mercoledì 16 dicembre 2009

Crollo dei prezzi: dopo la pasta tocca all’olio d'oliva


Crollo dei prezzi: dopo la pasta tocca all’olio d'oliva
Puglia - “I prezzi alla produzione agricola sono in calo per i vini (-15,8%), per la frutta (-15%), per i cereali (-10,6%) e per gli oli di oliva (-8,4%), ma anche per i prodotti dell'allevamento con gli avicoli che cedono il 14,4%, i suini il 7,9%, i lattiero-caseari il 4,9%, i bovini lo 0,8% e gli ovicaprini lo 0,4%. Emblematico il caso del grano duro che viene pagato 18 centesimi al chilo agli agricoltori, mentre la pasta è venduta a mediamente a 1,4 euro al chilo, con un ricarico di circa il 400 per cento. Per questo chiediamo che l’Antitrust, così come avvenuto per i pastai, vigili su tutti i comparti agroalimentari – a partire dall’olio extravergine di oliva - per scongiurare i fenomeni speculativi a danno degli imprenditori agricoli che devono recuperare reddito, facendosi riconoscere una adeguata remunerazione per le proprie produzioni. Per questo va data forza ad una filiera agricola tutta italiana, tesa a valorizzare le produzioni del territorio, con un conseguente sviluppo di valore aggiunto per i sistemi locali, ed a garanzia della sicurezza alimentare per i cittadini”.
E’ il Presidente della Coldiretti Puglia, Pietro Salcuni, a chiedere l’intervento dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato per fare chiarezza sul fenomeno che a novembre ha determinato da un lato l’ulteriore riduzione del 5,2% dei prezzi dei prodotti agricoli e dall’altro l’aumento dei prezzi al consumo, determinando una crescita della spesa quotidiana dell'1,2% su base annua.
“Deve costituire un importante precedente – continua Salcuni - la multa inflitta dall’Antitrust ai pastai che sta portando alle indagini da parte dei militari del nucleo di polizia tributaria della Guardia di Finanza, presso le sedi di alcune importanti industrie pastarie, dopo che il Tar del Lazio ha confermato la sentenza dell’Antitrust sul cartello dei pastifici”.
“Per alcuni comparti, olivicolo, zootecnico, ortofrutticolo, vitivinicolo e cerealicolo, la Puglia costituisce un caso emblematico – ha incalzato il Direttore della Coldiretti Puglia, Antonio De Concilio - di quanto anche le anomalie del mercato contribuiscano ad ingigantire e rendere paradossali gli effetti della straordinaria crisi che sta vessando l’agricoltura italiana, a cui è tutt’altro che immune quella pugliese. Le richiamate anomalie, eufemismo per definire vere e proprie speculazioni che comprimono i prezzi delle produzioni agricole senza alcun beneficio per i consumatori, trovano terreno fertile in normative poco trasparenti, che regolano l’entrata in Puglia dei prodotti dall’estero. A ciò si aggiunga la quasi totale indifferenza della distribuzione organizzata che, al di là di qualche iniziativa sostenuta dalla Regione, non ha ritenuto di dover instaurare rapporti strutturati con la produzione del territorio”.

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