STEFÀNO: “ANNO NERO PER AGRICOLTURA, MA PUGLIA REGGE"
L’assessore regionale, Dario Stefàno, scrive agli agricoltori pugliesi e traccia un bilancio dell’anno del sistema agricolo pugliese: che, nonostante la crisi, ha retto bene il confronto sul mercato
L’assessore regionale, Dario Stefàno, scrive agli agricoltori pugliesi e traccia un bilancio dell’anno del sistema agricolo pugliese: che, nonostante la crisi, ha retto bene il confronto sul mercato
LECCE - L’assessore regionale alle risorse agroalimentari, Dario Stefàno, prende carta e penna e scrive agli agricoltori pugliesi, per commentare la chiusura di un “anno duro” per il settore, che ha visto l’agricoltura pugliese “misurarsi con numerose avversità che hanno messo a dura prova la tenuta del sistema”. “Un sistema – sottolinea Stefàno - che rivela alcune criticità su cui per troppo tempo non si è lavorato a sufficienza. Penso alla eccessiva frammentazione, con una estensione inferiore ai 2 ettari che caratterizza il 60% delle 250mila imprese pugliesi, o alla elevata senilità, con un imprenditore under 35 ogni 10 over 65. Un sistema che in questi anni non è stato accompagnato verso una migliore organizzazione dell’offerta, partendo dagli elementi aggregativi già presenti: il sistema cooperativistico e delle cantine sociali, per esempio”. Ma non solo: secondo l’assessore regionale il sistema ha dovuto subire una congiuntura particolarmente complicata che “associata ai primi esiti di una globalizzazione senza regole” ha scatenato elementi di criticità da cui è stato molto difficile difendersi, tra cui la volatilità dei prezzi “accompagnata da una permeabilità dei controlli su tutto il territorio di questa Europa allargata”, che ha introdotto “fattori di concorrenza impropria che ci hanno esposto ad una competizione troppo spesso sleale”. “Nonostante tutto questo – afferma Stefàno -, però, il nostro sistema ha saputo tenere. Si, perché, anche in questo nefasto 2009 abbiamo raccolto risultati importanti”. Tra questi, il consolidamento di nuove esperienze, tra cui il Polo della trasformazione del pomodoro nella Capitanata, o il raddoppiarsi della produzione lorda vendibile del comparto ortofrutticolo, o i numerosi riconoscimenti ottenuti dai prodotti pugliesi: “Fra tutti – afferma - il sistema vitivinicolo, capace di vincere le sfide più dure, in competizione con sistemi ben più ‘blasonati’, grazie a quella qualità che se fino a qualche tempo fa era impensabile, oggi fa del nostro vino il miglior ambasciatore della Puglia nel mondo”. Questo sistema, secondo Stefàno, necessita di supporto, per la ristrutturazione complessiva del comparto, per essere all’altezza del compito far crescere l’Agroalimentare del Mezzogiorno, che “ha bisogno di sinergie tra filiere simili che sino ad oggi si sono misurate con la incomprensibile conflittualità di politiche regionali di territori confinanti”. Per far questo, però, sono necessarie le istituzioni, le imprese ed organizzazioni di rappresentanza: “Abbiamo il dovere – chiarisce - di leggere la crisi non solo come una minaccia ma anche come una grande opportunità. E dunque, le risorse comunitarie devono servire a costruire le filiere sul nostro territorio, perché solo portando qui gli anelli della catena produttiva a maggior valore aggiunto, possiamo restituire redditività alla impresa agricola”. “Come pure – prosegue -, dovranno servire allo start up dei distretti produttivi, garantendo protagonismo a questo nuovo strumento di politica industriale anche attraverso una migliore integrazione delle programmazioni regionali dei fondi comunitari, al momento poco collegate l’una all’altra”.Stefàno assicura il proprio impegno e la propria determinazione per il nuovo anno per favorire la crescita del sistema agricolo: “Certo mi preoccupa il rischio di un ‘semestre bianco’ al quale un Ministro (Zaia, ndr) impegnato nella vicenda elettorale quale candidato presidente della sua Regione ci potrà esporre”; ma, l’assessore si dice “convinto che le potenzialità del mondo agricolo pugliese sono molte di più degli elementi di debolezza”.
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