l'Agenzia delle polemiche
Sicurezza alimentare a Verona, Puglia contro Zaia
Il ministro: meglio portare la sede in riva all’Adige. Rivolta dal Sud: campagna elettorale sulla nostra pelle
Il ministro Zaia e, in secondo piano, il sindaco Flavio Tosi
VERONA — Una frase del ministro Zaia riapre la guerra nord-sud (tra Puglia e Veneto) per ottenere la sede dell'Agenzia per la Sicurezza Alimentare. Che, a dire il vero, al momento nessuno sa bene cosa sia e neppure se esista. La vicenda inizia diversi anni fa, quando Gianni Alemanno, allora ministro dell'Agricoltura, promise formalmente che l'agenzia avrebbe avuto sede a Verona. Poi il governo cambiò, e quello guidato da Romano Prodi (ministro competente il pugliese De Castro) il 27 luglio 2007 decise che la sede doveva essere a Foggia. Nel settembre di quest'anno, ecco una nuova polemica, con i foggiani che accusavano il governo (guidato stavolta da Berlusconi) di aver cancellato i soldi necessari alla creazione dell'ente. Su Facebook nacque anche l'inevitabile Comitato. Poi, ancora silenzio.
Fino all'altro giorno, quando nel corso del brindisi di fine anno al ministero dell'Agricoltura, Luca Zaia ha riaperto il caso, spiegando che l'insediamento dell'Agenzia a Foggia «è di competenza del Ministero della Salute, ma non si può scordare che Alemanno assegnò l'agenzia a Verona, che in fatto di agroalimentare non ha nulla da invidiare ad alcuno. La Regione Veneto - ricorda Zaia - stanziò a questo scopo 600mila euro. Ma poi Prodi decise per Foggia». Zaia, per correttezza, ha aggiunto di non voler dire altro «non conoscendo gli intendimenti del ministero per la Salute ». Ma il sottosegretario alla Salute, Francesca Martini, ribadisce che la questione è di competenza del suo ministero e che «la scelta di una eventuale implementazione sarà presa dal governo». Poi aggiunge: «Personalmente credo che Verona abbia tutte le carte in regola quale sede di un'Agenzia in questo settore, ma devo anche ribadire quel che ho detto in passato, e cioè che, ovunque venga collocata, dovrà necessariamente essere un organismo snello e non potrà mai diventare un altro 'carrozzone' o una cattedrale nel deserto».
Molto soddisfatto il sindaco Tosi: «È la conferma di quello che avevo sempre detto, un ministro veneto come Zaia sa essere finalmente sensibile alle esigenze di tutto il nostro territorio». Durissime, intanto, le proteste in arrivo dal Sud. L'assessore regionale Dario Stefano ha accusato Zaia di fare «campagna elettorale sulla pelle dei Pugliesi», con evidente riferimento alla candidatura di Zaia come governatore del Veneto. E l'ex ministro Paolo De Castro, sottolineato che già c'è una legge assegna la sede a Foggia, ha detto di augurarsi «che Zaia diventi Governatore e torni così a casa sua, in Veneto».
Lillo Aldegheri 26 dicembre 2009
Sicurezza alimentare a Verona, Puglia contro Zaia
Il ministro: meglio portare la sede in riva all’Adige. Rivolta dal Sud: campagna elettorale sulla nostra pelle
Il ministro Zaia e, in secondo piano, il sindaco Flavio Tosi
VERONA — Una frase del ministro Zaia riapre la guerra nord-sud (tra Puglia e Veneto) per ottenere la sede dell'Agenzia per la Sicurezza Alimentare. Che, a dire il vero, al momento nessuno sa bene cosa sia e neppure se esista. La vicenda inizia diversi anni fa, quando Gianni Alemanno, allora ministro dell'Agricoltura, promise formalmente che l'agenzia avrebbe avuto sede a Verona. Poi il governo cambiò, e quello guidato da Romano Prodi (ministro competente il pugliese De Castro) il 27 luglio 2007 decise che la sede doveva essere a Foggia. Nel settembre di quest'anno, ecco una nuova polemica, con i foggiani che accusavano il governo (guidato stavolta da Berlusconi) di aver cancellato i soldi necessari alla creazione dell'ente. Su Facebook nacque anche l'inevitabile Comitato. Poi, ancora silenzio.
Fino all'altro giorno, quando nel corso del brindisi di fine anno al ministero dell'Agricoltura, Luca Zaia ha riaperto il caso, spiegando che l'insediamento dell'Agenzia a Foggia «è di competenza del Ministero della Salute, ma non si può scordare che Alemanno assegnò l'agenzia a Verona, che in fatto di agroalimentare non ha nulla da invidiare ad alcuno. La Regione Veneto - ricorda Zaia - stanziò a questo scopo 600mila euro. Ma poi Prodi decise per Foggia». Zaia, per correttezza, ha aggiunto di non voler dire altro «non conoscendo gli intendimenti del ministero per la Salute ». Ma il sottosegretario alla Salute, Francesca Martini, ribadisce che la questione è di competenza del suo ministero e che «la scelta di una eventuale implementazione sarà presa dal governo». Poi aggiunge: «Personalmente credo che Verona abbia tutte le carte in regola quale sede di un'Agenzia in questo settore, ma devo anche ribadire quel che ho detto in passato, e cioè che, ovunque venga collocata, dovrà necessariamente essere un organismo snello e non potrà mai diventare un altro 'carrozzone' o una cattedrale nel deserto».
Molto soddisfatto il sindaco Tosi: «È la conferma di quello che avevo sempre detto, un ministro veneto come Zaia sa essere finalmente sensibile alle esigenze di tutto il nostro territorio». Durissime, intanto, le proteste in arrivo dal Sud. L'assessore regionale Dario Stefano ha accusato Zaia di fare «campagna elettorale sulla pelle dei Pugliesi», con evidente riferimento alla candidatura di Zaia come governatore del Veneto. E l'ex ministro Paolo De Castro, sottolineato che già c'è una legge assegna la sede a Foggia, ha detto di augurarsi «che Zaia diventi Governatore e torni così a casa sua, in Veneto».
Lillo Aldegheri 26 dicembre 2009
Fonte
Nessun commento:
Posta un commento