PARLA GIUSEPPE POLITI: L'agricoltura contro la crisi
di LUCA ZANINI
La ricetta anticrisi? Arriva dai contadini. Dai broccoli al cappone, dall'abbacchio a uova e gallina, alle verdure per il fitto alla romana «venite a comprarle da noi». Giuseppe Politi, 59 anni, salentino, presidente della Confederazione italiana agricoltori (Cia), invita i cittadini a fare la spesa per le feste natalizie puntando sulla qualità, ma con un occhio al portafogli. E con i «Gruppi di acquisto solidale» (Gas) le spese possono essere bio e decisamente più economici. Patate e satellitare, la ricetta anticrisi dei contadini Politi
I Giuseppe Politi, 59 anni salentino, il contadino laureato da 5 anni al vertice della Confederazione italiana agricoltori (Cia), che conta 900 mila iscritti. I piccoli coltivatori diretti si appellano ai consumatori
(Confederazione agricoltori). «Per Natale venite ci comprare in campagna» il pranzo di Natale? Fatelo pensando al portafogli, ma anche alla qualità degli ingredienti. Dai broccoli al cappone, dall'abbacchio a uova e gallina per la stracciatella in brodo, alle verdure per il fritto alla romana o il cazzimperio (pinzimonio), «carne e verdure venite a comprarle da noi», invita Giuseppe Politi, 59 anni salentino, il contadino laureato, da 5 anni al vertice della Confederazione italiana agricoltori (Cia), che conta 900 mila iscritti. I piccoli coltivatori diretti si appellano ai consumatori perché aiutino un compatto «schiacciato dalla i grande distribuzione e da scelte sbagliate». Dopo settimane di cortei, sit-in e proteste con i trattori portati fin nel cuore di Roma, gli agricoltori hanno stabilito una tregua unilaterale: troppe tensioni politiche, non è il momento per forzare la mano. La pressione sul ministro Zaia, però , resta alta. La categoria ha bisogno di provvedimenti decisivi per risollevarsi. Nel frattempo le famiglie dei contadini si appellano ai consumatori. La spesa fuori porta - Questo weekend che precede il Natale, «con 5-10 euro di benzina venite fuori porta, in una delle 2.500 aziende agricole bio del Lazio», propone il presidente Politi. E assicura: «Su 100 euro di prodotti alimentari, si risparmiano 30 euro rispetto alla tradizionale catena distributiva». Per le feste si preannuncia un nuovo record di presenze per gli acquisti in fattoria: più 10% su scala nazionale. Per guidare i consumatori la Cia ha creato il marchio «La spesa in campagna» che favorisce le compere rurali con notizie su un portale web (www.laspesaincampagna.net). Se poi non potete muovervi, c'è anche il «porta a porta» dei Gruppi d'acquisto solidale (Gas). Micro gruppi d'acquisto - L'esperienza dei Gas sta rivoluzionando la spesa di migliaia di famiglie. Non solo: «Se fate una gita in campagna - suggeriscono alla Cia - potete fare la spesa per mamma, sorella, nonne, cugini: con un solo viaggio comprate tutto quel che serve per 3-4 nuclei familiari, così quei 5-10 euro di benzina saranno divisi tra tutti». E' il sistema dei micro gruppi d'acquisto. No ai farmers' market - I Gas sono un'alternativa ai farmers' market, osteggiati dalla Confederazione italiana agricoltori: «Siamo contrari, da sempre, ai mercati contadini in città - spiega Politi - perché anti economici». Secondo la Cia, l'idea di portare i banchi dei coltivatori diretti a due passi dai Fori Imperiali (ndr: oggi il più grande farmers' market romano ha sede nell'ex Mercato ebraico del pesce a San Teodoro) è sbagliata: «Ogni produttore deve affittare uno spazio e pagare qualcuno che venda per lui: se anche i prezzi al consumo sono più bassi, non aumenta di molto il margine di guadagno per il produttore rispetto al canale della normale intermediazione con i grossisti». Meglio affidarsi al porta a porta dei turisti in fattoria o dei gruppi d'acquisto organizzati. «Anche la filosofia del kcm zero va rovesciata: nel senso di fare pochi chilometri e andarsi a comprare il meglio. Non è che siamo contrari al kcm zero, che pure sono una piccola area di mercato, ma non si può pretendere che tutta la produzione agricola di una determinata area venga consumata in zona: altrimenti, ogni pugliese dovrebbe mangiarsi 500kg di uva l'anno!». Navigatore rurale - Per agevolare i consumatori che si fanno carico di raggiungere le aziende agricole fuori città, la Cia sta portando avanti il progetto di una mappatura satellitare delle fattorie. La sperimentazione, partita con successo in Puglia, ora copre anche il Lazio: dal 6 ottobre sono disponibili i primi indirizzi delle aziende bio della Provincia di Roma: i file per Gps si possono scaricare - per il cellulare come per il navigatore in auto - direttamente dal sito di «La spesa in campagna». Last minute nell'aia - Se poi, come consumatori responsabili, desiderate fare un'ulteriore scelta eco-compatibile, prenotate una vacanza in fattoria. Per le prossime festività, contrariamente al passato, anche gli agriturismo soffrono la crisi economica: non c'è stato l'atteso tutto esaurito nelle prenotazioni, anche se il Lazio ha perso meno di Sardegna e Toscana (sotto del 7%).
Fonte Corriere della Sera del 23 dicembre 2009
di LUCA ZANINI
La ricetta anticrisi? Arriva dai contadini. Dai broccoli al cappone, dall'abbacchio a uova e gallina, alle verdure per il fitto alla romana «venite a comprarle da noi». Giuseppe Politi, 59 anni, salentino, presidente della Confederazione italiana agricoltori (Cia), invita i cittadini a fare la spesa per le feste natalizie puntando sulla qualità, ma con un occhio al portafogli. E con i «Gruppi di acquisto solidale» (Gas) le spese possono essere bio e decisamente più economici. Patate e satellitare, la ricetta anticrisi dei contadini Politi
I Giuseppe Politi, 59 anni salentino, il contadino laureato da 5 anni al vertice della Confederazione italiana agricoltori (Cia), che conta 900 mila iscritti. I piccoli coltivatori diretti si appellano ai consumatori
(Confederazione agricoltori). «Per Natale venite ci comprare in campagna» il pranzo di Natale? Fatelo pensando al portafogli, ma anche alla qualità degli ingredienti. Dai broccoli al cappone, dall'abbacchio a uova e gallina per la stracciatella in brodo, alle verdure per il fritto alla romana o il cazzimperio (pinzimonio), «carne e verdure venite a comprarle da noi», invita Giuseppe Politi, 59 anni salentino, il contadino laureato, da 5 anni al vertice della Confederazione italiana agricoltori (Cia), che conta 900 mila iscritti. I piccoli coltivatori diretti si appellano ai consumatori perché aiutino un compatto «schiacciato dalla i grande distribuzione e da scelte sbagliate». Dopo settimane di cortei, sit-in e proteste con i trattori portati fin nel cuore di Roma, gli agricoltori hanno stabilito una tregua unilaterale: troppe tensioni politiche, non è il momento per forzare la mano. La pressione sul ministro Zaia, però , resta alta. La categoria ha bisogno di provvedimenti decisivi per risollevarsi. Nel frattempo le famiglie dei contadini si appellano ai consumatori. La spesa fuori porta - Questo weekend che precede il Natale, «con 5-10 euro di benzina venite fuori porta, in una delle 2.500 aziende agricole bio del Lazio», propone il presidente Politi. E assicura: «Su 100 euro di prodotti alimentari, si risparmiano 30 euro rispetto alla tradizionale catena distributiva». Per le feste si preannuncia un nuovo record di presenze per gli acquisti in fattoria: più 10% su scala nazionale. Per guidare i consumatori la Cia ha creato il marchio «La spesa in campagna» che favorisce le compere rurali con notizie su un portale web (www.laspesaincampagna.net). Se poi non potete muovervi, c'è anche il «porta a porta» dei Gruppi d'acquisto solidale (Gas). Micro gruppi d'acquisto - L'esperienza dei Gas sta rivoluzionando la spesa di migliaia di famiglie. Non solo: «Se fate una gita in campagna - suggeriscono alla Cia - potete fare la spesa per mamma, sorella, nonne, cugini: con un solo viaggio comprate tutto quel che serve per 3-4 nuclei familiari, così quei 5-10 euro di benzina saranno divisi tra tutti». E' il sistema dei micro gruppi d'acquisto. No ai farmers' market - I Gas sono un'alternativa ai farmers' market, osteggiati dalla Confederazione italiana agricoltori: «Siamo contrari, da sempre, ai mercati contadini in città - spiega Politi - perché anti economici». Secondo la Cia, l'idea di portare i banchi dei coltivatori diretti a due passi dai Fori Imperiali (ndr: oggi il più grande farmers' market romano ha sede nell'ex Mercato ebraico del pesce a San Teodoro) è sbagliata: «Ogni produttore deve affittare uno spazio e pagare qualcuno che venda per lui: se anche i prezzi al consumo sono più bassi, non aumenta di molto il margine di guadagno per il produttore rispetto al canale della normale intermediazione con i grossisti». Meglio affidarsi al porta a porta dei turisti in fattoria o dei gruppi d'acquisto organizzati. «Anche la filosofia del kcm zero va rovesciata: nel senso di fare pochi chilometri e andarsi a comprare il meglio. Non è che siamo contrari al kcm zero, che pure sono una piccola area di mercato, ma non si può pretendere che tutta la produzione agricola di una determinata area venga consumata in zona: altrimenti, ogni pugliese dovrebbe mangiarsi 500kg di uva l'anno!». Navigatore rurale - Per agevolare i consumatori che si fanno carico di raggiungere le aziende agricole fuori città, la Cia sta portando avanti il progetto di una mappatura satellitare delle fattorie. La sperimentazione, partita con successo in Puglia, ora copre anche il Lazio: dal 6 ottobre sono disponibili i primi indirizzi delle aziende bio della Provincia di Roma: i file per Gps si possono scaricare - per il cellulare come per il navigatore in auto - direttamente dal sito di «La spesa in campagna». Last minute nell'aia - Se poi, come consumatori responsabili, desiderate fare un'ulteriore scelta eco-compatibile, prenotate una vacanza in fattoria. Per le prossime festività, contrariamente al passato, anche gli agriturismo soffrono la crisi economica: non c'è stato l'atteso tutto esaurito nelle prenotazioni, anche se il Lazio ha perso meno di Sardegna e Toscana (sotto del 7%).
Fonte Corriere della Sera del 23 dicembre 2009
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