sabato 2 agosto 2014

Una delle differenze principali tra il farmaco omeopatico e quello ad azione molecolare esogena




[……] Ancora più difficile risulta provare questa azione di stimolo in pieno campo con prodotti omeopatici, che necessitano di una risposta adeguata da parte dell'organismo trattato. Questa è una delle differenze principali tra il farmaco omeopatico e quello ad azione molecolare esogena:
il primo riequilibra (o perlomeno tende al riequilibrio) perché si appoggia sulle capacità di autoregolazione dell'organismo;
il secondo invece può squilibrare, perché induce dall'esterno una azione violenta, alla quale l'organismo non può opporsi, anche se i suoi centri di regolazione lo volessero.
Accade così che l'eccesso di concimazione chimica gonfia le piante, ne indebolisce i tessuti, ne altera la composizione, con nefasti effetti su tutta la catena alimentare a valle. Non accade mai invece che un eccesso di prodotto omeopatico possa squilibrare e intossicare, in quanto il messaggio portato dal veicolo liquido è calibrato specificamente per svolgere una particolare azione, e non è in grado di interferire con funzioni diverse da quelle per le quali è tarato.
Hahnemann spiegava la specificità del rimedio omeopatico (che rivela azione nulla qualora sia usato a sproposito) paragonando la dinamizzazione alla magnetizzazione di un pezzo di ferro percosso ripetutamente.
Il ferro energizzato attira solo altro ferro o materiale affine, mostrando i nuovi poteri acquisiti (peraltro non identificabili neanche con la più approfondita analisi chimica) solo nei confronti di una particolare sostanza, restando completamente inerte nei riguardi di qualunque altro materiale.
Accettabile o no il paragone, resta la constatazione della totale innocuità dei preparati per tutti i casi diversi da quello per cui il prodotto è stato concepito.
Queste e altre particolarità del rimedio omeopatico, impongono una ricerca sperimentale di laboratorio, che tenga sotto il controllo più stretto tutte le variabili, sincerandosi sempre che l'organismo sia in grado di rispondere al trattamento, in quanto è lui, e non il farmaco, il protagonista dell'eventuale guarigione.
Luca Speciani, OMEOPATIA E AGRICOLTURA. Testo di 140 pagine pubblicato nel 1987 dalla casa editrice CLESAV di Milano nella collana di Agroecologia.

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