inerte nei riguardi di qualunque altro
materiale.
Accettabile o no il paragone, resta la constatazione della
totale innocuità dei preparati per tutti i casi diversi da quello per cui il
prodotto è stato concepito.
Queste e altre particolarità del rimedio omeopatico, impongono
una ricerca sperimentale di laboratorio, che tenga sotto il controllo più
stretto tutte le variabili, sincerandosi sempre che l'organismo sia in grado di
rispondere al trattamento, in quanto è lui, e non il farmaco, il protagonista
dell'eventuale guarigione.
Luca Speciani, OMEOPATIA E AGRICOLTURA. Testo di 140 pagine
pubblicato nel 1987 dalla casa editrice CLESAV di Milano nella collana di
Agroecologia.
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