martedì 22 dicembre 2009

ZAIA: 2009, STAGIONE DEL RINASCIMENTO


ZAIA: 2009, STAGIONE DEL RINASCIMENTO
Di Paola Pellai
L'agricoltura era terra di nessuno prima di un ministro come Luca Zaia. E, se nel consuntivo di un anno economicamente difficile per tutti, la nostra terra ha saputo vincere battaglie importanti è perchè il nostro ministro non ha mal smesso di sporcarsi le scarpe in mezzo ai campi e a battere il pugno sui tavoli dell'Ue. E così, in un consuntivo d’anno che ha il sapore della grande raccolta, c'è la soddisfazione di aver lavorato tanto e bene. E un certezza: il lavoro procederà spedito anche nei prossimi mesi. «Non mi dimetto, quindi resterò in carica fino ad aprile»: lo ha annunciato lo stesso ministro delle Politiche agricole, candidato veneto alla presidenza della Regione. «Faccio la campagna elettorale per le amministrative da Luca Zaia - ha precisato - e faccio il ministro da Luca Zaia, ma le due cose non saranno mai sovrapposte». E «se le elezioni daranno i risultati sperati, auguro al mio successore al ministero di proseguire lungo questa strada», quella cioè intrapresa da Zaia. Nel bilancio di fine anno, per lui è stato facile definire questo 2009 come la stagione del «rinascimento agricolo». «Abbiamo chiuso l'anno con il grande negoziato della Finanziaria in un momento di difficoltà per il settore», spiega. Anche perchè «se i consumi precipitano calano anche i prezzi. E la colpa non è di nessuno». Il 2009 è stato fanno del G8 agricolo, fanno delle quote latte «legge innovativa che al contrario di quanto sostiene qualcuno non ha danneggiato il comparto». E ancora l'anno del codice agricolo e della legge sull'etichettatura dell'olio d'oliva. E stato in sostanza, l'anno del made in Italy agroalimentare e dell'origine. «il mondo va nella direzione dell'origine - sostiene Zaia -. Tanto è vero che il biologico e i farmers market sono fenomeni in crescita». E una previsione: «Il futuro è nell'etichettatura e il tempo sarà galantuomo. Ora puntiamo ad ottenerla per tutti i prodotti alimentari, perchè la nostra non e l'agricoltura dei grandi latifondi, ma è l'agricoltura dei territori, delle identità produttive. Non vogliamo tornare all'aratro trainato dai buoi ma vogliamo che la tecnica sia al servizio dell'agricoltura, non che ne firmi la condanna a morte. Per questo, sempre nel 2009, abbiamo rinnovato il decreto di sospensione dell'uso dei neonicotinoidi nella concia del mais. E infatti, le api sono tornate. E sono tornate a impollinare i nostri campi, anche quelli di mais». Motivo per cui il ministro ribadisce la sua posizione contro gli organismi geneticamente modificati, questione di cui ha parlato anche con il cardinale Ruini. «Con gli Ogm - ha spiegato - si consegna l'agricoltura alle multinazionali» per le quali «i semi non devono più produrre i semi». Per quanto riguarda le manifestazioni in piazza «gli agricoltori hanno ragione a manifestare un disagio che sentono ma in alcuni casi si e' fatta polemica e ci sono state strumentalizzazioni». Ci affacciamo dunque con ottimismo al 2010. Abbiamo una buona Finanziaria e molti progetti in cantiere. Tutte cose che daranno risultati per il prossimo anno». Scontato che il ministro venisse tirato in ballo anche su un tema caldo del Veneto in questi giorni, la realizzazione di un'ipotetica centrale nucleare a Rovigo: «Non conosco il dossier, ma il Veneto è una regione molto antropizzata, e non c'è tanto spazio. Quindi non mi sembra di vedere le condizioni necessarie perchè ci possa avvenire. Ma spetta al presidente Galan prendere visione di quel dossier».

Fonte La Padania del 23 dicembre 2009

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