Vi parlavo ieri della protesta degli abitanti di Acquaviva Picena che non desiderano che al posto dei vigneti siano messi parchi solari. Ebbene a Foggia e nella sua provincia, in quella zona denominata Capitanata, vero granaio d’Italia, gli agricoltori stanno pensando seriamente di mettere da parte trattori e vanghe e di convertire i terreni agricoli in parchi solari, composti da migliaia di pannelli solari. Fotovoltaico al posto del grano? Sembrerebbe di si. Ne parla la Gazzetta del Mezzogiorno, raccontando che:
In Capitanata siamo alla resa dei conti. A fine anno si fa il bilancio degli investimenti da effettuare nel prossimo anno e si pagano anche i debiti con banche e fornitori. Quest’anno sarà dura fare l’una e l’altra cosa. Le semine per il grano duro vengono date in picchiata, mentre non si è persa la fiducia di una moratoria sui debiti con l’Inps.
La virata in favore dell’energia ha dunque motivazioni esclusivamente economiche, per niente ambientaliste e conferma il fallimento della politica agricola italiana e europea. Le cifre della conversione? Eccole: il grano duro è pagato 16 euro a quintale; da un ettaro di terreno si ricavano in media 30 quintali di grano, pari a circa 480 euro; affittare un terreno su cui poi saranno installati pannelli solari rende tra i 5000 e i 7000 euro per ettaro.
Intanto, sono già state presentate 6 mila richieste per installare su campi agricoli pannelli fotovoltaici per 18mila megawatt. Spiega Gianmaria Gasperi coordinatore del Pear, il Piano energetico regionale:
Il piano ha però un valore previsionale. Se ci accorgiamo che si può arrivare a 200 megawatt, quello dei 150 non è sicuramente un tetto tassativo. Il problema è che sul fotovoltaico è fiorito un commercio spropositato. Siamo convinti che quando, tra qualche mese, verranno esaminate tutte le domande ci sarà una selezione naturale dei progetti e solo quelli validi resteranno in piedi.
In Capitanata, però c’è anche chi preferisce usare i terreni agricoli per colture da destinare alla biomassa. Racconta Michele Ruberto agricoltore foggiano titolare della Mipa agricola:
A marzo del prossimo anno costruiremo a Foggia il primo impianto per la produzione di energia da biogas che avrà una potenza installata di 999 kilowatt. Abbiamo già avviato le coltivazioni di orzo e triticale, a maggio pianteremo anche sorgo e mais: in pratica sostituiamo con queste colture che poi andranno ad alimentare la centrale, coltivazioni ormai non più redditizie come il pomodoro e l’ortofrutta.
Via La Gazzetta del Mezzogiorno
In Capitanata siamo alla resa dei conti. A fine anno si fa il bilancio degli investimenti da effettuare nel prossimo anno e si pagano anche i debiti con banche e fornitori. Quest’anno sarà dura fare l’una e l’altra cosa. Le semine per il grano duro vengono date in picchiata, mentre non si è persa la fiducia di una moratoria sui debiti con l’Inps.
La virata in favore dell’energia ha dunque motivazioni esclusivamente economiche, per niente ambientaliste e conferma il fallimento della politica agricola italiana e europea. Le cifre della conversione? Eccole: il grano duro è pagato 16 euro a quintale; da un ettaro di terreno si ricavano in media 30 quintali di grano, pari a circa 480 euro; affittare un terreno su cui poi saranno installati pannelli solari rende tra i 5000 e i 7000 euro per ettaro.
Intanto, sono già state presentate 6 mila richieste per installare su campi agricoli pannelli fotovoltaici per 18mila megawatt. Spiega Gianmaria Gasperi coordinatore del Pear, il Piano energetico regionale:
Il piano ha però un valore previsionale. Se ci accorgiamo che si può arrivare a 200 megawatt, quello dei 150 non è sicuramente un tetto tassativo. Il problema è che sul fotovoltaico è fiorito un commercio spropositato. Siamo convinti che quando, tra qualche mese, verranno esaminate tutte le domande ci sarà una selezione naturale dei progetti e solo quelli validi resteranno in piedi.
In Capitanata, però c’è anche chi preferisce usare i terreni agricoli per colture da destinare alla biomassa. Racconta Michele Ruberto agricoltore foggiano titolare della Mipa agricola:
A marzo del prossimo anno costruiremo a Foggia il primo impianto per la produzione di energia da biogas che avrà una potenza installata di 999 kilowatt. Abbiamo già avviato le coltivazioni di orzo e triticale, a maggio pianteremo anche sorgo e mais: in pratica sostituiamo con queste colture che poi andranno ad alimentare la centrale, coltivazioni ormai non più redditizie come il pomodoro e l’ortofrutta.
Via La Gazzetta del Mezzogiorno
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