giovedì 24 dicembre 2009

Rucola


Rucola
Caratteri botanici, biologia e fisiologia
Con il termine rucola si indicano varie specie appartenenti alla famiglia delle Brassicaceae e ai generi Eruca e Diplotaxis.
Originarie del Bacino del Mediterraneo e del Medio Oriente, queste specie si sono diffuse in molti Paesi Europei e, portate dagli emigranti, anche nelle Americhe, in Australia e in Sud Africa.
Le specie appartenenti al solo genere Diplotaxis sono oltre 30, a cui appartengono diverse sottospecie; alcune specie come D. tenuifolia e D. muralis, sono diffuse in Europa, America, nord Africa (Tunisia, Algeria), altre si ritrovano solo in ristretti areali.
In Italia sono presenti allo stato spontaneo la rucola selvatica (D. tenuifolia), la ruchetta dei muri (D. muralis), la ruchetta pendulina (D. crassifolia), diffusa solo in alcune zone della Sicilia, la ruchetta violacea (D. erucoides) e la ruchetta minore (D. viminea).
Alla specie Eruca vesicaria (L.) Cav. appartengono tre sottospecie: a) pinnatifida (Desf.) Emb. et Maire, diffusa in Spagna meridionale, Tunisia, Marocco e Algeria, b) sativa (Mill.) Theel e c) vesicaria (Warwick, 1995). Solo la D. tenuifolia e la E. vesicaria (L.) subsp. sativa sono coltivate.
Il corredo cromosomico di Eruca è di 2n = 22; D. muralis invece è allopoliploide e presenta 2n = 42 (Martinez-Laborde, 1996).
Eruca vesicaria subsp. sativa è una pianta erbacea a ciclo annuale. Lo stelo eretto e ramificato può raggiungere 80 cm di altezza. Le foglie lirato-pennatosette sono leggermente pelose. Il fiore presenta 4 sepali e 4 petali, caratteristica propria delle Brassicaceae. I petali, di colore bianco o giallo, sono venati di violetto o marrone. Il frutto è una siliqua contenente 2-3 serie di semi. Il peso di 1.000 semi è 2 g.
D. tenuifolia è invece una pianta a ciclo perenne. Le radici possono sopravvivere in inverno e produrre germogli nella primavera successiva. Lo stelo, alto fino a 80 cm, è legnoso alla base (suffruticoso). Le foglie oblunghe sono più sottili e allungate rispetto ad E. vesicaria subsp. sativa, divise in lacinie strette, irregolarmente lanceolate, con grossa nervatura centrale. I petali sono gialli; le silique presentano due serie di semi molto piccoli (1000 semi pesano 0,2-0,3 g), il cui colore va dal bruno al giallo senape.
La germinabilità dei semi della rucola è intorno all'85%. Per la rucola coltivata la germinazione avviene circa 24 ore dopo la semina durante l'estate, con temperature intorno a 25 °C, mentre occorrono 2-3 giorni nei periodi più freddi con 10-15 °C. La Diplotaxis germina a 20-22 °C dopo 2-3 giorni dalla semina.
La fioritura nel Sud Italia avviene in primavera per E. vesicaria, mentre per D. tenuifolia dura per tutto il periodo compreso tra la primavera e l'autunno.

Utilizzazione e caratteristiche nutrizionali
Le foglie sono soprattutto utilizzate crude in insalate o come condimento ma anche cotte in svariate pietanze. Bianco (1995) cita oltre 35 ricette tradizionali.
Le foglie più vecchie, troppo piccanti per essere consumate crude, possono essere passate e aggiunte a salse e minestre. La rucola selvatica è più apprezzata dal consumatore rispetto ad Eruca benché esse siano accomunate dal caratteristico sapore forte e piccante, dovuto a un glucoside che forma composti solfocianici.
Conosciuta ed utilizzata dagli antichi Romani, si riteneva che avesse proprietà afrodisiache, e a questo proposito ci sono pervenuti scritti di Virgilio e Columella che ne lodavano tali doti; per questo motivo era vietata negli orti dei monasteri (Mascagno, 1987).
Importanti applicazioni si riscontrano nella farmacopea tradizionale. La rucola è antiflogistica, astringente, depurativa, diuretica, digestiva, emolliente, stimolante, stomachica, antiscorbutica.
Queste specie si caratterizzano per un buon contenuto minerale (calcio, ferro e fosforo) e di vitamina B5 (acido pantotenico) (tab. 7).
Tra le specie classificate ad alto contenuto di nitrato (Santamaria et al., 2002) notoriamente rucola e soprattutto ruchetta, si distinguono per la spiccata attitudine ad accumulare questo ione.
In India e Pakistan la rucola è molto utilizzata per la produzione di semi da cui si estrae olio (jamba oil). Il contenuto di olio nel seme è del 30% circa, molto ricco di acido erucico presenta una composizione acidica simile ad altre Brassicacee, quali il colza.
Questo tipo di olio è largamente impiegato dall'industria per svariati usi; tra i più importanti ricordiamo la produzione di acidi grassi ed esteri, vernici e tensioattivi nonché biodiesel. Inoltre, l'olio e gli estratti delle foglie presentano un’azione repellente verso gli insetti, il che suggerisce un possibile uso nel controllo biologico di insetti nocivi (Cremaschi et al., 1996).

Tecnica colturale
ColtivazioneLa rucola non presenta particolari problemi di coltivazione, e cresce bene in tutti i tipi di terreno. Più il terreno è arido, più le foglie diventano piccanti e presentano una lamina spessa.MoltiplicazioneSi può seminare da marzo a settembre, ma il periodo migliore è la primavera (si semina direttamente a dimora). Consigliamo di semirare in più mesi dell'anno in modo tale da avere sempre a disposizione foglie fresche.RaccoltaPer essere raccolte le foglie devono essere abbastanza sviluppate, ma occorre che il fusto fioriero non lo sia completamente. Le foglie devono essere utilizzate fresche, e si possono conservare surgelandole.

Autore della scheda
Autore della scheda è la dottoressa Maria Gonnella, ricercatrice del l'Istituto di Scienze delle Produzioni Alimentari, del CNR di Bari.

Nessun commento:

Posta un commento