Gli olivicoltori del 900 del secolo scorso sono stati per
tradizione i custodi del nostro paesaggio ed i depositari del sapere che ruota
intorno ai nostri oliveti.
Già, gli olivicoltori del secondo millennio sapevano bene
come giungere ad ottenere preziose produzioni di alta qualità dagli olivi
secolari!
E oggi?
Oggi le sfide imposte dal mercato, dall’intensivizzazione
della produzione agricola hanno introddotto nel nostro territorio dei
cambiamenti che non sono compatibili con la sua salvaguardia in termini di
valori produttivi, colturali e culturali.
Oggi, nel terzo millennio, c’è la necessità di effettuare
uno sforzo nella direzione della protezione del paesaggio, delle nostre risorse
ambientali e della nostra eredità culturale e sociale,
C’è la necessità che i possessori del paesaggio rurale
abbiano a disposizione alcuni sintetici suggerimenti per la gestione
sostenibile del capitale ambientale costituito dagli oliveti secolari che
popolano il territorio del Salento leccese.
C’è la necessità e l’urgenza di conciliare gli aspetti
produttivi della gestione degli oliveti secolari con la necessità di
salvaguardare e proteggere la biodiversità che vive negli oliveti stessi.
Per fare questo è necessario prendere in considerazione
l’agro-ecosistema degli oliveti secolari e attuare le pratiche agricole
necessarie all’ottenimento di una produzione di qualità seguendo alcune semplici
regole e modalità che aiutino a ridurne gli impatti negativi sulla
biodiversità.
Per gli oliveti da tempo presenti sul territorio la scelta
di una gestione più attenta all’ambiente ed alla biodiversità può costituire un
modo per valorizzare le risorse del Salento leccese per dare un maggior valore
alla loro specificità contribuendo ad includere queste aree agricole in un
sistema di valorizzazione globale della realtà territoriale specifica.
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